Spagna, svolta storica: la settimana lavorativa si accorcia a 37,5 ore (con lo stesso stipendio)

In ritardo sulla tabella di marcia a causa del mega blackout della settimana scorsa, in Spagna sarà approvato oggi il progetto di legge rivoluzionario che introdurrà gradualmente la riduzione dell’orario settimanale di lavoro da 40 a 37,5 ore, a parità – ovviamente – di stipendio. Promossa dal Ministero del lavoro guidato da Yolanda Díaz, che...

Mag 6, 2025 - 10:19
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Spagna, svolta storica: la settimana lavorativa si accorcia a 37,5 ore (con lo stesso stipendio)

In ritardo sulla tabella di marcia a causa del mega blackout della settimana scorsa, in Spagna sarà approvato oggi il progetto di legge rivoluzionario che introdurrà gradualmente la riduzione dell’orario settimanale di lavoro da 40 a 37,5 ore, a parità – ovviamente – di stipendio.

Promossa dal Ministero del lavoro guidato da Yolanda Díaz, che nella riforma vuole includere anche misure di controllo più stretto dell’orario lavorativo da parte dell’ispettorato del lavoro e il diritto alla disconnessione, si tratta di una proposta che, ormai lo sappiamo bene, mira a migliorare l’equilibrio tra lavoro e vita privata, un tema sempre più rilevante per milioni di spagnoli.

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Questa legge interesserà circa 12 milioni di lavoratori e potrebbe ridefinire le modalità di organizzazione del lavoro nel Paese. Con l’obiettivo di garantire una qualità della vita più elevata senza compromettere i salari, la misura gode di un forte sostegno popolare: un sondaggio del 2024 aveva di fatto rivelato che il 68,1% degli spagnoli è favorevole alla riduzione dell’orario lavorativo. In particolare, la proposta risponde al bisogno di una migliore conciliazione tra vita professionale, famiglia, salute e tempo libero.

Nonostante ciò, anche in Spagna si sono fatte sentire anche voci contrarie, soprattutto tra le organizzazioni imprenditoriali, che ritengono che la riforma debba essere il risultato della contrattazione collettiva piuttosto che un’imposizione legislativa. I datori di lavoro temono un aumento dei costi aziendali e un impatto negativo sulla competitività, soprattutto per le piccole e medie imprese.

E in Italia intanto? Nel nostro Paese una riforma simile sembra ancora lontana: solo poche settimane fa, la proposta avanzata da M5S, AVS e PD di introdurre una settimana lavorativa corta di quattro giorni e a parità di stipendio è stata respinta dalla Ragioneria generale dello Stato, soprattutto alla luce – dicono – di un impatto economico eccessivo che una tale riforma avrebbe sul bilancio pubblico.

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