Trump fa più paura della stagflazione

Nel fine settimana, il presidente degli Stati Uniti ha dato un’altra spallata all’azionario. Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in ribasso, future del Dax di Francoforte -0,5%. Segna un ribasso dell’1% il future del Nasdaq. L’oro tocca un nuovo record a 3.106 dollari e scendono i tassi di rendimento delle obbligazioni, per effetto della corsa ai beni rifugio. Si apprezza lo yen ed è debole il bitcoin.

Mar 31, 2025 - 09:17
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Trump fa più paura della stagflazione

In una giornata relativamente tranquilla per quanto riguarda le dichiarazioni di Donald Trump, venerdì Wall Street ha chiuso in ribasso per effetto dell’arrivo di un nuovo timore: la staglazione.

L'S&P 500 è sceso del 2%. Nasdaq Composite - 2,7%. I due indici hanno chiuso la settimana in calo per sette delle ultime nove settimane. L’S&P500 si avvia a chiudere il peggior trimestre dal 2022.

Molti economisti ritengono che la concomitanza di bassa crescita e alta inflazione sia un grosso problema da risolvere, in quanto il tentativo di modificare le politiche per stimolare la crescita può esacerbare l'inflazione e viceversa.

I dati di venerdì hanno mostrato che la misura dell'inflazione preferita dalla Federal Reserve, l'indice dei prezzi delle spese per consumi personali core, non scende come dovrebbe. Il sondaggio dell'Università del Michigan sul sentimento dei consumatori sembra suggerire che la spesa scarsa e l'aumento dei prezzi sono destinati a rimanere. Il sentimento è diminuito per tre mesi consecutivi, poiché gli americani sono preoccupati per l'impatto delle politiche economiche del Presidente Donald Trump, tra cui i dazi, che secondo molti consumatori si tradurranno in un aumento dei prezzi. In effetti, le aspettative di inflazione per l'anno a venire sono state del 5% a marzo, segnando la lettura più alta dal novembre 2022.

Gli anni '70 sono stati l'ultima volta che l'economia statunitense ha attraversato un periodo di stagflazione. Secondo un'analisi di Deutsche Bank, che ha analizzato l'andamento delle diverse classi di attività durante la stagflazione, i titoli azionari hanno generalmente registrato perdite in termini reali, così come i Treasury con rendimenti a più lunga scadenza. Al contrario, le materie prime, compresi i metalli preziosi, il petrolio e l'agricoltura, hanno registrato forti rendimenti.

Nel fine settimana, Donald Trump ha dato un’altra spallata all’azionario.
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in ribasso, future del Dax di Francoforte -0,5%. Segna un ribasso dell’1% il future del Nasdaq. L’oro tocca un nuovo record a 3.106 dollari e scendono i tassi di rendimento delle obbligazioni, per effetto della corsa ai beni rifugio. Si apprezza lo yen ed è debole il bitcoin.

Il presidente americano ha smorzato le indiscrezioni sulla possibilità che solo un ristretto numero di Stati sarebbe stato colpito dai dazi. "Si partirà con tutti i Paesi e vediamo cosa succede. Non ho sentito rumors riguardo a 15 Paesi", ha messo in evidenza Trump, secondo quanto riportato dall'agenzia Bloomberg. Nei giorni scorsi il segretario al Tesoro Scott Bessent aveva paventato l'ipotesi che le tariffe avrebbero colpito solo i cosiddetti 'dirty 15', le 15 nazioni con i maggiori squilibri commerciali con gli Stati Uniti. Non c'è comunque certezza sulla strada che Trump intraprenderà, visto che già nei giorni scorsi ha sorpreso il suo staff con l'annuncio sui dazi al 25% sulle auto straniere. Quello che appare sicuro è che i dazi sulle auto saranno "permanenti", ha ribadito Trump a
Nbc. Nel corso della conversazione, il presidente non ha escluso di poter cercare un terzo mandato. "Ci sono vari modi per farlo. In molti mi chiedono di farlo", ha spiegato il presidente. La Costituzione
americana, al 22mo emendamento, stabilisce per un presidente due
soli mandati.

Trump ha anche detto di essere furioso con Vladimir Putin perché la tira lunga con il negoziato sull’Ucraina, per cui, se non ci saranno passi avanti, a breve metterà delle sanzioni sul petrolio russo. Infine, sull’Iran: gli Stati Uniti potrebbero bombardare se non ci sarà un accordo sul nucleare.

Dopo la visita del vice presidente JD Vance sull’isola appartenente alla Danimarca, Donald Trump ha confermato le posizioni degli Stati Uniti sul tema: "Pensate che possiamo fare a meno della Groenlandia? Non possiamo", ha detto venerdì sera il presidente a margine della cerimonia di giuramento del nuovo procuratore generale del New Jersey, "abbiamo bisogno della Groenlandia. Dobbiamo avere la Groenlandia, davvero importante per la sicurezza internazionale".

"Se guardate alla Groenlandia oggi, se guardate alle vie marittime, ci sono
navi cinesi e russe dappertutto", ha proseguito, "non ci affidiamo alla Danimarca o a chiunque altro perche' si occupi della situazione. E non stiamo parlando di pace per gli Stati Uniti. Stiamo
parlando della pace nel mondo, Stiamo parlando di sicurezza internazionale".

Elon Musk ha ribadito che lui e la sua squadra di “servitori pubblici”, taglieranno il deficit di 1.000 miliardi di dollari con tagli da quattro miliardi al giorno. "L'America sarà in condizioni molto migliori. I programmi essenziali funzioneranno e il futuro sarà fantastico", ha detto Musk accompagnato nel corso di una trasmissione televisiva del canale FOX, al suo fianco c’erano altri sette membri del team, fra i quali il fedelissimo Steve Davis e Joe Gebbia, il miliardario co-fondatore di Airbnb. "Questa è una rivoluzione, probabilmente la maggiore nel governo", ha aggiunto Musk, presentatosi nelle vesti di servitore pubblico. "Vogliamo eliminare sprechi e frodi e ridurre la spesa del 15% e questo è fattibile. Il governo non è efficiente e ci sono molti sprechi e frodi".

Poche ore dopo, Musk è tornato a essere l’uomo d’affari, annunciando che la sua xAI ha acquistato il suo social X: la transazione è tutta in azioni. "Il futuro di xAi e X è intrecciato", ha aggiunto Musk spiegando che la transazione valuta xAI a 80 miliardi e X a 33 miliardi, ovvero "45 miliardi meno 12 miliardi di debito".

Goldman Sachs prevede che sia la Federal Reserve che la Banca Centrale Europea taglieranno i tassi d'interesse tre volte quest'anno. Il team di economisti coordinato da Jan Hatzius vedono ora la banca centrale degli Stati Uniti in azione a luglio, settembre e novembre, contro le precedenti previsioni di due tagli quest'anno e uno nel 2026. Gli economisti della stessa banca hanno rivisto al ribasso le previsioni di crescita dell'Unione Europea e hanno rafforzato le aspettative di un triplo taglio dei tassi da parte della BCE in aprile, giugno e luglio.

I dati sull’inflazione arrivati venerdì da Francia e Spagna mostrano che l’inflazione sta perdendo forza in Europa. Il mercato ne ha preso atto e ha comprato bond, sull’aspettativa di un nuovo taglio del costo del denaro da parte della BCE. “Al momento, sia noi che il mercato ci aspettiamo solo due tagli per il resto dell'anno, che potrebbero portare l'Euribor a 12 mesi a un livello del 2%, -2,10% entro la fine dell'anno”, scriveva venerdì Diego Barnuevo, Market Analyst di Ebury. L'Euribor a 12 mesi è arrivato giovedì scorso a sette giorni di ribassi consecutivi, la media provvisoria mensile è al 2,410%, leggermente al di sopra del livello di febbraio.

Barnuevo ritiene che una volta raggiunto il tasso di neutralità, “la BCE potrà sedersi e sperare che l'aumento della spesa pubblica faccia uscire l'economia dell'area euro dalla stagnazione, o almeno tentare di farlo”.
A complicare il percorso ci sono però i dazi di Trump: la dimensione e la portata della mossa della Casa Bianca si potranno cogliere al meglio, si spera, mercoledì, di certo, già oggi si può dire che siano un rischio immediato per l'economia europea. “L'asticella per più di due tagli quest'anno è piuttosto alta, ma c'è la possibilità che la BCE riveda la sua politica monetaria, a seconda del tasso di dazi imposto, della risposta dell'UE e di ogni potenziale accordo raggiunto. Sarà questo insieme di cose a determinare la soglia minima per l'Euribor a 12 mesi”.

Uno scenario tariffario sfavorevole potrebbe semplicemente costringere la BCE a tagliare i tassi già nella riunione di aprile, il mercato lo prezza all'80%” conclude la nota.

S&P Global Ratings ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per l'Italia. Come mostrano le tabelle contenute nel Global Economic Outlook relativo al secondo trimestre, in un contesto di indebolimento globale dovuto anche all'effetto della nuova politica commerciale americana, per l'Italia è attesa una crescita dello 0,6% quest'anno, contro il +0,9% stimato lo scorso novembre. Leggera accelerazione prevista nel 2026, con un +1% (da +1,1%) e nel 2027 (+1%, contro la precedente stima per +0,9%). Nel 2028 è vista una crescita dello 0,9%.

Indice Nikkei -4%: sono in forte calo, nel listino di Tokyo, le società dell’automotive come Toyota e Nissan. Pesante anche l’indice Taiex di Taipei, -3,5%. In ribasso del 3% l’azionario della Corea del Sud dopo la fine del lungo periodo di divieto allo short selling. Indice Hang Seng di Hong Kong -1,5%. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,7%.

Mercoledì gli Stati Uniti annunciano i dazi bilaterali, il giorno dopo partono i dazi sulle auto. “Sarà importante vedere quali saranno i Paesi interessati, la loro entità e quale sarà la loro risposta. Sinora l’approccio della generalità dei Paesi sottoposti a dazi USA è stato quello di reagire in maniera misurata e proporzionale e crediamo che questo sarà l’approccio anche nel prossimo futuro”, si legge nel report di Corporate&Investment Banking di Monte Paschi. Tra i dati macro più rilevanti, martedì avremo in Eurozona l’inflazione di marzo, preceduta lunedì dai dati italiani e tedeschi. Il consenso si attende un lieve rallentamento del dato core, e stabilità per quello generale, ma le indicazioni giunte da Francia e Spagna sembrano prefigurare un dato inferiore alle attese per entrambe le componenti. Negli USA avremo gli indici ISM manifatturiero (martedì) e servizi (giovedì) con il primo atteso tornare in contrazione, anche se saranno i dati sul mercato del lavoro di venerdì ad attirare l’attenzione degli operatori con i nuovi occupati attesi in calo ed il tasso di disoccupazione stabile al 4,1%.

Lato banche centrali, attesi i discorsi di Christine Lagarde (martedì) e Jerome Powell (venerdì), “importanti per le possibili indicazioni sulle future mosse di politica monetaria e alla luce della partenza dei dazi sulle auto e l’annuncio di quelli bilaterali”, prosegue il report di Mps.

Sarà anche interessante vedere se Lagarde avvallerà il mercato, che ha recentemente aumentato le attese di un taglio ad aprile, o se manterrà la posizione attendista dell’ultima riunione. In calendario anche i verbali BCE della riunione di marzo (giovedì) quando il membro austriaco Holzmann si è astenuto dalla decisione sul taglio. Lunedì e mercoledì sono previste le riunioni delle banche centrali di Australia e Polonia dalle quali non sono attesi cambiamenti al livello dei tassi.

Telecom Italia. Poste italiane ha siglato l'acquisto di un 15% di Tim da Vivendi per 684 milioni diventando cosi' il primo azionista del gruppo di telecomunicazioni con il 24,8%.

Eni. Il governo degli Stati Uniti ha notificato ai partner stranieri della compagnia petrolifera statale venezuelana PDVSA, tra cui figura Eni, l'imminente cancellazione delle autorizzazioni che consentono loro di esportare petrolio e sottoprodotti venezuelani, hanno affermato sabato fonti vicine alla decisione. Eni ha confermato la notifica in una nota domenica.

Unipol, Popolare di Sondrio, BPER. Il gruppo assicurativo sarebbe pronto a valutare un'eventuale controfferta su Popolare Sondrio da parte di un gruppo bancario estero alternativa a quella lanciata da Bper Banca. Lo ha detto venerdì il presidente Carlo Cimbri, suggerendo tramite un riferimento al colore arancio che potrebbe trattarsi dell'olandese ING. Rappresentanti di ING hanno avuto colloqui preliminari con la Popolare di Sondrio nelle scorse settimane che non necessariamente porteranno alla formalizzazione di un'offerta, una persona a conoscenza del dossier ha riferito a Reuters sabato.


Monte Paschi. Il proxy adviser Usa Iss invita gli azionisti della banca senese a votare contro la proposta di aumento di capitale a servizio dell'ops su Mediobanca.


UniCredit ha incassato il via libera di Bce e Banca d'Italia per l'acquisizione di Banco BPM e Anima, ha comunicato venerdì, preannunciando l'arrivo dell'Ok Consob al prospetto in settimana. Continuerà a valutare la situazione dopo il no Bce all'uso del Danish Compromise nell'Opa di Banco Bpm su Anima per decidere come procedere. L'amministratore delegato Giuseppe Castagna ha respinto le preoccupazioni sollevate da UniCredit circa l'impatto che la battuta d'arresto regolamentare relativa all'offerta su Anima avrebbe sui ratio patrimoniali e la capacità della banca di erogare prestiti.

Leonardo. Il piano di riarmo europeo 'Readiness 2030' "è una grande opportunità per l'industria italiana", specie per aziende come Leonardo e Fincantieri. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un'intervista al Corriere della Sera di sabato.