Self check-in, compromesso del Viminale entro Pasqua

Niente più divieto assoluto ai self check-in: questa in sintesi la sorpresa che il mondo dell’ospitalità potrebbe trovare nell’uovo di Pasqua. Il ministero dell’Interno, infatti, apre all’uso della tecnologia per identificare gli ospiti degli affitti brevi. Dopo mesi di tensioni, bagarre e proteste da parte del settore, il Viminale è pronto a rivedere la circolare dello scorso novembre che imponeva la verifica “de visu” dei documenti. Questo è quanto viene riferito dalle principali associazioni del comparto, tra cui Confedilizia, Aigab, Fiaip e le piattaforme Airbnb, Booking ed Expedia, che hanno preso parte all’incontro con il ministro Matteo Piantedosi. Continue reading Self check-in, compromesso del Viminale entro Pasqua at L'Agenzia di Viaggi Magazine.

Mar 21, 2025 - 18:12
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Self check-in, compromesso del Viminale entro Pasqua
Self check-in, compromesso del Viminale entro Pasqua

Niente più divieto assoluto ai self check-in: questa in sintesi la sorpresa che il mondo dell’ospitalità potrebbe trovare nell’uovo di Pasqua. Il ministero dell’Interno, infatti, apre all’uso della tecnologia per identificare gli ospiti degli affitti brevi.

Dopo mesi di tensioni, bagarre e proteste da parte del settore, il Viminale è pronto a rivedere la circolare dello scorso novembre che imponeva la verifica “de visu” dei documenti. Questo è quanto viene riferito dalle principali associazioni del comparto, tra cui Confedilizia, Aigab, Fiaip e le piattaforme Airbnb, Booking ed Expedia, che hanno preso parte all’incontro con il ministro Matteo Piantedosi.

Entro Pasqua – viene anticipato – dovrebbe arrivare dunque una nuova direttiva che introdurrà strumenti digitali per rendere il processo più flessibile, senza rinunciare alle garanzie di sicurezza. Un cambio di passo atteso da migliaia di host e operatori, che avevano denunciato l’impatto negativo della stretta imposta dal governo sul mercato degli affitti turistici.

Lo scorso 18 novembre il ministero dell’Interno aveva stabilito che i sistemi di self check-in – con l’invio dei documenti via messaggio e il rilascio automatico delle chiavi tramite codici digitali o key box – fossero da considerarsi illegali. Il provvedimento, diffuso a tutte le prefetture italiane, era motivato da esigenze di sicurezza in vista di eventi internazionali come il Giubileo 2025.

Il Viminale aveva ribadito che l’identificazione da remoto non soddisfaceva i requisiti previsti dalla normativa, imponendo ai proprietari di verificare di persona l’identità degli ospiti entro 24 ore dall’arrivo.

Questa decisione aveva suscitato forte preoccupazione tra le associazioni di categoria, che avevano evidenziato l’impatto negativo sul settore degli affitti brevi, una realtà da 66 miliardi di euro annui, in crescita di 10 miliardi rispetto al 2024. A dicembre, il ministero aveva avviato un confronto con gli operatori, arrivando ora a una soluzione più flessibile.

«Prima di Pasqua – conferma Marco Celani, presidente dell’Associazione italiana gestori affitti brevi – il Viminale emanerà una nuova circolare che andrà a integrare quella del 18 novembre nella quale verranno esplicitati diversi strumenti tecnologici, con diversi gradi di complessità, in modo tale che gli operatori più strutturati potranno utilizzare strumenti più complessi e, diversamente, host e proprietari che gestiscono da sé il proprio immobile potranno strumenti più semplificati».

Il presidente di Aigab ha partecipato all’incontro al ministero e, in questi mesi, ha sempre continuato a dialogare con il Viminale ribadendo la richiesta di validare con urgenza il riconoscimento degli ospiti da remoto tramite processi tecnologici come alternativa alla compresenza fisica. Confedilizia ha espresso soddisfazione per l’esito dell’incontro: “Si va verso la soluzione che il buon senso aveva subito suggerito: modernizzare, attraverso la tecnologia, la verifica dell’identità degli ospiti”.

Questa invece la proposta del presidente di Aigo Confesercenti, Claudio Cuomo, presente al vertice: «Per adempiere agli obblighi di identificazione delle persone alloggiate presso le strutture ricettive, si possono valutare alternative digitali e telematiche attraverso l’utilizzo di mezzi già presenti sul mercato italiano. Attualmente negli aeroporti è attiva la tecnologia che attraverso l’intelligenza artificiale aiuta il riconoscimento del soggetto che presenta il documento. E anche la tecnologia di rilascio dello Spid può avvenire a distanza».

«Il sistema prevede – spiega Cuomo – l’invio dei documenti tramite scansione Nfc tramite applicativo che estrae e conserva la foto-tessera in fomato jpeg. L’ospite accede all’informativa e sceglie su base volontaria se accettare o meno il trattamento dei dati e la conservazione della foto ai soli fini della pubblica sicurezza, con cancellazione della stessa dopo agli adempimenti. All’arrivo in struttura l’applicativo chiede all’ospite di inquadrare il proprio volto, rileva il dato biometrico e lo compara con la foto in formato jpeg. In caso di esito positivo, l’app rilascia le chiavi virtuali. A check-in avvenuto, i dati e i documenti sono pronti per essere inviati al Portale alloggiati web da parte del gestore nel rispetto delle tempistiche della normativa».

Anche a Firenze, intanto, il dibattito rimane acceso. Nelle scorse ore la sindaca, Sara Funaro, ha evidenziato il vuoto normativo nazionale sugli affitti brevi, lamentando l’assenza di risposte da parte del governo alle richieste dei sindaci: «Abbiamo chiesto di estendere alle città a forte pressione turistica una regolamentazione simile a quella prevista per Venezia – ha puntualizzato – ma non abbiamo avuto riscontri».

La nuova circolare del Viminale, attesa entro Pasqua, potrebbe rappresentare un primo passo per bilanciare tutte queste esigenze.