Risparmio e investimenti, Federcontribuenti all’attacco della Commissione Europea

La recente notizia proveniente dalla Commissione Europea sulla volontà di trasformare i risparmi in investimenti “ha sollevato molte preoccupazioni e interrogativi, suscitando il timore di scenari già vissuti in passato con le ex banche venete e altre banche del Centro-Sud. In quei casi, gli istituti furono prima trasformati in società per azioni e poi sottoposti... Leggi tutto

Mar 24, 2025 - 12:24
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Risparmio e investimenti, Federcontribuenti all’attacco della Commissione Europea
La recente notizia proveniente dalla Commissione Europea sulla volontà di trasformare i risparmi in investimenti “ha sollevato molte preoccupazioni e interrogativi, suscitando il timore di scenari già vissuti in passato con le ex banche venete e altre banche del Centro-Sud. In quei casi, gli istituti furono prima trasformati in società per azioni e poi sottoposti a liquidazione coatta amministrativa, con la conseguente perdita di diritti per i risparmiatori, trasformati forzatamente in azionisti”. E’ quanto afferma Marco Paccagnella, Presidente di Federcontribuenti il quale ritiene necessario avviare una serie di iniziative per contrastare il rischio di una nuova crisi che possa danneggiare ulteriormente i risparmiatori, ed  invita tutti i risparmiatori a unirsi alla Fiaccolata del Funerale del Risparmio, un evento di protesta che si terrà venerdì 28 marzo alle ore 18:30 con partenza da Campo Marzo, vicino alla stazione di Vicenza. L’obiettivo, per Federcontribuenti  “è sensibilizzare le istituzioni sulla necessità di garantire ai risparmiatori i loro diritti, riconoscendo che il 40% finora ricevuto sia solo un anticipo e che il rimborso debba essere portato almeno al 95%, senza limitazioni, includendo anche interessi e rivalutazione monetaria”.
In particolare, Federcontribuenti chiede con fermezza a Governo e Parlamento l’adozione delle seguenti misure: opposizione alla trasformazione forzata dei risparmi in investimenti, come proposto dalla Commissione Europea, per garantire la sicurezza dei depositi bancari; aumento dell’indennizzo per i risparmiatori danneggiati dalle ex banche BPVI, Veneto Banca e altre 9 banche in LCA fino al 95%, a beneficio di circa 129.000 persone già parzialmente risarcite; incremento del tetto massimo di indennizzo a 200.000 euro, per coloro che hanno subito perdite totali a causa del limite attuale di 100.000 euro, ottenendo in alcuni casi meno del 5% di rimborso; utilizzo dei fondi residui del FIR, attivando i 15-30 milioni di euro accantonati per risarcire i risparmiatori esclusi per errori formali o ritardi legati al COVID-19; riapertura dei termini di richiesta indennizzo per 100.000 risparmiatori esclusi, penalizzati dalla scadenza del 18 giugno 2020 e dalle difficoltà legate alla pandemia; tutela dei risparmiatori coinvolti in nuove frodi finanziarie, come nel caso FWU, che ha colpito circa 120.000 persone con pensioni integrative a rischio a causa di mancati controlli europei e nazionali;  modifiche legislative per una tutela effettiva dei risparmiatori, garantendo un risarcimento completo con interessi e rivalutazione monetaria; cancellazione dei debiti legati ai prestiti truffaldini delle ex banche in LCA, derivanti da pratiche scorrette come le operazioni “baciate” e il mancato rimborso di titoli richiesti prima del 30 giugno 2015, oggi perseguiti da AMCO e altre società di recupero crediti. “Una situazione simile- conclude Paccagnella – riguarda anche altre banche con eguale epilogo e che i tribunali non riescono ad affrontare e risolvere fallendo un loro mandato sulla liquidazione e vendita dei rami d’azienda. Che sia la politica e le istituzioni ad occuparsene”.