Reddito di Libertà, domande al via: fino a 6.000 euro per donne vittime di violenza

La domanda per il Reddito di Libertà delle donne vittime di violenza può essere presentata dal 12 maggio. Le vecchie domande, rifiutate per mancanza di fondi, rimangono valide

Mag 9, 2025 - 14:59
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Reddito di Libertà, domande al via: fino a 6.000 euro per donne vittime di violenza

Dal 12 maggio 2025 è nuovamente attivo il servizio per la presentazione delle domande per il Reddito di Libertà, il contributo economico destinato alle donne vittime di violenza, finalizzato a sostenerle in un percorso di autonomia personale, abitativa e lavorativa.

Il beneficio, promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità e gestito dall’Inps, consiste in una erogazione fino a 500 euro al mese per 12 mesi: i soldi, fino a 6.000 euro, vengono cioè erogati tutti in un’unica soluzione.

Cos’è il Reddito di Libertà

Il Reddito di Libertà è un sostegno economico istituito per aiutare le donne che hanno subito violenza, prese in carico da centri antiviolenza riconosciuti e dai servizi sociali territoriali. Il contributo ha l’obiettivo di garantire un aiuto concreto per uscire da situazioni di dipendenza economica e facilitare percorsi di reinserimento sociale e lavorativo.

Per accedere alla misura, dunque, non basta un’autocertificazione, un referto medico o una denuncia presentata a polizia o carabinieri.

Come viene erogato

Il denaro viene versato in un’unica soluzione, direttamente sul conto corrente indicato nella domanda dalla donna vittima di violenza.

Chi può fare domanda

Le donne vittime di violenza, la cui situazione sia stata comprovata secondo i termini di legge, devono avere

  • cittadinanza italiana o di uno Stato Ue con diritto di soggiorno oppure, in alternativa, cittadinanza extra-Ue con regolare permesso di soggiorno;
  • residenza in Italia;
  • dichiarazione del Centro antiviolenza che attesti la presa in carico della donna;
  • dichiarazione del Servizio sociale territoriale che certifichi lo stato di bisogno legato a una situazione urgente e straordinaria.

Come si presenta la domanda

La domanda per il Reddito di Libertà deve essere presentata tramite il Comune di riferimento, ossia quello in cui è avvenuta la presa in carico da parte del centro antiviolenza, indipendentemente dal luogo di residenza.

Le interessate devono compilare il modulo SR208, disponibile sul sito dell’Inps nella sezione “Moduli”, e consegnarlo agli uffici comunali competenti.

Termini e modalità di accoglimento

Le domande saranno accolte in base all’ordine cronologico di invio e alla disponibilità delle risorse assegnate a livello regionale. Il fondo stanziato per il 2025 ammonta a 10 milioni di euro, come previsto dal decreto interministeriale del 2 dicembre 2024, valido per il triennio 2024-2026.

Il termine di validità delle domande presentate è fissato al 31 dicembre 2025. Quelle inviate nel corso dell’anno e non accolte per insufficienza dei fondi regionali conserveranno la priorità rispetto alle nuove istanze presentate nel 2026.

Cosa cambia per le domande ripresentate

Le domande che erano state presentate precedentemente, ma non accolte a causa di esaurimento fondi, potevano essere ripresentate entro il 18 aprile 2025, previa verifica da parte del Comune dei requisiti ancora validi. L’Inps ha già elaborato tali richieste, tenendo conto della data e dell’ora della domanda originaria.

Queste domande per il Reddito di Libertà per le donne vittime di violenza rimangono valide fino al 31 dicembre 2025 e mantengono una posizione prioritaria nell’elaborazione rispetto a quelle nuove. L’esito delle domande sarà comunicato direttamente alle interessate tramite i contatti indicati nella procedura. In caso di mancanza di recapiti, sarà il Comune a informare le beneficiarie. Inoltre, i Comuni possono accedere alla sezione dedicata nel portale Inps per verificare lo stato delle domande, aggiornare dati come l’Iban o correggere eventuali errori.