Sagaing ‘bombardata’: così è ridotta la città epicentro del terremoto in Myanmar. Il video
Il centro abitato più vicino all’origine della scossa di 7.7 sorge su una faglia maledetta. Un palazzo su cinque è crollato o pericolante

Roma, 28 marzo 2025 – Sagaing, poco più di 300mila abitanti, nel centro di Myanmar, è una città rasa al suolo per una buona parte. A 16 km da qui gli istituti di geofisica collocano l’epicentro del terremoto di magnitudo 7.7, che ha scosso questa mattina l’ex Birmania. Un sisma pari a 300 volte quello di Amatrice per intenderci, seguito da un secondo evento di 6.4, entrambi originatisi a soli 10 km di profondità.
A Sagaing i terremoti sono la normalità visto che la città sorge proprio su una faglia trascorrente, ovvero una frattura della crosta terrestre che separa due placche tettoniche, attraversando il Myanmar da nord a sud: la stessa che tra il 1930 e il 1956 causò 6 terremoti di magnitudo superiore a 7.0. Ma un evento così potente non c’era mai stato.
Le immagini che arrivano da questo centro religioso, dove pullulano (o pullulavano) moschee e templi, vanno al di là dell’immaginazione.
Un motorino percorre un’arteria della città mentre chi è in sella riprende con il cellulare le macerie: almeno un palazzo su cinque è crollato o è pericolante. Alcune case sembrano bombardate: uno scenario da guerra.
Un altro filmato immortala il ponte di ferro che collega Sagaing ad Ava mentre cede per l’onda d’urto: 16 campate sopra il fiume Irrawaddy spazzate via in un soffio. Terremoto in Birmania, crolla un ponte a Sagaing
A 42 minuti di auto da Sagaing c’è Mandalay, un tempo capitale della Birmania, 1 milione e mezzo di abitanti. Le case sono costruite con criteri antisismici ma anche qui foto e video diffusi sui social – a singhiozzo perché la connessione a internet è compromessa – mostrano scene di distruzione. La vicina moschea Shwe Boan Shein si è letteralmente sbriciolata. Per non parlare di Naypyidaw, la capitale amministrativa del Myanmar, dove sorge uno degli ospedali più grandi, ora al collasso. Schiere di feriti e morti giacciono per terra o su barelle improvvisate davanti all’ingresso della clinica che ha terminato presto i posti letto. In un video si vede scavare a mani nude per estrarre dalle macerie di un palazzo madre e figlia di pochi anni intrappolate sotto i mattoni. Sono ancora vive. Terremoto Myanmar: Si scava per liberare mamma e figlio dalle macerie