Speed skating. Francesca Lollobrigida, mamma e campionessa del mondo. Però il meglio può ancora venire!

Quante volte viene utilizzata, talvolta a sproposito, la locuzione “Il meglio deve ancora venire”? Troppe, perché di tanto in tanto sembra un modo ingentilito di dire “campa cavallo che l’erba cresce”. Si traccia una vaga speranza in ottica futura, cercando quasi di convincere sé stessi o l’interlocutore della possibilità che un qualcosa di irrealizzabile si […]

Mar 18, 2025 - 12:00
 0
Speed skating. Francesca Lollobrigida, mamma e campionessa del mondo. Però il meglio può ancora venire!

Quante volte viene utilizzata, talvolta a sproposito, la locuzione “Il meglio deve ancora venire”? Troppe, perché di tanto in tanto sembra un modo ingentilito di dire “campa cavallo che l’erba cresce”. Si traccia una vaga speranza in ottica futura, cercando quasi di convincere sé stessi o l’interlocutore della possibilità che un qualcosa di irrealizzabile si concretizzi.

Viceversa, sono decisamente solide le due medaglie agguantate da Francesca Lollobrigida durante i Mondiali di speed-skating di Hamar. Nel suo caso, il meglio è davvero venuto in una fase della vita che, per tante atlete, non giunge neppure. Parliamo della post-maternità e delle sue articolazioni, logistiche prima ancora di biologiche, che può avere sulla vita degli atleti professionisti.

Essere genitori non è una dinamica banale, la quotidianità viene completamente rivoluzionata dall’arrivo di un bimbo o bimba. Giocoforza, l’aggiunta al focolare familiare richiede un dispendio energetico – fisico ed emotivo – notevole per essere gestito. Per gli atleti professionisti, che di energie fisiche ed emotive ne impiegano già parecchie per essere competitivi sul palcoscenico agonistico, diventare mamma (o papà) è dunque una sfida in più.

C’è chi, questa sfida, decide di affrontarla a tempo pieno, appendendo al chiodo i panni dello sportivo/a per dedicarsi al 100% alla famiglia. Altri, invece, optano per accettarla e portarla avanti in parallelo alla prosecuzione della loro carriera agonistica. Lollobrigida ricade nel secondo caso. Dopo aver dato alla luce Tommaso, nella primavera del 2023, ha subito cominciato a lavorare per tornare sul ghiaccio.

Il progetto parte da lontano, perché la pattinatrice laziale dopo l’argento nei 3.000 e il bronzo nella mass start dei Giochi olimpici di Pechino 2022, aveva due sogni. Diventare madre e partecipare a Milano Cortina 2026. Non ha voluto rinunciare né all’uno, né all’altro. Pienamente supportata dalla Federazione Italiana Sport del Ghiaccio, ha potuto coltivare entrambe le ambizioni.

Con successo, perché nei giorni scorsi “il meglio è venuto”. La ragazza di Frascati non era mai salita sul podio iridato nella sua prima carriera. Ce l’ha fatta, due volte, ad Hamar, calcando peraltro il gradino più alto. La medaglia d’oro sui 5.000 metri rappresenta l’acme della sua attività agonistica, raggiunto a 34 anni suonati. Il bronzo nella mass start sa quasi di gustoso contorno a un piatto già prelibato di per sé.

La “mamma volante” originale è stata Fanny Blankers-Koen, vincitrice di 4 medaglie d’oro nell’atletica leggera ai Giochi olimpici di Londra 1948. Era olandese, la velocista e ostacolista della provincia di Utrecht. Proprio i Paesi Bassi sono la nazione dove il pattinaggio di velocità è più seguito e popolare. Un caso, o un segno del destino? Decida il lettore, in base ai suoi “credo” e convinzioni.

Di certo c’è che, per Francesca Lollobrigida, gli ultimi giorni sono stati meravigliosi. Il meglio è venuto, si è detto. Il bello, tuttavia, è che al meglio può anche non esserci fine. Tra meno di un anno si disputeranno le gare di Milano Cortina 2026 e chissà che, “il meglio deve ancora venire”, non possa restare il motto a cui ispirarsi anche in vista di quell’appuntamento.