Riemerge Lyncus, una città perduta della Macedonia che ha legami con Alessandro Magno

Scavi archeologici hanno fatto riemergere Lyncus, un'antica città macedone appartenente all'impero di Alessandro Magno: la scoperta riscrive la storia

Apr 17, 2025 - 14:00
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Riemerge Lyncus, una città perduta della Macedonia che ha legami con Alessandro Magno

Nella Macedonia del Nord la storia antica si mescola a quella più moderna e proprio qui, grazie ad un team esperto di archeologi, è tornato all’orecchio il nome di Lyncus, città quasi dimenticata per secoli. Se fino a qualche tempo fa era avvolta dal mistero, oggi grazie ad uno studio approfondito ha dato modo di dare luce ad una realtà tangibile rivelando monete, strumenti e i resti di un passato che ha ancora tanto da raccontarci. L’altura di Gradishte, non lontana dal villaggio di Crnobuki, in un tempo ormai lontano veniva considerata come un avamposto difensivo e nulla di più.

Secondo gli studiosi, era uno dei tanti presidi che i macedoni costruirono per proteggersi dalle truppe romane che avanzavano. La verità, però, come spesso accade, era diversa e sepolta in profondità in attesa di ricercatori appassionati. Gli archeologi hanno fatto in modo di rivelare la vera natura di Lyncus, una città perduta tra le rovine della Macedonia e appartenente all’impero di Alessandro Magno.

La scoperta archeologica di Lyncus

È bastato un cambio di prospettiva, una nuova stagione di scavi e lo sguardo più attento degli archeologi del XXI secolo per riaccendere il mito di Lyncus. Non si trattava affatto di una semplice fortificazione militare: ciò che è emerso, strato dopo strato, è un’intera città, antica, strategica, culturalmente ricca, che affonda le sue radici fino all’Età del Bronzo. I rilievi effettuati grazie a radar di profondità e sofisticati sistemi LiDAR hanno rivelato una maestosa acropoli di circa sette ettari, con strutture che parlano la lingua dell’ellenismo maturo: un teatro in stile macedone, edifici per la lavorazione dei tessuti, un’organizzazione urbana che suggerisce non un avamposto di guerra, ma un centro vivo, pulsante e connesso alle grandi rotte dell’antichità. Un legame tra mondi, un crocevia commerciale che si trovava in una posizione strategica lungo le antiche direttrici che collegavano l’entroterra della Macedonia all’Asia Minore e alle città del Mediterraneo orientale. Gli scavi hanno svelato diverse testimonianze, tra cui antichi strumenti per la tessitura, asce in pietra, ceramiche e monete raccontando la natura commerciale e artigiana della località.

Scavi archeologici in Macedonia fanno emergere la città di Lyncus
Fonte: Cal Poly Humboldt's Cultural Resources Facility
Con gli scavi emerge l’antica città di Lyncus

L’importanza della scoperta che riscrive la storia

Perché il ritrovamento è così importante? Il sito è fortemente legato alla figura di Alessandro Magno. Basti pensare che il condottiero valoroso Euridice nacque proprio qui. Secondo la storia, il padre di Alessandro, Filippo II ha conquistato Lyncestis nel IV secolo a.C integrandola nel regno. Tra i reperti più suggestivi spicca una moneta coniata nel periodo ellenistico: è perfettamente conservata e porta impressi i simboli riconducibili all’autorità regale macedone. A guidare gli scavi è stato un team internazionale, che ha unito le competenze dell’Istituto Nazionale e Museo di Bitola con quelle della California State Polytechnic University di Humboldt. Una collaborazione che ha saputo guardare il passato con occhi nuovi, restituendoci un patrimonio dimenticato, oggi finalmente restituito alla memoria collettiva europea.

Gli scavi sono stati raccontati dall’archeologo Engin Nasuh, consigliere scientifico dell’Istituto di Bitola. L’esperto ha spiegato come le ricerche abbiano dato modo di approfondire il ruolo rilevante della città e la complessità di reti sociali e commerciali già datate ad un’epoca pre-romana. L’antica città riemersa ricorda come la storia abbia ancora molto da raccontarci e con gli strumenti tecnologici più avanzati è possibile fare scoperte assolutamente interessanti.