‘The Art Symposium’, un confronto a tutto campo sull’arte contemporanea italiana

“L’arte contemporanea italiana è conosciuta e apprezzata, ma non ha il peso che meriterebbe. Abbiamo una storia e una tradizione che spesso schiacciano il presente, mentre altrove — penso alla Francia, alla Germania, al Regno Unito, agli Emirati o alla Corea del Sud — si investe sul contemporaneo come asset strategico. Alcuni artisti italiani sono […] L'articolo ‘The Art Symposium’, un confronto a tutto campo sull’arte contemporanea italiana proviene da Economy Magazine.

Mag 16, 2025 - 13:48
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‘The Art Symposium’, un confronto a tutto campo sull’arte contemporanea italiana

“L’arte contemporanea italiana è conosciuta e apprezzata, ma non ha il peso che meriterebbe. Abbiamo una storia e una tradizione che spesso schiacciano il presente, mentre altrove — penso alla Francia, alla Germania, al Regno Unito, agli Emirati o alla Corea del Sud — si investe sul contemporaneo come asset strategico. Alcuni artisti italiani sono molto quotati all’estero, ma manca una narrazione coerente, sostenuta da istituzioni forti”.

Guido Talarico è il fondatore ed editore di Inside Art, magazine nato nel 2004 che studia, analizza e promuove l’arte contemporanea. E’ anche il creatore di The Talent Prize, un premio destinato ai giovani artisti che si concludere con una mostra a dicembre 2025. Talarico è pronto ad animare, ancora una volta insieme a Cristina Mazzantini, il secondo The Art Symposium alla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea (Gnamc). L’appuntamento, organizzato da Inside Art, dalla stessa Gnamc, insieme a The Skill come comunication partner, vedrà la partecipazione tra gli altri del Ministro della Cultura, Alessandro Giuli; di Evelina Christillin (Presidente della Fondazione Museo delle Antichità Egizie), di Maria Pace Odescalchi (Vice presidente Associazione Dimore Storiche Italiane), Fabio Pompei (CEO Deloitte Italia), Alberto Gambino (Prorettore Università Europea) e Luboš Veselý (Direttore Karel Komàrek Family Foundation) che racconterà il progetto “Arca per l’Ucraina”, un’iniziativa che punta a preservare digitalmente i tesori culturali ucraini a rischio di estinzione.

Talarico da sempre combatte contro la narrazione che racconta l’Italia come Paese unicamente votato alla cultura artistica antica e rinascimentale. Un patrimonio sconfinato, da conoscere e valorizzare, certo, ma che non deve tramutarsi in un semaforo rosso permanente o in un confine impossibile da valicare per chi vuole creare o promuovere l’arte contemporanea, che convenzionalmente racchiude in sé le avanguardie artistiche di inizio 1900, fin ai giorni nostri.

“Sul piano creativo i nostri artisti godono di grande vitalità” racconta Talarico. “Organizzando un premio dedicato ai giovani, “The Talent Prize”, da 18 anni noi vediamo bene il talento e la qualità che caratterizza la nostra scena artistica. Il nostro mercato è meno dinamico rispetto ad altri paesi, ma c’è una generazione di giovani che lavora con consapevolezza, visione internazionale e forte radicamento culturale. Purtroppo mancano ancora politiche di sistema e un ecosistema economico che accompagni e sostenga la crescita del settore in maniera strutturale”. Ed è proprio qui che The Art Symposium cerca di incidere e produrre valore aggiunto, mettendo a sistema i protagonisti del settore o creando connessioni con le istituzioni pubbliche o private.

“L’idea di The Art Symposium – che promuoviamo insieme alla direttrice della Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea Cristina Mazzantini e con il suo prezioso consiglio – nasce dall’esigenza di creare un momento di confronto strutturato, profondo e trasversale su ciò che l’arte contemporanea rappresenta oggi a livello culturale, economico e sociale” spiega Talarico. “Viviamo in un’epoca in cui l’arte è chiamata a interpretare le tensioni del presente, a riflettere le contraddizioni del nostro tempo. Da qui la necessità di dare voce a esperti, artisti, collezionisti, istituzioni e operatori di settore, in un contesto che favorisca lo scambio di visioni”.
Il mercato dell’arte contemporanea è vivo, gli investitori non mancano e sono alla costante ricerca di opere con una doppia valenza: culturale e patrimoniale. “C’è attenzione verso gli artisti storicizzati del Novecento, italiani e internazionali, ma cresce anche l’interesse per l’arte emergente, purché supportata da un contesto critico solido e da una visibilità internazionale. Il mercato tende a privilegiare opere che raccontano la complessità del nostro tempo, che affrontano temi come identità, ambiente, tecnologia”.

Il modo in cui un’artista può farsi conoscere è in costante evoluzione. Se un tempo si passava attraverso gallerie, giornalismo e critica d’arte, oggi il contesto è radicalmente cambiato. “Le fiere, le biennali, i premi ma anche le piattaforme digitali stanno orientando le scelte, spesso influenzando più delle gallerie stesse” argomenta Talarico. “Il Talent Prize che promuoviamo, attraverso Inside Art, nasce proprio con l’intento di creare opportunità concrete per i giovani artisti, offrendo visibilità, contatti e occasioni espositive. Oggi un giovane artista può farsi conoscere in molti modi: attraverso i social, le residenze artistiche, i premi, le accademie, ma soprattutto grazie a gallerie coraggiose che scommettono su di loro. Le gallerie hanno ancora un ruolo importante, ma faticano a tenere il passo con le dinamiche del mercato globale. Quanto a giornalismo e critica, la loro influenza è ancora fondamentale, ma serve maggiore indipendenza, profondità analitica e capacità di intercettare le trasformazioni del linguaggio visivo contemporaneo”.

In un contesto costellato da luci e ombre Talarico vede comunque all’orizzonte segnali interessanti. “Musei e fondazioni in Italia cominciano a rischiare di più. Serve però una politica culturale più incisiva, capace di legare cultura, industria e innovazione”.

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