Terremoto dazi, crolla Piazza Affari. Le reazioni di Europa e Cina
La guerra commerciale avviata di Trump è diventata globale. Le Borse europee chiudono in rosso, Pechino risponde agli Usa: “Bullismo unilaterale”

Milano - La guerra commerciale a livello globale innescata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha prodotto l'effetto immediato del crollo delle Borse europee. Sprofonda Piazza Affari, con il principale indice, Ftse Mib, che perde oltre il 7,5%, scivolando sotto i 35mila punti.
I precedenti più clamorosi di Piazza Affari
La Borsa di Milano ha vissuto altre giornate da incubo nel corso degli anni, ma il crollo del "venerdì nero" generato dai dazi si inserisce tra i momenti più critici. L'indice ha registrato negli anni solo dieci sedute peggiori: il 24 giugno del 2016, in occasione del referendum della Brexit, il listino ha registrato un calo del 12,48%; il 6 ottobre 2008, con il fallimento Lehman Brothers, il calo è stato dell'8,24%; in occasione dell'attacco alle Torri Gemelle e al Pentagono, la flessione fu del 7,57%.
Tra tracolli più clamorosi di Piazza Affari si ricordano quelli registrati nel corso delle due crisi finanziarie del 2008 e del 2011: il 10 ottobre 2008 (-7,14%), il primo novembre 2011 (-6,80%), il 16 ottobre 2008 (-6,78%), il 10 agosto 2011 (-6,65%), il 14 settembre 2001 (-6,62%), il 30 marzo (-6,57%) e il primo dicembre 2008 (-6,26%). Ma il peggiore di sempre è quello del 12 marzo del 2020, all'indomani del primo lockdown nazionale per la pandemia da Coronavirus, quando la Borsa di Milano perse il 16,92%.
Le razioni di Europa e Cina
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato che l’Unione europea risponderà a breve alle nuove scelte americane, probabilmente tra fine aprile e inizio maggio. Ha ribadito, inoltre, di essere pronta a negoziare un compromesso con gli Stati Uniti e il suo presidente.
Decisamente non attendista la posizione della Cina che, invece, ha prontamente annunciato l'imposizione di dazi doganali del 34% su tutte le importazioni di beni americani a partire dal 10 aprile. Il ministero del Commercio cinese ha inoltre fatto sapere che saranno avviati controlli sulle esportazioni di sette elementi chimici delle terre rare, tra cui il gadolinio, utilizzato nelle risonanze magnetiche, e l'ittrio, utilizzato nell'elettronica di consumo.
Ma di fronte alla guerra commerciale lanciata da Trump, questa non è stata l'unica mossa giocata da Pechino. "La Cina ha presentato un reclamo ai sensi del meccanismo di risoluzione delle controversie del Wto", ha annunciato il ministero del Commercio cinese.
Cina: "Bullismo che danneggia ordine mondiale"
Nel comunicato si legge che "l'imposizione da parte degli Stati Uniti dei cosiddetti ‘dazi reciproci’ viola gravemente le regole del Wto, danneggia gravemente i diritti e gli interessi legittimi dei membri del Wto e mina gravemente il sistema commerciale multilaterale basato sulle regole e l'ordine economico e commerciale internazionale".
E ancora: "È una tipica pratica di bullismo unilaterale che mette a repentaglio la stabilità dell'ordine economico e commerciale globale. La Cina si oppone fermamente a questo", prosegue il ministero del Commercio cinese, sottolineando che Pechino è "sempre stato uno strenuo difensore dell'ordine economico e commerciale internazionale e uno strenuo sostenitore del sistema commerciale multilaterale. Esortiamo gli Stati Uniti a correggere immediatamente le loro pratiche sbagliate e ad annullare i dazi unilaterali".