Meteo: quello che arriverà in Italia lascerà molti di stucco

  Doppio colpo meteo di maltempo, anzi di freddo. Non è ancora tempo di caldo. Come è giusto che sia. Residue piogge continueranno a interessare alcune porzioni del Sud e del Centro Italia, in particolare su Sicilia, Calabria, Puglia e Lazio, a causa di un ciclone in attenuazione che lentamente si allontanerà verso sud-est. Ma ecco che, dopo alcuni […] Meteo: quello che arriverà in Italia lascerà molti di stucco

Apr 1, 2025 - 11:29
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Meteo: quello che arriverà in Italia lascerà molti di stucco

 

Doppio colpo meteo di maltempo, anzi di freddo. Non è ancora tempo di caldo. Come è giusto che sia. Residue piogge continueranno a interessare alcune porzioni del Sud e del Centro Italia, in particolare su Sicilia, Calabria, Puglia e Lazio, a causa di un ciclone in attenuazione che lentamente si allontanerà verso sud-est. Ma ecco che, dopo alcuni giorni di sole per tutti, ci risiamo: nuova fase di maltempo!

 

Irruzione artica in arrivo da Sabato 5

A partire da Sabato 5 il meteo sull’Italia cambierà radicalmente. Una massa d’aria fredda, proveniente direttamente dalle regioni artiche, punterà verso il bacino centrale del Mar Mediterraneo, determinando un repentino crollo delle temperature e il ritorno di condizioni invernali su buona parte della penisola.

 

Le prime zone colpite saranno quelle settentrionali, in particolare l’Emilia-Romagna, le pianure del Veneto, il Trentino-Alto Adige e l’area alpina orientale, dove i venti gelidi da nord-est contribuiranno ad accentuare la sensazione di freddo. Successivamente, l’ondata artica si estenderà verso il Centro-Sud, colpendo anche le regioni dell’Adriatico centrale e parte del versante tirrenico.

 

In quota, la neve farà la sua comparsa sull’Appennino centrale già intorno agli 800-1000 metri, mentre sulle Alpi orientali i fiocchi cadranno anche oltre i 1300 metri, con accumuli localmente significativi. Nelle zone di pianura saranno possibili rovesci intensi, grandinate improvvise e raffiche di vento, occhio quindi al wind-chill.

 

Seconda ondata fredda

Un secondo, ancora più incisivo afflusso d’aria polare continentale è previsto tra Mercoledì 9 e Giovedì 10 Aprile, con origini nella Russia settentrionale e un rapido movimento verso l’Europa orientale e successivamente l’Italia. In questa fase, il meteo subirà un ulteriore peggioramento, con una marcata anomalia termica che porterà i valori fino a 6°C sotto la media stagionale.

 

Le regioni adriatiche saranno le prime a subire gli effetti del nuovo afflusso gelido: Marche, Abruzzo, Molise e Puglia saranno interessate da forti venti nord-orientali, piogge sparse e temperature molto basse per il periodo. In alcune aree dell’entroterra, non si esclude il ritorno della neve a quote collinari, specialmente durante le ore notturne.

 

La perturbazione sarà seguita da un aumento della nuvolosità sul versante tirrenico, coinvolgendo anche la Campania e parte del Lazio, dove potranno verificarsi rovesci temporaleschi e occasionali grandinate. Le correnti artiche, scontrandosi con una perturbazione atlantica in arrivo dalla Francia, potrebbero generare una situazione meteorologica estremamente instabile, con formazione di fenomeni intensi, come temporali autorigeneranti, nubifragi localizzati e raffiche di vento violente.

 

Possibile ciclone mediterraneo tra il 10 e l’11 Aprile?

L’interazione tra la saccatura artica e la perturbazione atlantica potrebbe dare origine alla formazione di un ciclone secondario sul Mar Tirreno centrale, scenario che accrescerebbe il rischio di maltempo diffuso e prolungato. In questo contesto, il meteo in Italia virerebbe verso una fase marcatamente invernale, con precipitazioni a tratti torrenziali e la possibilità di allagamenti urbani nelle zone a maggiore vulnerabilità idrogeologica.

 

Nevicate tardive fino a quote collinari

Una delle caratteristiche più insolite di Aprile sarà rappresentata dalla neve tardiva, che potrebbe fare la sua comparsa anche a quote inferiori ai 1000 metri, soprattutto durante la seconda irruzione fredda, se il tutto andrà in porto. In Alto Adige, sulle Dolomiti trentine e nelle vallate del Lombardia settentrionale, gli accumuli nevosi potrebbero superare i 20 centimetri sopra i 1200 metri.

 

Sull’Appennino centrale, tra Umbria, Abruzzo e Lazio, non si escludono nevicate fino agli 800 metri, mentre fiocchi isolati potrebbero raggiungere i 600 metri nelle ore più fredde. Questo scenario, assolutamente inconsueto per un mese primaverile, conferma la natura fortemente anomala dell’attuale configurazione meteo.

 

Meteo marino: venti forti e mareggiate violente

L’ingresso di aria fredda e l’approfondimento di aree cicloniche determineranno anche un deciso peggioramento del meteo marino. I venti di grecale e tramontana spazzeranno il Mar Ligure, il Tirreno centrale e l’Adriatico settentrionale, sollevando onde alte e provocando mari agitati o molto agitati.

 

Le coste di Liguria, Toscana, Lazio e Abruzzo saranno particolarmente esposte a mareggiate importanti, soprattutto tra il 9 e l’11 Aprile, periodo in cui il secondo impulso artico raggiungerà la sua massima intensità. Le condizioni del mare renderanno difficoltose le attività portuali, rallentando le traversate dei traghetti e compromettendo le operazioni di pesca e navigazione costiera.

 

Aprile caratterizzato da continue oscillazioni

L’intero mese di Aprile sembra destinato a svilupparsi all’insegna dell’instabilità atmosferica, senza una vera e propria affermazione dell’Anticiclone africano. L’espansione di strutture di Alta Pressione sarà ostacolata da un flusso atlantico persistente, alimentato da forti contrasti termici a livello emisferico e da un indice NAO negativo, che favorisce lo sviluppo di vortici depressionari sull’Europa meridionale.

 

Alta Pressione africana bloccata, Primavera in ritardo

La tanto attesa espansione dell’Anticiclone subtropicale africano, prevista inizialmente per la seconda decade di Aprile, appare ora sempre meno probabile. Le condizioni meteo in Italia restano infatti dominate da un regime perturbato, con scarsa possibilità di stabilità duratura. Ogni tentativo dell’Alta Pressione di imporsi sul continente europeo viene rapidamente smorzato da affondi freddi provenienti da nord e nord-est.

 

L’aria calda africana, confinata sulle latitudini tropicali, fatica a risalire verso l’Europa, lasciando spazio a flussi polari. capaci di imporsi anche fino al bacino del Mediterraneo. Di conseguenza, il meteo primaverile, fatto di giornate miti e soleggiate, resta al momento una prospettiva lontana. Ma in fondo può andar bene così, no?

Meteo: quello che arriverà in Italia lascerà molti di stucco