Reddito fisso: la view di Federated Hermes tra incertezze macro e opportunità
Nonostante un contesto globale in cui le aspettative sui fondamentali macroeconomici si sono indebolite, emergono ancora spunti interessanti per chi guarda al reddito fisso. È quanto afferma Mitch Reznick, Group Head of Fixed Income – London di Federated Hermes, in un’analisi che mette in luce le dinamiche regionali e settoriali del momento. Secondo Reznick, “anche... Leggi tutto

Nonostante un contesto globale in cui le aspettative sui fondamentali macroeconomici si sono indebolite, emergono ancora spunti interessanti per chi guarda al reddito fisso. È quanto afferma Mitch Reznick, Group Head of Fixed Income – London di Federated Hermes, in un’analisi che mette in luce le dinamiche regionali e settoriali del momento.
Secondo Reznick, “anche se le aspettative sui fondamentali macroeconomici globali si sono indebolite, in linea con il calo della fiducia nell’economia statunitense, riteniamo che ci siano ancora delle opportunità relativamente interessanti nel reddito fisso”. A fronte di un rallentamento generalizzato, infatti, si osservano segnali di resilienza e fattori di sostegno in alcune aree geografiche.
In Europa, per esempio, la debolezza congiunturale potrebbe essere parzialmente mitigata dallo stimolo fiscale. “Il calo dovrebbe essere attenuato dallo stimolo derivante dall’aumento del deficit fiscale legato alla spesa per la difesa e le infrastrutture”, spiega Reznick. Uno scenario diverso ma comunque positivo emerge dai mercati emergenti, che, pur interconnessi con l’economia statunitense, hanno mostrato una “resilienza sorprendente”.
Un elemento chiave in questo contesto è l’andamento del dollaro. “L’atteso rallentamento dell’economia globale è in parte compensato dall’indebolimento del dollaro, che può alleggerire l’onere del servizio del debito e migliorare la valutazione mark-to-market del debito denominato in dollari statunitensi”, osserva l’esperto. Sul fronte asiatico, nonostante un rallentamento delle stime sul PIL cinese, Federated Hermes vede spazi di manovra: “La Cina ha un basso livello di indebitamento e riteniamo che farà leva sulla propria capacità di sostenere l’economia attraverso misure di stimolo per spingere la crescita economica”.
Quanto al credito, le prospettive sono state riviste al ribasso, ma non mancano elementi rassicuranti. “Sebbene abbiamo rivisto al ribasso le nostre previsioni sui fondamentali del credito, troviamo rassicurante la solidità dei bilanci con cui le aziende statunitensi stanno affrontando questo rallentamento ‘autoinflitto’”, commenta Reznick. Secondo lui, nel breve termine, “misure volte a preservare la liquidità possono tradursi in un vantaggio per i creditori”, anche se permane un rischio: “Quanto più a lungo persiste questo contesto, tanto più difficile diventa la situazione per le aziende finanziariamente più deboli, che devono rafforzare i propri bilanci per poter reggere il mercato”.
In sintesi, l’approccio di Federated Hermes si conferma selettivo ma costruttivo, con un’attenzione particolare alle dinamiche fiscali, valutarie e di bilancio aziendale, che possono ancora offrire opportunità interessanti in una fase di transizione dell’economia globale.