Strage di Altavilla Milicia, condannata la figlia che partecipò all’uccisione di madre e fratellini

La ragazza, all’epoca minorenne, dovrà scontare 12 anni e 8 mesi di carcere. Intanto il padre Giovanni Barreca è stato riconosciuto capace di intendere e di volere

Mar 6, 2025 - 19:27
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Strage di Altavilla Milicia, condannata la figlia che partecipò all’uccisione di madre e fratellini

Palermo, 6 marzo 2025 – Il gup del tribunale dei minorenni di Palermo, Nicola Aiello, ha condannato a 12 anni e 8 mesi la ragazza che, insieme al padre Giovanni Barreca e a una coppia di fanatici religiosi, ha ucciso la madre e due fratellini durante un folle rito di liberazione al demonio ad Altavilla Milicia (Palermo). La giovane, oggi maggiorenne, è stata giudicata col rito abbreviato dal tribunale dei minori perché all'epoca dei fatti aveva 17 anni. Era accusata di omicidio plurimo aggravato e occultamento di cadavere e il pm aveva chiesto una pena più alta (18 anni).

Poco prima della condanna della ragazza si era conclusa la prima udienza in Corte d'assise contro gli altri tre imputati per la strage, il padre, Massimo Carandente e Sabrina Fina. Quest'ultima ha rilasciato dichiarazioni spontanee, negando di avere commesso omicidi e sostenendo invece di essere "una chioccia amorevole", incapace di fare del male e di amare i bambini e gli animali. Oggi i giudici della Corte d'assise hanno anche ritenuto Giovanni Barreca capace di intendere e di volere (in un primo tempo gli era stata riconosciuta l'incapacità dal gip termitano).

Il triplice omicidio venne commesso il 10 febbraio dell'anno scorso in una villetta di Altavilla Milicia, dove furono trovati i resti bruciati di Antonella Salamone, 40 anni, e i cadaveri dei figli Kevin di 16 ed Emmanuel di 5. Le autopsie avevano confermato che tutte le vittime erano state torturate prima di essere uccise.