Quelle telefonate di papa Francesco in Toscana: “Pronto, sono Bergoglio...”
Nel corso del suo pontificato Francesco ha spesso sorpreso i suoi interlocutori con chiamate inattese

Firenze, 21 aprile 2025 – “Pronto, sono il Papa”. Tante volte durante il suo pontificato, e fin dall’inizio, Jorge Bergoglio ha usato il telefono per sorprendere i suoi interlocutori con chiamate inattese. I motivi? Tanti e diversi fra loro.
Per esempio nell’agosto dello scorso anno il Papa chiamò Francesca, figlia del pittore viareggino Giorgio Di Giorgio, scomparso nel giugno 2024 a 82 anni. Voleva ringraziarla per una lettera che lei aveva scritto per raccontare la storia del padre, il “pittore degli ultimi”. Le parole di una figlia che racconta la arte del padre come se la raccontasse a un amico hanno toccato profondamente il Pontefice che decise di chiamarla per un colloquio durato una ventina di minuti. E non è la prima volta che il Pontefice chiama cittadini comuni.
Ma le telefonate del Papa risalgono anche ai primi tempi del suo pontificato. Per esempio nel 2015, a novembre, quando chiamò il prete di Calenzano don Paolo Cioni, che ne diede notizia durante una messa. “Alle 9,30 ero nel mio studio e stavo rileggendo l’omelia preparata per la Messa che avrei dovuto celebrare di lì a poco quando è squillato il telefono – raccontò il sacerdote – ho risposto pensando anche, sinceramente, a chi potesse chiamare così presto di domenica. La persona che telefonava mi ha chiesto se ero Don Paolo e, quando ho risposto di sì, ha detto di essere Papa Francesco”. Una telefonata di ringraziamento per una lettera che don Cioni aveva scritto la settimana prima nella quale esortava il Papa a proseguire nella sua opera di riforma e ad andare avanti.
Ma anche prima Bergoglio non si era risparmiato nella ricerca del contatto diretto con i fedeli: nel 2013 telefonò a Annarosa Marino, che dopo aver ottenuto dalla Sacra Rota l’annullamento del matrimonio religioso aveva scritto al Pontefice per raccontare la sua storia. E mentre lei si trovava in un centro commerciale, la telefonata che non ti aspetti: una chiamata diretta, senza passare da centralini vari, con il Papa all’altro capo della linea.
Nel 2016 chiamò il cardinale Silvano Piovanelli, già arcivescovo di Firenze, quando seppe delle sue precarie condizioni di salute: al prelato 92enne Bergoglio ribadì affetto e vicinanza.
C’è poi un episodio non legato al telefono, ma a una lettera scritta all’elemosiniere del Papa da parte di un fiorentino che esponeva la situazione di difficoltà di un conoscente a rischio sfratto e in serie difficoltà economiche: la lettere fu visionata e Papa Francesco fece spedire un contributo di 300 euro. Era davvero il Papa di tutti, non una figura distante e mitologica ma un pastore pronto a prendere il telefono e a chiamare semplicemente per ringraziare di una lettera ricevuta.