Salvini minimizza lo scontro con Tajani: “Rapporti splendidi”. Ma Ceccardi: “Noi quaquaraquà? Irricevibile”

Non ci sarà nessun vertice di maggioranza per ricomporre la frattura tra Forza Italia e la Lega. Nel day after dello scontro a distanza tra Antonio Tajani e Matteo Salvini, si è aperta la corsa a minimizzare il botta e risposta che ha esposto il governo alle critiche dell’opposizione. “Con Tajani abbiamo rapporti splendidi. Leggo […] L'articolo Salvini minimizza lo scontro con Tajani: “Rapporti splendidi”. Ma Ceccardi: “Noi quaquaraquà? Irricevibile” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mar 24, 2025 - 15:06
 0
Salvini minimizza lo scontro con Tajani: “Rapporti splendidi”. Ma Ceccardi: “Noi quaquaraquà? Irricevibile”

Non ci sarà nessun vertice di maggioranza per ricomporre la frattura tra Forza Italia e la Lega. Nel day after dello scontro a distanza tra Antonio Tajani e Matteo Salvini, si è aperta la corsa a minimizzare il botta e risposta che ha esposto il governo alle critiche dell’opposizione. “Con Tajani abbiamo rapporti splendidi. Leggo i giornali e sorrido”, sostiene il leader della Lega, che aveva indirettamente provocato lo scontro con la telefonata al vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance. “Faccio il mio lavoro – sostiene Salvini – e sarebbe sorprendente che qualcuno contestasse il fatto che faccio il ministro dei Trasporti e parlo di investimenti sull’Alta Velocità negli Usa con il vicepresidente americano Vance, sull’acqua con il premier israeliano e sul ponte con le istituzioni europee”.

Il colloquio del leader leghista col vice di Donald Trump aveva irritato la premier Giorgia Meloni e l’altro vicepremier Tajani, che è anche il titolare della Farnesina. “La politica estera la fanno il Presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri“, aveva detto il leader di Forza Italia. Una presa di posizione alla quale aveva replicato Claudio Durigon, vice segretario del Carroccio: “Tajani? “È in una posizione un po’ difficile, credo che sia utile se si facesse aiutare”. A quel punto Tajani ha replicato parlando di “un partito quaquaraquà“, che “dice senza senza riflettere. I partiti quaquaraquà sono partiti populisti”. Una frase che nonostante le rassicurazioni di Salvini non è piaciuta a Susanna Ceccardi. “Noi un partito di quaquaraquà? Quelle di Tajani sono affermazioni irricevibili, Salvini ha chiamato il suo omologo Vance, il vicepremier ha anche un ruolo politico, è segretario di uno dei più importanti partiti, ha il diritto, ma anche il dovere, di intrattenere i rapporti con il più grande partito conservatore del mondo”, dice l’europarlamentare della Lega a RaiNews 24.

Insomma, la tensione tra i due vice di Meloni è alle stelle e l’opposizione ne ha approfittato per andare all’attacco. “La Lega sfiducia il ministro degli Esteri Tajani dopo che qualche giorno fa aveva già commissariato Meloni dicendo che non aveva mandato per andare ad approvare le proposte di riarmo a Bruxelles. In qualsiasi Paese questo avrebbe già aperto una crisi di governo, è chiaro che il governo non sta più in piedi, è chiaro che non si può occupare dei problemi degli italiani dalle liste d’attesa infinite ai salari bassi alle bollette più care d’Europa”, ha attaccato la segretaria del Pd Elly Schlein.

Sarà per questo motivo se oggi tutti minimizzano e negano persino che occorra un incontro tra i leader del centrodestra per chiarirsi. “Nessun vertice di maggioranza, non serve. I leader della coalizione di governo si vedono e si sentono continuamente e non ci sono problemi di fondo se non enunciazioni per rimarcare le proprie posizioni e la propria identità”, dice ad Affaritaliani.it il portavoce di Forza Italia Raffaele Nevi.”I toni sono diversi, ovvio, ma non è una novità. Così come le differenze che abbiamo in Europa e infatti siamo in famiglie diverse. Tajani ieri ha spiegato che vuole fare un partito serio e non superficiale e non fatto di quaquaraquà, ma non ha detto che la Lega è un partito di quaquaraquà. In Parlamento la settimana scorsa abbiamo votato uniti la risoluzione della maggioranza, quello conta. Poi i giornali ricamano sulle differenze, lo sappiamo. Ma non ci sono problemi nella maggioranza e non ci sarà nessun vertice per fare chiarezza. Tajani semmai è molto dispiaciuto per gli attacchi di bassissimo livello ricevuti dal Pd e da personaggi come Zingaretti. E’ a sinistra che ci sono le divisioni, non nel centrodestra”, sostiene il vicecapogruppo del partito della famiglia Berlusconi. Dello stesso tenore, in casa leghista, la posizione di Riccardo Molinari. “Certamente non ci saranno crisi di governo. Gli elettori vogliono un governo di centrodestra che sta governando bene e non perdonerebbero a nessuno di mettere in crisi questa formazione, anche perché le alternative sarebbero da fare accapponare la pelle. Ci sta che i vari partiti avendo, soprattutto sul tema europeo un posizionamento diverso, possano a volte avere qualche scaramuccia“. Per quanto riguarda lo scambio di battute tra Salvini e Tajani, il capogruppo del Carroccio sta ovviamente col suo capo: “Ho trovato più inopportune le esternazioni di Tajani perché Salvini come vicepremier, come ministro e come capo partito penso che sia libero di dialogare con chi vuole, visto e considerato che poi anche la linea sulla politica estera ha visto una grande unitarietà del centrodestra che ha votato una risoluzione con un mandato chiaro a Giorgia Meloni, mentre le opposizioni sono divise”.

L'articolo Salvini minimizza lo scontro con Tajani: “Rapporti splendidi”. Ma Ceccardi: “Noi quaquaraquà? Irricevibile” proviene da Il Fatto Quotidiano.