The Sandman: al netto delle critiche, un’opera di intraducibilità riuscita
Cos’è la sabbia, se non una materia mutevole e inerte, infinitesimale e infinita, gelida e rovente, matrice e strumento? Beh, a queste riflessioni filosofiche e a tratti fisiche, non poteva infatti che ispirarsi The Sandman. Parliamo della gloriosa serie tv di Netflix sulla storia di Sogno degli Eterni, egregiamente adattata, dopo anni, dai primi due… Leggi di più »The Sandman: al netto delle critiche, un’opera di intraducibilità riuscita The post The Sandman: al netto delle critiche, un’opera di intraducibilità riuscita appeared first on Hall of Series.

Cos’è la sabbia, se non una materia mutevole e inerte, infinitesimale e infinita, gelida e rovente, matrice e strumento? Beh, a queste riflessioni filosofiche e a tratti fisiche, non poteva infatti che ispirarsi The Sandman. Parliamo della gloriosa serie tv di Netflix sulla storia di Sogno degli Eterni, egregiamente adattata, dopo anni, dai primi due albi di Neil Gaiman. Ma come mai questo titolo non fa riferimento in maniera immediata al mondo onirico? Ebbene, qui abbiamo di fronte per la prima volta, dopo anni di DC Comics, un personaggio rinnovato e singolare, che ha bisogno di specifici strumenti per tenere in vita il suo reame e i suoi poteri. E la sabbia, non a caso, è forse il più importante dei tre.
Tuttavia, prima di avventurarci in un’apologia quanto più imparziale di The Sandman, non possiamo esimerci dal ricordare le oramai note critiche del prodotto. Tra le altre, annoveriamo una percezione leggermente farraginosa dell’incontro tra le due linee narrative, o l’enfasi esigua e poco empatica del protagonista. Ancora, la mancata introspezione interiore di characters decisivi come Rose Walker (ecco un approfondimento su di lei) e la sensazione di incompiutezza generata da alcune trame. Ovviamente, a discapito della fedeltà alla graphic novel. A tal proposito, è proprio la diatriba per quest’ultima considerazione ad aver fatto emergere la maggior parte dei dissapori! Ovviamente da parte dei fan più accaniti del fumetto e di tutti coloro che possiedono un vero occhio di lince in termini di adattamenti televisivi di questo tipo.
Tolto questo, perché The Sandman si è rivelata una così spettacolare creazione?
Per cominciare, ricordiamoci che lo show ha dovuto realizzare la traduzione di un mondo immensamente complesso e sfaccettato, in un formato televisivo. La sua struttura narrativa, difatti, mescola elementi di mitologia, storia, thriller e fantasy, creando una trama che sfida ogni etichetta. E a tal proposito, Morfeo è una divinità così misconosciuta e intrinsecamente umana, da navigare in un mondo che si estende ben oltre i limiti fisici e temporali. Inoltre, l’obiettivo era quello di rendere non solo narrativamente, ma soprattutto visivamente, il ricco e spigoloso universo di Gaiman. Senza ridurne la profondità o la magia.
Pertanto, la fotografia risulta per certi versi impeccabile. Questa crea infatti un mix tra dimensione onirica e veglia, tanto strategico da ricordare il fantasmagorico universo potteriano (qui le storyline che potrebbe approfondire la serie), spesso diviso tra Hogwarts e la città di Londra. Così, The Sandman riesce a realizzare ambientazioni che, pur non essendo un fotogramma perfetto delle tavole del fumetto, sono incredibilmente evocative. Le atmosfere cupe e rarefatte, ricreate con effetti visivi di grande impatto, riescono a restituire un tale senso di estraneità da risultare essenziali per l’immersione nel racconto. L’uso della luce, le ambientazioni gotiche e la scelta dei costumi, poi, contribuiscono a rendere visivamente plausibile un mondo che, in origine, era solo parzialmente radicato alla realtà.
Tuttavia, si tratta di un racconto tanto stratificato quanto moderno e accessibile
Non a caso, il termine “intraducibile” si inserisce perfettamente nel focus su The Sandman. Questo poiché la sua bellezza, seppur imperfetta, risiede nel tentativo di rendere vivo e pulsante qualcosa che, per sua natura, sfugge a ogni definizione netta. L’opera Gaiman è un viaggio tra il meraviglioso e il perturbante, tra la nostalgia e il terrore, tra la profondità filosofica e la leggerezza del sogno. Ciascun capitolo e ogni elemento della trama è pensato per essere un piccolo universo a sé. Ma è l’intreccio di questi comparti diversi a creare il fascino duraturo dell’opera. Pertanto, si potrebbe dire che la vera forza della serie stia nella sua capacità di sfuggire a una traduzione letterale. Proponendo, invece, un omaggio al fumetto ma rimanendo fedele alla sua essenza. Piuttosto che cercando di replicarla in modo perfetto.
Inutile dire, in aggiunta, che un altro aspetto degno di attenzione resta la scelta di un cast che ha saputo dare vita a personaggi controversi. In particolare, l’interpretazione di Tom Sturridge (ecco 7 curiosità sull’attore) sa essere sicuramente introversa e distante, ma al tempo stesso carica di una magnetica inquietudine e vulnerabilità. Queste traspaiono infatti attraverso il suo sguardo, che è in grado di restituire la profondità e il tormento di Morfeo, rendendolo un villain sui generis e imperscrutabile.
Accanto a Sturridge, The Sandman vanta anche altri casting di grande talento
Dobbiamo sicuramente menzionare Gwendoline Christie nei panni di Lucifer, Charles Dance in quelli di Roderick Burgess, e Jenna Coleman in quelli di Johanna Constantine. Questi, indubbiamente, hanno contribuito a dare vita a una serie che è anche una grande prova di recitazione. La chimica tra di loro, unita alle singole capacità performative, è uno degli elementi che ha reso The Sandman uno spettacolo di pregiata qualità. Tuttavia, bisogna rendere grazie anche a chi è stato dietro le quinte dello show.
Per l’occasione, di fatto, i creatori si sono circondati di un team di esperti che ha saputo lavorare con maestria alla realizzazione della serie. La regia, curata da personalità di grande esperienza, è riuscita a dare una coerenza visiva e stilistica all’intera produzione, pur mantenendo l’individualità di ogni battuta. La sceneggiatura, frutto di una brillante sinergia tra Gaiman, Goyer e Heinberg, ha saputo adattare le complesse trame del fumetto con delicatezza, ma non solo. Ha rispettato la scrittura originaria pur rendendo i dialoghi più adatti a un pubblico televisivo. E la colonna sonora, anch’essa di grande impatto, aiuta a costruire l’atmosfera di una storia che si muove tra il mistero e il surreale.
A tutto ciò si aggiunge anche una magistrale rappresentazione dei simboli
Lo show, infatti, ha avuto una notevole capacità di rendere visibile ciò che nel fumetto era rappresentato in maniera allegorica. I sogni e le visioni si traducono mediante sequenze visive mozzafiato, che riescono a dare corpo alle immagini oniriche. Mentre la capacità di toccare temi universali come il destino, la redenzione e le oscure inclinazioni dell’essere umano, attraverso strumenti tanto visionari quanto pop, è uno degli aspetti che rende questa serie così riuscita. Non a caso, consideriamo quanto notevole sia il formato con cui ogni episodio si struttura nella propria mini-storia, che è al contempo parte di un quadro più ampio. Ed è proprio tale paradigma, in fondo, a rispettare l’impostazione originale del fumetto. Così da attirare anche coloro che sono meno inclini ai tradizionali show fantasy.
In definitiva, pochi altri sogni sono diventati realtà in modo tanto audace, ambiziosa, quanto più lineare possibile e, oserei dire, irreplicabile di The Sandman. Che si tratti dell’accidentata ricerca di un sacchetto di sabbia, di un elmo e un rubino, o della distruzione di un Vortice, questo flow non ci molla un attimo! Nonostante il suo ritmo alle volte flemmatico e il montaggio rilassato. Uscita nel 2022, sperava probabilmente in una tolleranza e un impegno di visione maggiori, rispetto a quelli attuale…Del tutto rari, se non, oramai, quasi inesistenti.
Sublime è dunque l’aura che ci lascia addosso sul finale, in cui molto è stato compiuto, ma altro ancora dovrà esserci restituito (qui i 5 misteri irrisolti della serie). E noi, ordunque, non possiamo che attendere questo trionfale momento… Consci che le lunghe tempistiche troveranno una salda giustificazione nel prosieguo stesso. D’altra parte, Morfeo ha aspettato un intero secolo per ottenere nuovamente la sua agognata libertà. A tal proposito, la pazienza è la virtù dei forti, mentre la speranza, è l’ultima salvezza anche all’inferno.
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