Scoperta la causa dell’estinzione dei canguri giganti preistorici

  Il mondo perduto dei canguri giganti in Australia I grandi canguri che oggi dominano le distese dell’Outback australiano, adattandosi a siccità e scarsità alimentari grazie a spostamenti strategici in gruppo, hanno una storia evolutiva che non sempre ha seguito questo modello. Una recente ricerca pubblicata su PLOS One ha svelato dettagli inediti sui loro […] Scoperta la causa dell’estinzione dei canguri giganti preistorici

Apr 28, 2025 - 13:29
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Scoperta la causa dell’estinzione dei canguri giganti preistorici
Il mondo perduto dei canguri giganti in Australia I grandi canguri che oggi dominano le distese dell’Outback australiano, adattandosi a siccità e scarsità alimentari grazie a spostamenti strategici in gruppo, hanno una storia evolutiva che non sempre ha seguito questo modello. Una recente ricerca pubblicata su PLOS One ha svelato dettagli inediti sui loro antenati estinti, i Protemnodon, che popolavano l’Australia orientale centinaia di migliaia di anni fa. Questi antichi giganti erano molto meno mobili rispetto ai loro discendenti moderni, un tratto che li rese vulnerabili ai cambiamenti climatici. Le scoperte nelle Grotte di Mount Etna Presso il Parco Nazionale delle Grotte di Mount Etna, a nord di Rockhampton, nel Queensland, sono stati ritrovati denti fossilizzati appartenenti ai Protemnodon. Questo sito, che in passato era un lussureggiante paradiso di foresta pluviale, ha conservato un archivio naturale di vita preistorica grazie alla sua funzione di trappola naturale per numerosi predatori, come i tilacini, i leoni marsupiali e i pipistrelli fantasma. Utilizzando sofisticate tecniche di datazione all’uranio-serie e alla luminescenza, gli studiosi hanno stabilito che questi canguri giganti vissero nella zona tra circa 500.000 e 280.000 anni fa. Adattamento alla stabilità e conseguenze fatali I risultati delle analisi chimiche degli isotopi di stronzio nei denti indicano che i Protemnodon avevano un raggio di movimento estremamente ridotto, limitato alle immediate vicinanze delle grotte calcaree. Questo comportamento sedentario era probabilmente un adattamento a un ambiente costantemente ricco di risorse. Tuttavia, quando il clima iniziò a diventare più secco, trasformando la foresta pluviale in un habitat arido tra 280.000 e 205.000 anni fa, i Protemnodon si trovarono incapaci di migrare verso aree più favorevoli, condannandoli all’estinzione locale. Una strategia di sopravvivenza inefficace Nonostante la loro mole considerevole, i Protemnodon non svilupparono capacità di spostamento su grandi distanze come i canguri moderni. Alcune specie, secondo le evidenze fossili, si muovevano a quattro zampe piuttosto che saltare, adattamento ideale per dense foreste ma inadatto a lunghe migrazioni attraverso paesaggi frammentati. Questo comportamento sedentario, comune anche ai Protemnodon di siti come Bingara e Wellington Caves nel Nuovo Galles del Sud, si rivelò fatale quando l’ambiente mutò drasticamente. La lezione dei Protemnodon sull’estinzione locale L’estinzione dei Protemnodon a Mount Etna si verificò molto prima dell’arrivo degli esseri umani in Australia, escludendo quindi l’ipotesi di un impatto antropico diretto. Questo studio sottolinea l’importanza di analizzare le risposte locali delle specie ai cambiamenti ambientali, piuttosto che fare affidamento su generalizzazioni continentali. Comprendere queste dinamiche aiuta a riscrivere il racconto dell’estinzione della megafauna australiana, spostando l’attenzione dai grandi schemi alle fragili strategie di sopravvivenza delle singole popolazioni.

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