Sostenibilità ambientale, il 59% delle imprese italiane adottano pratiche green

Nel 2021-2022, il 59% delle imprese manifatturiere ha adottato almeno un'azione per ridurre l'impatto ambientale. Le grandi imprese e il Sud spiccano per investimenti green

Mag 5, 2025 - 13:10
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Sostenibilità ambientale, il 59% delle imprese italiane adottano pratiche green

Nel biennio 2021-2022, circa 39mila imprese manifatturiere con almeno 10 addetti – pari al 59% del totale – hanno messo in atto almeno un intervento volto a migliorare la sostenibilità ambientale delle proprie attività. Queste aziende occupano circa 2 milioni di lavoratori, ovvero il 75,4% dell’occupazione del settore, e generano un valore aggiunto di 217 miliardi di euro, corrispondente all’81,6% del totale, ovvero al 70,9% dell’intera manifattura.

Lo rileva un’analisi condotta dall’Istat. Tra le azioni più adottate spicca il monitoraggio dell’inquinamento ambientale, praticato dal 36,8% delle imprese con almeno 10 addetti. La quota si riduce al 9,9% se si considera il solo monitoraggio delle emissioni di CO₂.

Le pratiche sostenibili più utilizzate

Tra le pratiche di sostenibilità ambientale più adottate dalle imprese manifatturiere con almeno 10 addetti, spicca il monitoraggio dell’inquinamento, attuato dal 36,8% delle aziende e da oltre il 60% di quelle che hanno implementato almeno una misura a favore dell’ambiente. Tuttavia, la quota si riduce sensibilmente se si considera il solo monitoraggio delle emissioni di CO₂: 9,9% sul totale delle imprese, 16,9% tra quelle attive sul fronte ambientale.

Le strategie di sostenibilità messe in campo si concentrano anche su altri aspetti:

  • il 43,4% delle imprese impegnate nella transizione green ha elaborato piani per migliorare l’efficienza energetica;
  • il 35% ha adottato materiali riciclati;
  • il 30,2% ha fatto ricorso a fonti energetiche rinnovabili;
  • il 29,9% ha monitorato i consumi idrici;
  • il 20,9% ha valutato l’impatto ambientale dei propri fornitori, sia nazionali che internazionali.

Meno diffuse, ma comunque rilevanti, sono le pratiche di riutilizzo e riciclo delle acque di scarico (15,5%) e la predisposizione del Documento per la rendicontazione non finanziaria, adottato o in fase di adozione dal 5,9% delle imprese.

La situazione al Sud

Significativa anche la quota di imprese manifatturiere con almeno 10 addetti che fanno uso di materiali riciclati, pari al 20,7%. Inoltre, sono circa 27mila le aziende – il 42% del totale – che hanno effettuato investimenti mirati a una gestione più efficiente e sostenibile dell’energia e dei trasporti. Tra gli interventi più diffusi figurano l’installazione di macchinari, impianti e apparecchi ad alta efficienza energetica (61,9%) e la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (42%), con una maggiore incidenza tra le grandi imprese (oltre 250 addetti).

Mezzogiorno si distingue per una maggiore propensione all’utilizzo e all’investimento in energie rinnovabili. Sul fronte settoriale, le percentuali più elevate di imprese che hanno adottato almeno una misura per migliorare l’impatto ambientale riguardano i comparti di:

  • farmaceutica (72,6%);
  • chimica (76,0%);
  • produzione di articoli in gomma e plastica (73,8%).

In questi stessi settori si registra anche una forte incidenza di investimenti per la gestione sostenibile dell’energia e dei trasporti: rispettivamente il 61,5%, 53,8% e 52,5%.

Come vanno le grandi imprese

Le grandi imprese si distinguono invece per un impegno più ampio sul fronte della sostenibilità ambientale, con una media di cinque azioni per azienda, contro le due o tre registrate dalle medie e piccole imprese. Inoltre, oltre la metà delle grandi imprese (52,1%) ha realizzato più di cinque interventi, una percentuale che scende al 25% tra le medie e al 10,4% tra le piccole.

Dal punto di vista territoriale, le imprese del Nord-Ovest, Nord-Est e Mezzogiorno registrano in media tre azioni ciascuna, mentre nel Centro si scende a due. Le aziende che riescono a mettere in atto più di cinque interventi rappresentano il 15,9% nel Nord-Ovest, il 14,4% nel Mezzogiorno, il 13,7% nel Centro e il 13,2% nel Nord-Est.