Sabrina Ferilli: “Invecchiare non piace a nessuno. Si dovrebbe morire prima, ma con il corpo di una 40enne”
Sabrina Ferilli: “Invecchiare non piace a nessuno” Protagonista del film La città proibita di Gabriele Mainetti, l’attrice Sabrina Ferilli si racconta in un’intervista a La Stampa tra pubblico e privato. Nella pellicola, l’interprete ricopre il ruolo di Lorena, una donna di mezza età lasciata dal marito che porta avanti, tra mille difficoltà, un ristorante insieme […]

Sabrina Ferilli: “Invecchiare non piace a nessuno”
Protagonista del film La città proibita di Gabriele Mainetti, l’attrice Sabrina Ferilli si racconta in un’intervista a La Stampa tra pubblico e privato. Nella pellicola, l’interprete ricopre il ruolo di Lorena, una donna di mezza età lasciata dal marito che porta avanti, tra mille difficoltà, un ristorante insieme al figlio Marcello.
“Il rapporto tra madre e figlio è ancestrale – spiega Sabrina Ferilli – Le mamme italiane, poi, sanno esserlo in un modo particolare. Per me essere madre è qualcosa che esula dal partorire, molte volte mi è capitato di considerare ragazzi come se fossero miei figli, anche se non li conoscevo. Mi è successo anche stavolta, sul set, non saprei dire perché, ma della mia interpretazione fa parte anche questa sensazione”.
L’attrice, poi, parla dell’età che avanza e del suo rapporto con il proprio corpo: “Invecchiare non piace a nessuno, si dovrebbe morire anche cinque, sei anni prima di quelli previsti, avendo ancora, per, il corpo di quando si aveva 30 40 anni al massimo”. Nel corso dell’intervista, c’è spazio anche per la “sua” Roma, la città dalla quale non andrei mai via da Roma, per nessuna ragione, nemmeno se tornasse Nerone e decidesse di incendiarla un’altra volta”. Secondo Ferilli “Roma piena di umanità e di colori diversi, una Roma moderna, un pianeta a se stante, che non potrà mai perdere il suo fascino. In questo film non è raccontata in modo retorico, ma esattamente com’è, unica, ma anche con caratteristiche che potrebbero farla somigliare a tante altri capitali del mondo contemporaneo, come Berlino o Parigi”.