Siria, le forze governative attaccano la roccaforte alawita fedele ad Assad: 185 morti. Ong: esecuzioni di massa di civili
Feroci scontri nell'area di Latakia, zona costiera nell'ovest del Paese. Almeno 69 persone dono state giustiziate

Roma, 7 marzo 2025 - Salgono a 185 i morti dopo due giorni di scontri nell'area di Latakia, zona costiera nell'ovest della Siria, roccaforte della minoranza alawita a cui apparteneva l'ex governo del presidente Bashar Al-Assad, attaccata dalle forze del nuovo governo. L’operazione di sicurezza contro il clan dell’ex dittatore, a tre mesi dalla sua fuga dalla Siria, si sta trasformando in una strage, con esecuzioni di massa anche di civili alawiti.
Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani 90 civili alawiti sono stati "giustiziati" dalle forze di sicurezza nella regione durante una vasta operazione di rastrellamento nell'ovest del Paese. Giustiziate anche sei donne, dalle forze di sicurezza della nuova amministrazione guidata da Ahmed Sharaa (O al Jolani) nelle regioni di Banyas, Latakia e Jablè. Mentre negli scontri a fuoco 45 combattenti fedeli ad Assad e 50 membri delle forze di sicurezza sono morti, per un bilancio di 185 vittime dallo scoppio delle violenze ieri, ma ancora provvisorio per l’alto numero di feriti e i dispersi.
Le forze governative hanno anche lanciato i barili-bomba, per anni usati dal regime di Assad in Siria contro chi si rivoltatava al potere di Damasco. Nei video postati i miliziani sunniti filo-governativi li lanciano contro località alawite della costa siriana. In un filmato due miliziani filo-governativi in elicottero si vantano di esser pronti a lanciare due barili-bomba. E un uomo dal volto coperto li fa scivolare fuori dal velivolo sul vilaggio.