Rafael Nadal incensa Sinner: “Incredibile come ha fronteggiato un processo durissimo”. E su Djokovic…
Rafael Nadal è stato ospite di Andy Roddick nell’ultima puntata del suo podcast e si è raccontato sotto diversi punti di vista, soffermandosi sul suo recente ritiro e sulla proverbiale rivalità con Novak Djokovic e Roger Federer. Il fuoriclasse spagnolo, che in carriera ha vinto 22 Slam (14 Roland Garros, 4 US Open, 2 Australian […]

Rafael Nadal è stato ospite di Andy Roddick nell’ultima puntata del suo podcast e si è raccontato sotto diversi punti di vista, soffermandosi sul suo recente ritiro e sulla proverbiale rivalità con Novak Djokovic e Roger Federer. Il fuoriclasse spagnolo, che in carriera ha vinto 22 Slam (14 Roland Garros, 4 US Open, 2 Australian Open, 2 Wimbledon), ha parlato anche di Jannik Sinner: “Un bravo ragazzo. Non è un esibizionista, è concentrato su quello che fa. Lo scorso anno Sinner ha dovuto fronteggiare un processo durissimo. Penso sia stato davvero incredibile il modo in cui sia riuscito a mantenere fissa la sua concentrazione sul tennis e su quello che stava facendo“.
Il fuoriclasse altoatesino ha affrontato il fenomeno spagnolo in tre occasioni, non riuscendo mai a togliersi lo sfizio di battere una delle grandi icone della storia del tennis. L’iberico si è imposto in due occasioni sull’amata terra rossa di Parigi (ai quarti di finale nel 2020 e agli ottavi nel 2021) e ai sedicesimi di finale degli Internazionali d’Italia nel 2021. L’attestato di stima da parte dell’ex numero 1 del mondo farà piacere all’azzurro, che sta scontando una squalifica di tre mesi e potrà tornare a giocare solo agli Internazionali d’Italia che scatteranno il 7 maggio.
Rafael Nadal ha spiegato anche quando ha realizzato che era il momento di ritirarsi: “Alla fine delle Olimpiadi (Parigi 2024, n.d.r.) ho capito che la mia carriera era finita“. In quell’occasione è stato anche uno degli ultimi tedofori: Ricevere la torcia olimpica da Zidane di fronte alla Tour Eiffel è stato uno dei momenti più emozionanti della mia intera carriera, senza alcun dubbio. Quando l’ho scoperto? Non lo sapevo, mi è stato comunicato solo 5-10 minuti prima. Quando ha realizzato ‘il momento’, ho iniziato a piangere“.
Sulla rivalità con Federer e Djokovic: “Contro Federer era una partita a scacchi, non c’erano segreti, tutti sapevano qual era la strategia. Contro Novak, se apri il campo e non fai troppi danni, gli permetti di giocare come vuole. Per quanto riguarda il controllo di palla, è il miglior giocatore che abbia mai affrontato e visto“.