Riarmo Europa, Meloni favorevole a una forza multinazionale: l’accordo della maggioranza

Una forza multinazionale tutelata dall'Onu, sostegno a Kiev e poca chiarezza sul riarmo in Europa, come Meloni ha tenuto compatta la maggioranza: opposizioni divise sul tema

Apr 10, 2025 - 13:58
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Riarmo Europa, Meloni favorevole a una forza multinazionale: l’accordo della maggioranza

La Camera dei Deputati è chiamata a esprimersi nella giornata di oggi, 10 aprile 2025, sul del riarmo europeo. Si tratta di un tema su cui tutte le forme che siedono in Parlamento hanno posizioni molto diverse, con i contrasti che fin qui hanno sconfinato il normale schema di maggioranza e opposizione. Anche all’interno dell’esecutivo, infatti, i punti fermi sulle armi sono apparsi essere molto diversi, ma oggi Giorgia Meloni è riuscita a presentare alla Camera una mozione di sintesi che, tuttavia, sembra glissare non poco sul riarmo, limitandosi a promuovere un rafforzamento della difesa europea. Sono invece sei le mozioni presentate in totale dalle forze di opposizione.

L’accordo trovato da Meloni sul riamo europeo

Come detto, non si è fatto mistero in queste settimane che all’interno della maggioranza di Governo vi fossero opinioni molto diverse in tema di riarmo europeo. La Lega di Matteo Salvini, per l’esattezza, si era detta fermamente contraria al ReArm Europe, sostenendo che nel Continente vi fossero altre necessità di spesa più utili alla vita dei cittadini. Oggi questa posizione è in parte cambiata, con l’accordo raggiunto con Giorgia Meloni che vede il Governo dichiararsi favorevole al rafforzamento “delle capacità di difesa e sicurezza nazionale al fine di garantire, alla luce delle minacce attuali e nel quadro della discussione in atto in ambito europeo in ordine alla difesa europea, la piena efficacia dello strumento militare”.

Nel testo citato della mozione della maggioranza non viene fatto nessun esplicito riferimento diretto al concetto stesso di riarmo, che, invero, conferma il sostegno che l’Italia intende garantire a Kiev nella guerra in corso contro la Russia.

C’è, infine, un passaggio molto importante di questa mozione – evidentemente di sintesi tra le varie correnti che compongono il Governo – ovvero “la costituzione di una forza multinazionale sotto l’egida delle Nazioni Unite” che sia subordinata nell’operato a una deliberazione del Consiglio di Sicurezza. L’obiettivo di questa “forza” dovrà essere riuscire a garantire una pace stabile, che sia condivisa e irreversibile.

Le altre mozioni divise delle opposizioni

Se è vero che il governo Meloni nell’aula della Camera ha dato il proprio benestare soltanto alla mozione dallo stesso presentata, lo è altrettanto che sono state giudicate idonee quelle delle opposizioni. Queste, in barba a quello che fu il tanto discusso campo largo, si sono presentate scomposte, avanzando ben sei diverse mozioni firmate singolarmente dal M5s, da Avs, dal Pd, da Più Europa, da Azione e da Italia Viva.

Nettamente contrari al riarmo in Europa sono il Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, mentre il Partito democratico chiede che gli investimenti in difesa vengano rivisti nell’ottica di non deteriorare le priorità sociali. E ancora, Più Europa intende sostenere a pieno l’attuale piano di riarmo, mentre Azione chiede la creazione di un sistema di difesa europea e di progressiva integrazione politica, industriale e militare tra gli Stati membri. In ultimo Italia Viva, con Renzi che vuole l’attivazione del ReArm Europe con l’adozione di una strategia industriale ambiziosa che limiti le dipendenze e favorisca integrazione, innovazione, e competitività.