Qual è l’urgenza di approvare il ddl Sicurezza? Il Parlamento è esautorato, protestiamo!

Esplicita e palese carta straccia di ogni procedura costituzionale. Ma possibile che siamo arrivati a questo? E senza che vi sia un’indignazione di popolo? Vorrei qui proporre un banale ragionamento. Il disegno di legge governativo sulla sicurezza stava seguendo il proprio iter parlamentare da oltre un anno. Le norme lì contenute – quelle che criminalizzano […] L'articolo Qual è l’urgenza di approvare il ddl Sicurezza? Il Parlamento è esautorato, protestiamo! proviene da Il Fatto Quotidiano.

Apr 4, 2025 - 13:59
 0
Qual è l’urgenza di approvare il ddl Sicurezza? Il Parlamento è esautorato, protestiamo!

Esplicita e palese carta straccia di ogni procedura costituzionale. Ma possibile che siamo arrivati a questo? E senza che vi sia un’indignazione di popolo?

Vorrei qui proporre un banale ragionamento. Il disegno di legge governativo sulla sicurezza stava seguendo il proprio iter parlamentare da oltre un anno. Le norme lì contenute – quelle che criminalizzano le proteste che bloccano il traffico e i movimenti per l’abitare, quelle a protezione dei poliziotti, quelle che vietano la cosiddetta cannabis light e tutte le altre – sono state votate dalla Camera dei Deputati ed erano attualmente in discussione al Senato.

Tra queste, le tre norme che, come trapelato da fonti di stampa, non sarebbero state viste di buon occhio dal Quirinale. E ben si capisce il perché. Vi è innanzitutto l’introduzione del divieto di acquistare una sim card per chi è presente irregolarmente sul territorio nazionale. Una norma ispirata a pura cattiveria. Un minore straniero non accompagnato che arriva in Italia dopo un viaggio estenuante non potrebbe, secondo il governo, avvisare i genitori di essere vivo. Una norma sciocca, se la scusa per introdurla è quella della tracciabilità al fine di garantire sicurezza: è evidente che ci si rivolgerà al mercato nero, rendendo del tutto non tracciabile l’acquisto della sim, laddove un acquisto in bianco con documenti stranieri avrebbe comunque permesso di abbinare un nome al numero telefonico.

La seconda norma che sarebbe contestata dal Colle è quella che apre alla possibilità del carcere per donne incinte o con bambini sotto un anno di età. Una possibilità che neanche il codice Rocco, emanato in piena era fascista, aveva immaginato. Infine, la norma che introduce il reato di rivolta penitenziaria, nella parte in cui lo configura anche in caso di resistenza passiva a un ordine impartito. Punire una persona – e con pene niente affatto lievi: si arriva fino a otto anni di carcere aggiuntivi – per non aver fatto niente (questo significa resistenza passiva), punire forme di dissenso del tutto pacifiche non è pensabile in uno stato democratico.

Di fronte al freno di Mattarella su questi punti, la discussione parlamentare è rallentata e rischiava di arenarsi. I tempi del Senato si andavano allungando. Ecco allora che nelle scorse ore il governo ha pensato la seguente mossa: abbandonare il disegno di legge su un binario morto, raccogliere le norme del testo al di fuori degli aspetti problematici, aggiungerne di nuove e inserirle in un decreto legge da emanare al più presto. L’accordo tra le varie anime del Consiglio dei Ministri pare sia stato già trovato.

E veniamo adesso al ragionamento che volevo proporre. Un ragionamento ovvio, che difficilmente si può non seguire: quale motivazione di urgenza – che la Costituzione italiana prevede come indispensabile nell’emanazione di un decreto legge – potrà mai esserci per una raccolta di norme che stavano seguendo un tranquillo e lento iter parlamentare da oltre un anno?

Siamo talmente abituati a un Parlamento esautorato e scavalcato dall’esecutivo che una considerazione così banale non si impone immediatamente. Tra l’altro, le norme del ddl volevano regolamentare campi eterogenei e lontani tra loro, là dove una previsione costituzionalmente orientata prevede che il decreto legge abbia una propria unità di contenuti.

Un ragionamento intellettualmente onesto e giuridicamente fondato ci dice che mancano le basi per procedere a una decretazione di necessità e urgenza sulle norme del ddl sicurezza. Protestiamo in massa contro tutto questo.

L'articolo Qual è l’urgenza di approvare il ddl Sicurezza? Il Parlamento è esautorato, protestiamo! proviene da Il Fatto Quotidiano.