Strage di Suviana, 5 indagati per l’incidente nella centrale di Enel Green Power
Tredici mesi dopo la strage, ci sono 5 indagati per l’incidente nella centrale idroelettrica di Enel Green Power a Bargi, sulle sponde del lago di Suviana. La procura di Bologna ha iscritto 5 persone con l’accusa di disastro colposo, omicidio colposo sul lavoro plurimo e lesioni colpose sul lavoro in vista di un accertamento irripetibile […] L'articolo Strage di Suviana, 5 indagati per l’incidente nella centrale di Enel Green Power proviene da Il Fatto Quotidiano.

Tredici mesi dopo la strage, ci sono 5 indagati per l’incidente nella centrale idroelettrica di Enel Green Power a Bargi, sulle sponde del lago di Suviana. La procura di Bologna ha iscritto 5 persone con l’accusa di disastro colposo, omicidio colposo sul lavoro plurimo e lesioni colpose sul lavoro in vista di un accertamento irripetibile che è stato disposto. Nell’incidente del 9 aprile 2024, a causa di un improvviso e devastante scoppio sotterraneo al piano -8 dell’impianto, circa 40 metri sotto il livello del lago, morirono sette lavoratori impegnati in un collaudo a un generatore e altri sei rimasero feriti.
Quel giorno un’anomalia meccanica – per la quale sono state avanzate sei prime possibili cause dai periti della procura sulla base dell’analisi delle “scatole nere” – mentre la turbina veniva testata sotto sforzo fece crollare tre piani della centrale scatenando un inferno di fuoco e acqua al quale non sopravvissero Paolo Casiraghi, Vincenzo Franchina, Alessandro D’Andrea, Vincenzo Garzillo, Mario Pisani, Adriano Scandellari e Pavel Petronel Tanase.
Durante l’inverno la consulenza tecnica disposta dalla procura – la procuratrice aggiunta Morena Plazzi, e i pm Flavio Lazzarini e Michela Guidi – è rimasta ferma: non era possibile accedere ai luoghi sommersi. Ora però i sommozzatori dei vigili del fuoco dovranno immergersi al piano -6 per prelevare alcune parti dell’impianto: si tratta di componenti elettronici da analizzare in combinazione alle scatole nere, già estratte e sottoposte a perizia. Trattandosi di un accertamento irripetibile è arrivata la comunicazione alle parti, in modo che tutti, indagati e persone offese, possano eventualmente designare consulenti e partecipare.
Una delle ipotesi avanzate dai periti è che il cedimento meccanico che ha fatto collassare il gruppo sia stato provocato dal distacco di un polo dell’alternatore. Sulla base delle scatole nere, però, gli esperti hanno anche spiegato che l’incidente potrebbe essere riconducibile al fenomeno di cavitazione che potrebbe aver causato la rottura di una pala di turbina, ad anomalie nel funzionamento di un cuscinetto a un’anomalia nella chiusura della valvola rotativa o nella chiusura del distributore o ancora a variazioni di pressione a elevata frequenza. Servirà altro tempo per avere qualche risposta più chiara.
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