Spread ai minimi dal 2021: Italia premiata da mercati e agenzie di rating
Ieri, per la prima volta dall’ormai lontano 2021, lo spread tra Btp e Bund decennali è sceso al di sotto della soglia tecnica e psicologica dei 100 punti base. Ora è tornato a oscillare in zona 101, ma il segnale dato è incoraggiante per i conti dell’Italia. La dinamica dello spread è stata il frutto... Leggi tutto

Ieri, per la prima volta dall’ormai lontano 2021, lo spread tra Btp e Bund decennali è sceso al di sotto della soglia tecnica e psicologica dei 100 punti base. Ora è tornato a oscillare in zona 101, ma il segnale dato è incoraggiante per i conti dell’Italia.
La dinamica dello spread è stata il frutto di una combinazione di fattori: la stabilità politica garantita dall’esecutivo attuale e una gestione più rigorosa della finanza pubblica. In particolare, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha ottenuto il plauso dei mercati per aver orientato i conti pubblici verso una traiettoria più sostenibile: il debito pubblico italiano è oggi al 135,3% del PIL, in netto calo rispetto al 157,7% registrato nel primo trimestre del 2021.
A confronto, altri grandi Paesi europei si trovano in situazioni più complesse. La Francia, ad esempio, ha mostrato meno disciplina fiscale, mentre la Germania si prepara ad aumentare il proprio indebitamento per sostenere la spesa militare e lasciarsi alle spalle due anni consecutivi di recessione.
Il miglioramento del quadro macroeconomico italiano ha trovato riscontro anche da parte delle agenzie di rating. All’inizio di aprile, Standard & Poor’s ha alzato il giudizio sull’Italia portandolo a BBB+, sottolineando il progresso della gestione finanziaria del Paese.
E’ però importante notare anche che il calo dello spread è dovuto in parte all’aumento dei rendimenti del Bund, passato dal 2,69% al 2,7%, più che a una discesa significativa del Btp, che nello stesso periodo è salito lievemente dal 3,69% al 3,7%.
Il trend dello spread tra Btp e Bund decennali
Nonostante i rendimenti elevati, i titoli italiani restano tra i più apprezzati in Europa. Il Btp si distingue per la sua stabilità e continua ad attrarre investitori, soprattutto in un momento in cui i titoli del Tesoro statunitense (Treasury) si trovano sotto pressione, con rendimenti superiori al 4,5%, come accaduto nei giorni attorno al 25 aprile.
La crescente diffidenza verso il debito americano – zavorrato dalla necessità di rifinanziare oltre 9 mila miliardi di dollari entro l’anno – gioca a favore dell’Italia. Il Tesoro ha già collocato quasi la metà del fabbisogno finanziario annuale, risultando primo in Europa per volume assoluto. Un segnale forte di fiducia da parte degli investitori internazionali, che scelgono di puntare sulla solidità ritrovata del debito italiano.