Sciopero all’Ikea, i sindacati lasciano il tavolo per il rinnovo del contratto integrativo: “Dal gruppo richieste inaccettabili, limitati i diritti”

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato l’apertura dello stato di agitazione. "Mancato riconoscimento delle maggiorazioni ai nuovi assunti, un sistema derogatorio e peggiorativo delle professionalità e obbligatorietà del lavoro festivo" L'articolo Sciopero all’Ikea, i sindacati lasciano il tavolo per il rinnovo del contratto integrativo: “Dal gruppo richieste inaccettabili, limitati i diritti” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Feb 19, 2025 - 12:38
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Sciopero all’Ikea, i sindacati lasciano il tavolo per il rinnovo del contratto integrativo: “Dal gruppo richieste inaccettabili, limitati i diritti”

Stato di agitazione e sciopero per le lavoratrici e i lavoratori Ikea. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno deciso di interrompere le trattative per il rinnovo del contratto integrativo aziendale con la multinazionale svedese del mobile.

“Nonostante si presenti come un gruppo democratico e inclusivo, non rispetta i suoi stessi principi nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori”, spiegano. “Dopo oltre un anno e mezzo di incontri serrati, infatti, l’azienda ha completamente ignorato le richieste sindacali, voltando le spalle ai propri dipendenti”. Tra quelle che vengono definite “richieste inaccettabili dell’azienda” ci sono “il mancato riconoscimento delle maggiorazioni ai nuovi assunti, un sistema derogatorio e peggiorativo delle professionalità, cancellazione della ‘malattia statistica’, obbligatorietà del lavoro festivo“. In un’impresa che “vede le relazioni territoriali ridotte al minimo, con un gran numero di lavoratori assunti part-time senza possibilità di integrazione oraria, si assiste oggi all’introduzione di nuovi modelli di business con l’apertura di nuovi punti vendita di prossimità nei quali è impedita l’agibilità alle rappresentanze delle lavoratrici e dei lavoratori con una limitazione di diritti degli stessi”.

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno quindi proclamato l’apertura dello stato di agitazione e l’indizione di un primo pacchetto di 24 ore di sciopero, articolato in 8 ore a livello nazionale e 16 ore a livello territoriale. Già in queste ore, su tutto il territorio italiano, si stanno tenendo assemblee nei vari punti vendita, con le prime iniziative di sciopero su base territoriale”. “È chiaro che – concludono le organizzazioni sindacali – se l’azienda non tornerà sui suoi passi, si valuteranno tutte le azioni opportune per modificare le scelte aziendali a tutela dei diritti di tutti i dipendenti Ikea, affinché si raggiunga un’intesa dignitosa per gli stessi”.

Il gruppo dal canto suo “conferma che, purtroppo, le negoziazioni relative al rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale si sono interrotte dopo una lunga e importante trattativa, avendo appreso che le Organizzazioni Sindacali hanno ritenuto non soddisfacente la proposta aziendale presentata”. E aggiunge che “l’impegno dell’Azienda era volto a migliorare ulteriormente le condizioni economiche già riconosciute a tutti i co-worker dall’attuale Contratto Integrativo con interventi sia sul versante del welfare che delle maggiorazioni”: intendeva “incrementare le maggiorazioni per il lavoro domenicale e festivo e creare un premio uguale e inclusivo”. Inoltre, “sarebbero stati previsti maggiori investimenti in formazione per sostenere i percorsi di sviluppo dei co-worker” e “ulteriori benefit innovativi quali un supporto alle persone che accedono a percorsi di procreazione medicalmente assistita o nei confronti di co-worker che intraprendono percorsi di transizione di genere”.

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