Spyware israeliano: nuovi timori per il possibile uso da parte di Trump
WhatsApp denuncia 90 utenti presi di mira nel 2024 da software spia. Cresce la preoccupazione per gli USA.
L'ultima vittoria legale di WhatsApp contro NSO Group, l'azienda israeliana produttrice di uno dei più potenti strumenti di cyberspionaggio al mondo, è stata rapidamente offuscata da una nuova minaccia. Come anticipato nei giorni scorsi, questa volta la protagonista è un'altra società israeliana, Paragon Solutions, che ha già stretto contratti con governi democratici in tutto il mondo, inclusi gli Stati Uniti.
A fine gennaio, WhatsApp ha rivelato che 90 dei suoi utenti, tra cui giornalisti e membri della società civile, sono stati presi di mira nel corso del 2024 da software spia prodotto da Paragon Solutions. Tra le vittime identificate figurano tre personalità di spicco: il giornalista italiano Francesco Cancellato, il fondatore di una ONG per l'assistenza agli immigrati Luca Casarini, e l'attivista libico residente in Svezia Husam El Gomati. Tutti e tre hanno confermato che i loro telefoni cellulari sono stati probabilmente compromessi lo scorso anno.
Il Citizen Lab dell'Università di Toronto, che indaga sulle minacce digitali contro la società civile e collabora strettamente con WhatsApp, si appresta a pubblicare un rapporto tecnico dettagliato sulla violazione. Come NSO Group, Paragon concede in licenza il suo spyware, denominato Graphite, alle agenzie governative. Una volta installato con successo, può hackerare qualsiasi telefono senza che l'utente se ne accorga, consentendo all'operatore di intercettare chiamate, accedere a fotografie e leggere messaggi crittografati.