Sicuri che l’Ue sia defunta?
Che cosa emerge dal vertice a Londra sull'Ucraina. I Graffi di Damato

Che cosa emerge dal vertice a Londra sull’Ucraina. I Graffi di Damato
E’ stato in evento ad un tempo drammatico e beneaugurante il vertice svoltosi a Londra col proposito e sotto il titolo di “garantire il nostro futuro”. Vi hanno partecipato i rappresentanti di 16 Paesi non solo europei, come il Canada, la Turchia e la stessa Gran Bretagna da cinque anni fuori anche formalmente dall’Unione, dopo quattro di negoziati per dare esecuzione all’abbandono deciso con un referendum.
E’ stato un vertice per niente paradossale, come si sarebbe tentati di definirlo pensando da una parte alla eterogeneità degli invitati dal premier inglese – in gran parte comunque europei, a cominciare dal presidente del Consiglio dell’Unione e dalla presidente della Commissione esecutiva, in trasferta a Londra – e dall’altra alla dichiarata volontà di salvare una solidarietà occidentale messa a dura prova dal principale alleato.
Si tratta naturalmente degli Stati Uniti d’America, guidati da meno di due mesi da un presidente, Donald Trump, deciso a concordare di fatto con la Russia di Putin una soluzione della guerra in Ucraina alle spalle della stessa Ucraina, partecipe anch’essa del vertice di Londra che le ha confermato l’appoggio, e di quel che resta fisicamente e politicamente dell’Occidente dopo l’esplosione metaforicamente avvenuta alla Casa Bianca venerdì scorso.
Quando al termine di un incontro fra Trump e il presidente ucraino Zelensky, che pure era cominciato e si era sviluppato per buona parte in un clima normalmente dialettico, poco è mancato che i due venissero alle mani, aizzati dal vice dello stesso Tramp e da giornalisti, operatori televisivi e altri ospiti che di solito per un evento del genere aspettano fuori per fare all’uscita le domande e togliersi le loro legittime e professionali curiosità.
Questa volta invece – per motivi misteriosi, che alimentano anche il peggiore sospetto di un agguato teso nella Casa Bianca al presidente ucraino – si è preferita una sceneggiatura più da ring che da salotto o ufficio ovale, qual è quello dove lavora e riceve il presidente degli Stati Uniti. “Un’oscena rappresentazione”, l’ha definita sul Foglio Giuliano Ferrara.
Che cosa sia destinato a produrre il vertice anomalo di Londra, dove tutti erano più in trasferta che di casa, eccetto naturalmente il primo ministro inglese, è difficile dire. Se lo staranno chiedendo per primi lo stesso Trump e chi ha forse teso un agguato anche a lui spingendolo a cacciare l’ospite troppo ostile o diffidente verso Putin, che da più di tre anni bombarda di tutto in Ucraina anche ospedali, scuole, chiese, teatri. E non solo obiettivi militari come sono considerati da Putin pure le centrali elettriche e termiche, ìn modo da fare morire di freddo in inverno anche quelli che hanno avuto non so se più la fortuna o la sfortuna di sopravvivere al fuoco.
Per quanto in trasferta londinese comunque, l’Unione Europea non mi è parsa “cerebralmente defunta”, come la considera invece Lucio Caracciolo su Repubblica.