Una nuova ondata di attivismo climatico nato dal trauma Negli
Stati Uniti, il dolore della perdita dovuta a
eventi climatici estremi si sta trasformando in
movimenti collettivi di resistenza e azione politica. Dalle
montagne del Colorado all’
isola di Maui, passando per le città colpite da uragani e incendi, sempre più
sopravvissuti si stanno organizzando per condividere risorse, offrire sostegno e
premere per riforme ambientali significative. Un esempio emblematico è quello di
Erica Solove, che ha perso la casa nel
Marshall Fire del 2021 in
Colorado. Dopo aver assistito impotente agli incendi di
Lahaina nel 2023, ha fondato un gruppo Facebook per mettere in contatto i sopravvissuti, condividendo le difficoltà burocratiche affrontate e le strategie per superarle. Da quell’embrione è nata una rete che oggi conta
circa 1.000 membri in tutto il Paese.
Dalla tragedia alla mobilitazione politica: nasce Extreme Weather Survivors A dare forma e continuità a questa crescente rete è stata la nascita di
Extreme Weather Survivors, una
organizzazione no-profit fondata nel 2024 da
Chris Kocher, attivista e già impegnato in movimenti contro la violenza armata e per le vittime del COVID-19. Kocher ha trasformato la sua esperienza personale dopo l’uragano
Ida del 2021 a
New York in una missione: offrire
supporto tra pari,
assistenza mentale gratuita e
formazione all’attivismo a chi è stato colpito da catastrofi. L’organizzazione ha attivato una
piattaforma Slack in cui esperti—dagli
igienisti industriali ai
medici ambientali—interagiscono con i sopravvissuti per rispondere in tempo reale a domande cruciali su assicurazioni, mutui e salute.
La forza delle storie: l’arma dell’empatia nella battaglia climatica Una delle armi più potenti di Extreme Weather Survivors è la
narrazione umana. Raccontare le storie dei sopravvissuti si è rivelato un mezzo efficace per
coinvolgere l’opinione pubblica, spesso più sensibile alla voce di chi ha perso tutto che a dati tecnici o rapporti accademici.
Steve Koller, dell’
Università di Harvard, sottolinea come queste testimonianze personali abbiano la capacità di smuovere chi fino a quel momento era indifferente o disinformato. La stessa Koller ha intrapreso la sua carriera dopo essere sopravvissuto all’
uragano Sandy nel 2012.
Dal supporto locale all’azione legislativa: Vermont e California aprono la strada Oltre al sostegno diretto, Extreme Weather Survivors ha intrapreso
azioni legislative concrete. In
Vermont, ha contribuito all’approvazione del
Climate Superfund Act, che obbliga le
compagnie petrolifere a finanziare i danni climatici nello stato. In
California, sostiene il
Senate Bill 222, che mira a permettere alle compagnie assicurative di rivalersi legalmente contro le imprese fossili. L’attivismo, però, non si limita al piano legislativo. La rete incoraggia la
partecipazione civica locale, come ha spiegato
Alicia Cooperman della
George Washington University, secondo cui il cambiamento parte da
riunioni municipali, incontri pubblici e pressioni sui consiglieri locali.
Giovani attivisti in prima linea: dalla Bay Area alla Carolina del Sud Tra i protagonisti della nuova ondata vi sono i
giovani attivisti, come
Finn Does, segnato dal “
giorno arancione” del 9 settembre 2020, e
Nabila Wilson, sopravvissuta all’
uragano Harvey a Houston nel 2017. Entrambi hanno canalizzato il trauma vissuto nella
militanza climatica, assumendo ruoli di leadership in movimenti giovanili. Wilson oggi guida due gruppi ambientali alla
Furman University, mentre Does studia diritto ambientale alla
UC Berkeley. Le loro storie dimostrano come la catastrofe possa diventare
catalizzatore di consapevolezza e impegno civico.
Quando il cambiamento climatico entra nelle case: il dolore di Amy Dishion Ma il cambiamento climatico non colpisce solo con uragani e incendi. Il
caldo estremo, sottovalutato e ancora oggi
escluso dal Stafford Act che regola i disastri federali, è altrettanto letale. Lo sa bene
Amy Dishion, il cui marito
Evan è morto di
colpo di calore nel 2022 a
Phoenix, lasciandola sola con una neonata. Da allora, Dishion ha trasformato la sua rabbia in attivismo, tentando di sensibilizzare i politici sull’urgenza di considerare anche il
caldo come minaccia mortale reale e imminente.
Quando i sopravvissuti guidano il cambiamento: l’esempio di Annie Barbour Infine, ci sono figure come
Annie Barbour, che ha perso tutto nel
Tubbs Fire del 2017 in
California e ha poi dedicato la sua vita a sostenere altri sopravvissuti. Dalla creazione di
Coffey Strong alla collaborazione con
United Policyholders, Barbour è diventata un punto di riferimento per la ricostruzione post-catastrofe. Ha viaggiato per aiutare comunità colpite, tra cui quelle del
Camp Fire, del
Marshall Fire e di
Lahaina, offrendo speranza, competenza e solidarietà.
Fonti scientifiche e di approfondimento -
- International Institute for Environment and Development – Analisi 2024
- George Washington University – Alicia Cooperman
- Joint Center for Housing Studies – Harvard University
- Extreme Weather Survivors
- United Policyholders
- scienze.com
Sopravvissuti ai disastri uniti contro la crisi climatica in USA