’The World of Bansky. Immersive Experience’. L’arte di riflettere

di Anna Mangiarotti Il fenomeno Bansky, misterioso writer e performer (forse britannico) amatissimo, che ha innalzato l’arte di strada, è fino...

Mar 28, 2025 - 06:06
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’The World of Bansky. Immersive Experience’. L’arte di riflettere

di Anna Mangiarotti
Il fenomeno Bansky, misterioso writer e performer (forse britannico) amatissimo, che ha innalzato l’arte di strada, è fino al 2 giugno, nello spazio espositivo Varesina 204 (nel Milano Certosa District rigenerato) superstar di una mostra come sempre (si comunica) ’non autorizzata’, considerato che lui (si aggiunge) non sopporta i musei: ’The World of Bansky. The immersive Experience’. Nuova esperienza offerta attraverso riproduzioni (sic) di 100 opere, tra cui ’Ozone Angel’, ’Steve Jobs’, ’Napoleon’ e ’Flower Tower.

Inoltre, la mostra include una sezione video speciale che svela la storia e i messaggi sociali dietro i famosi murales sparsi per le strade di tutto il mondo. L’obiettivo di Banksy è mettere in luce, attraverso le opere esposte e la sua arte, i problemi che affliggono la società moderna, sensibilizzando il pubblico su temi come il consumismo, la guerra e il potere, con immagini metaforiche, divertenti, provocatorie e di impatto visivo immediato.

L’arte di strada invade a Milano anche il Mudec di via Tortona – Museo delle Culture, scrigno delle 9.000 opere del patrimonio etno-antropologico del Comune – che festeggia 10 anni ospitando, per la prima volta in un museo, 10 murales originali (sic) inediti e visibili fino al 29 giugno. Realizzati per l’occasione dall’italiana Capo.Bianco, dal francese Zoer, dal messicano Mazatl e dall’indiana Neethi: ’Dal muralismo alla street art MUDEC Invasion’. In dialogo complementare con l’altra mostra sul tema del viaggio, a ingresso gratuito, fino al 21 settembre: ’TRAVELOGUE Storie di viaggi, migrazioni e diaspore’, che restituisce memoria delle collezioni fatte affluire al Mudec da cittadini viaggiatori e ricercatori.

Interprete della storia e della contemporaneità del suo Paese d’origine, l’Iran, e del mondo intero, artista multidisciplinare (confrontatasi con fotografia, video, cinema e teatro) e multipremiata (con Leoni d’Oro e d’Argento a Venezia e con il giapponese Praemiun Imperiale che sta alle arti come il Nobel alle Scienze), la protagonista della mostra che lei stessa oggi inaugurerà al PAC di Milano: ’Shirin Neshat BODY OF EVIDENCE’, fino all’8 giugno. Dagli esordi con i celebri corpi femminili istoriati, oltre trent’anni di carriera, attraverso 200 opere fotografiche e una decina di video-installazioni.

Solo fino a fine mese, resta aperta al pubblico l’intera Casa degli Artisti a Milano, in corso Garibaldi, che intercetta e risponde al bisogno di trovare in città spazi di lavoro adeguati e tutelati. Dei tre cicli di residenze programmati (ottobre-dicembre 2024, gennaio-marzo 2025, aprile-settembre 2025) si fanno conoscere i lavori e progetti finora realizzati: ’AAA Atelier Aperti per Artista - Research Approach’. Finale tavola rotonda FARE = RICERCARE, lunedì 31 marzo, ore 18.45, di tutti gli artisti e artiste presenti in mostra.