Questo studio ti spiega perché non dovresti mai mangiare da un contenitore di plastica

Che sia il cibo da asporto appena arrivato o gli avanzi di un pasto precedente, a volte per comodità o pigrizia può capitare di mangiare direttamente dal contenitore di plastica, dopo aver riscaldato il cibo. Ma, al di là della praticità, c’è da considerare che questi contenitori hanno un impatto ambientale significativo e inoltre possono...

Feb 28, 2025 - 14:17
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Questo studio ti spiega perché non dovresti mai mangiare da un contenitore di plastica

Che sia il cibo da asporto appena arrivato o gli avanzi di un pasto precedente, a volte per comodità o pigrizia può capitare di mangiare direttamente dal contenitore di plastica, dopo aver riscaldato il cibo. Ma, al di là della praticità, c’è da considerare che questi contenitori hanno un impatto ambientale significativo e inoltre possono rivelarsi dannosi per la salute, come dimostra un nuovo studio.

Il problema è che le sostanze chimiche nocive che fuoriescono da questi contenitori quando vengono esposti al calore migrano inevitabilmente nel cibo, mettendo a rischio il nostro organismo.

Gli autori del nuovo studio di cui vi parliamo oggi, pubblicato sulla rivista Ecotoxicology and Environmental Safet, hanno portato avanti la ricerca seguendo due approcci diversi, utili a comprendere meglio come i contenitori di plastica possano influenzare il nostro corpo, in particolare gli effetti sul cuore.

In primo luogo, i ricercatori hanno condotto un sondaggio su 3.179 individui, valutando la loro esposizione alla plastica attraverso l’uso quotidiano di contenitori da asporto. I risultati sono stati significativi: coloro che utilizzavano frequentemente contenitori di plastica per alimenti avevano un rischio maggiore del 13% di sviluppare insufficienza cardiaca congestizia. Questo rischio è rimasto evidente anche dopo aver tenuto conto di altri fattori legati allo stile di vita e alla salute, come dieta e attività fisica.

Sono stati poi condotti esperimenti in laboratorio, purtroppo su animali. I ricercatori hanno diviso i ratti in quattro gruppi: uno di controllo e tre gruppi esposti ad acqua che era stata prima in contatto con contenitori di plastica da asporto per 1, 5 e 15 minuti a temperatura di ebollizione.

Dopo tre mesi, i ratti esposti hanno mostrato segni preoccupanti. L’esame del loro tessuto cardiaco ha rivelato l’infiltrazione di cellule infiammatorie, mitocondri gonfi e segni di stress ossidativo, indicativi di danni al cuore. Inoltre, il microbioma intestinale dei ratti esposti è cambiato significativamente, con una riduzione dei microrganismi benefici e un aumento di ceppi dannosi, associati ad infiammazione.

Inaspettatamente, non sono emerse grandi differenze tra i tre gruppi esposti per 1, 5 e 15 minuti. In altre parole, bastano anche pochi minuti di esposizione a temperature elevate per innescare la liberazione di sostanze chimiche nocive, alterare il microbioma intestinale e danneggiare il cuore.

Perché dovresti evitare di riscaldare i contenitori di plastica

Lo studio suggerisce chiaramente che i contenitori di plastica riscaldati rilasciano sostanze chimiche nocive che penetrano nell’organismo, alterano il microbiota intestinale e contribuiscono all’infiammazione e allo stress ossidativo, due fattori strettamente collegati allo sviluppo di malattie cardiovascolari e altre patologie croniche.

Certo, tra la realtà e gli esperimenti dello studio ci sono delle differenze da considerare. Ad esempio, il cibo caldo che mangi direttamente da un contenitore di plastica non raggiunge mai la temperatura dell’acqua bollente. Tuttavia, ricerche precedenti mostrano che riscaldare la plastica da 25°C a 95°C aumenta notevolmente il rilascio di particelle di plastica, che cresce di quasi 100 volte. Riscaldare i contenitori di plastica nel microonde è ancora più dannoso, poiché può rilasciare milioni di microplastiche per centimetro quadrato. Inoltre, il cibo caldo, a contatto con la plastica per un periodo prolungato, può essere altrettanto problematico.

C’è da dire anche che le sostanze chimiche rilasciate, probabilmente, non agiscono direttamente sul cuore, ma danneggiano prima di tutto il microbioma intestinale, cioè la comunità di batteri che colonizza il nostro intestino e svolge un ruolo fondamentale nella salute generale, compresa quella cardiaca.

Come ridurre i rischi

I ricercatori chiedono normative più rigide sull’uso della plastica negli imballaggi alimentari e campagne di sensibilizzazione. Nel frattempo, per ridurre il rischio, è fondamentale limitare l’esposizione alla plastica riscaldata. Ecco alcuni semplici suggerimenti:

  • Evita di riscaldare il cibo in contenitori di plastica. Sostituiscili con quelli in vetro, ceramica o acciaio inox
  • Non versare liquidi caldi in bicchieri o bottiglie di plastica. Anche le plastiche senza BPA possono rilasciare sostanze chimiche dannose quando riscaldate
  • Limita l’uso di contenitori monouso per asporto. Utilizza contenitori riutilizzabili quando possibile
  • Bevi acqua da bottiglie in vetro o acciaio inox, evitando quelle di plastica, specialmente se lasciate al caldo in auto
  • Leggi le etichette dei prodotti. Cerca plastica “senza BPA”, ma fai attenzione: anche alcuni materiali alternativi potrebbero essere dannosi

Come avrete capito, anche se i contenitori di plastica possano sembrare una soluzione pratica, non sono affatto innocui. I rischi legati al loro uso quotidiano, quindi, non dovrebbero essere sottovalutati. Per tutelare la nostra salute, sarebbe meglio evitarli optando per alternative più sicure. La nostra salute ma anche l’ambiente ringrazieranno.

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Fonte: Ecotoxicology and Environmental Safety

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