“Sulle tavole il prosecco batte il rosso”, la classifica dei vini più venduti nei supermercati in Toscana

Dopo il Chianti e il Rosso toscano troviamo il Sangiovese e il Montepulciano. L’anteprima dei dati raccolti ed elaborati dall’Istituto di Ricerca Circana nello studio “Circana per Vinitaly”

Mar 25, 2025 - 21:46
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“Sulle tavole il prosecco batte il rosso”, la classifica dei vini più venduti nei supermercati in Toscana

Firenze, 24 marzo 2025 – Prosecco, Chianti e Rosso toscano: questo è il podio dei vini più venduti nei supermercati toscani. Subito a seguire al quarto posto si piazza il Sangiovese e al quinto il Montepulciano. E questa è solo una piccola anteprima dei dati raccolti ed elaborati dall’Istituto di Ricerca Circana nello studio “Circana per Vinitaly” che, come da tradizione, verrà presentato nella sua interezza nel corso della tavola rotonda “Vino e Gdo: Innovazione, Mercati e Opportunità”, in programma a Vinitaly lunedì 7 aprile.

La classifica

Vediamo in dettaglio che dei vini più consumati in Toscana troviamo il Prosecco, tra l’altro il vino più acquistato nel nostro Paese, con quasi 50 milioni di litri venduti e una crescita del 4,7%, seguito dai locali Chianti, il secondo vino più venduto anche nel nostro Paese con oltre 16 milioni di litri acquistati nel 2024 e il Rosso Toscano, che si aggiudica il terzo posto nella classifica regionale. Poi troviamo il Sangiovese al quarto posto e il Montepulciano al quinto.

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I partecipanti al concorso tra le scuole alberghiere della Liguria, Miglior Smommelier 2025 Junior, che si e' svolto presso l'istituto alberghiero Marco Polo durante la prova finale. Anna Dellacasagrande e Gabriele Alfano hanno vinto le loro ripsettive categoria nel concorso. Il presidente dell'Ais della Liguria Marco Rezzano presidente della giuria. Genova, 03 marzo 2025. ANSA/LUCA ZENNARO Vino, sommelier

L’aumento dei costi

Secondo la ricerca “gli ultimi anni sono stati di grande sofferenza per il mercato del vino nella grande distribuzione organizzata (gdo), a causa degli effetti a lungo termine degli aumenti dei costi di produzione e dei loro riflessi sugli scaffali. Tuttavia, a partire dal 2023, l’andamento del mercato del vino, pur mantenendo il segno meno, ha cominciato a dare segni di miglioramento e nel 2025 potrebbe proseguire nella stessa direzione, grazie in parte al raffreddamento dei prezzi –  da non intendere come riduzione – e al conseguente scenario di maggiore stabilità. Il tutto, al netto dei dazi minacciati dall’amministrazione Trump”.

I dati

Secondo Circana, il settore chiude il 2024 con un -1,3% a volume sull’anno precedente (fatta eccezione per lo spumante che sembra aver intrapreso un percorso diverso), in parte compensato da un +2,2% a valore. Performance positiva per i vini in bottiglia a denominazione d’origine che registrano un +0,7%. Ai rosati il dato di crescita più significativo. Il costo medio per il vino a denominazione d’origine in bottiglia (Doc, Docg, Igt) è di 5,57 euro al litro, con un aumento medio del 2% sull’anno precedente, decisamente più contenuto rispetto al dato 2023, che aveva registrato aumenti superiori al 6%.

Previsioni di crescita

“Il 2024 ha visto migliorare il dato (pur sempre negativo) del vino. La frenata dovuta ai prezzi sembra alle spalle, in uno scenario che però non lascia del tutto spazio all’ottimismo e a previsioni di crescita sostenuta della categoria - ha dichiarato Virgilio Romano, business insight director di Circana - Nel 2024, le scelte degli shopper si sono indirizzate verso un minor acquisto e verso brand/tipologie con un prezzo più basso per la salvaguardia del proprio budget di spesa, eppure segnali positivi ci sono e su quelli bisogna continuare a lavorare. Sarà necessario sfruttare questo attuale equilibrio, anche se ancora precario, per fare le scelte intelligenti e lungimiranti e trovare le strategie più efficaci per contrastare una situazione inalterata dal punto di vista dell’offerta e in calo dal punto di vista della domanda, avendo come faro il consumatore”.

Vinitaly e grande distribuzione

“A Vinitaly crediamo che la promozione della cultura del prodotto verso tutti i canali commerciali sia la modalità più corretta per aumentare la conoscenza, e così le vendite. Per questo, ogni anno, nell’ambito del salone, dedichiamo un momento di riflessione specifico sul rapporto che il vino ha con la gdo nel mercato domestico – ha dichiarato Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere – Questo incontro ribadisce la storica centralità della grande distribuzione all’interno del palinsesto di Vinitaly, grazie alla presentazione degli studi e dei dati del settore elaborati in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Circana. Come organizzatori di fiere, infatti, sappiamo che il nostro ruolo è quello di essere a servizio delle imprese a cui vogliamo fornire i più aggiornati strumenti di market intelligence per affrontare mercati e scoprire nuove opportunità di business”.

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