“Non mi fermerò. Continuerò a lottare perché la verità merita di essere raccontata”: Lulù Selassié dopo la condanna per stalking contro Manuel Bortuzzo
L’ex gieffina Lulù Selassiè (vero nome Lucrezia Hailé Selassiè, ndr) è stata condannata dal gup di Roma ad 1 anno e 8 mesi (pena sospesa) per le accuse di stalking ai danni del campione di nuoto paralimpico Manuel Bortuzzo. La donna è stata accusata di avere perseguitato Bortuzzo per mesi, arrivando a minacciarlo di morte […] L'articolo “Non mi fermerò. Continuerò a lottare perché la verità merita di essere raccontata”: Lulù Selassié dopo la condanna per stalking contro Manuel Bortuzzo proviene da Il Fatto Quotidiano.

L’ex gieffina Lulù Selassiè (vero nome Lucrezia Hailé Selassiè, ndr) è stata condannata dal gup di Roma ad 1 anno e 8 mesi (pena sospesa) per le accuse di stalking ai danni del campione di nuoto paralimpico Manuel Bortuzzo. La donna è stata accusata di avere perseguitato Bortuzzo per mesi, arrivando a minacciarlo di morte se non fosse tornato con lei. Il pm aveva sollecitato una condanna ad 1 anno e 4 mesi nell’ambito di un processo svolto con il rito abbreviato.
La diretta interessata ha commentato: “Ho sopportato, per amore, il peso di calunnie non solo dal mio partner, ma anche da chi ha saputo manipolare la realtà, costruendo menzogne ai miei danni. Oggi mi trovo di fronte a una condanna che, seppur difficile da affrontare, non spegne la mia determinazione. Cammino a testa alta, consapevole che la giustizia non si esaurisce in un singolo verdetto, ma è un processo in continua evoluzione. E io continuerò a lottare, non solo per la mia verità, ma per la verità assoluta”.
E ancora: “Negli ultimi mesi ho affrontato il periodo più buio della mia vita. Ho visto persone prendere posizione contro di me senza conoscere i fatti, fidandosi ciecamente di chi ha costruito il mio dolore con le proprie bugie. Ma ho visto anche chi ha continuato a credere in me, nella mia forza e nell’integrità della persona che sono. Ma ciò che più mi ha distrutta non è stato solo il tradimento, non solo l’inganno e la menzogna. La delusione più grande l’ho provata verso me stessa. Mi sono ritrovata intrappolata in una realtà che non avevo scelto, a portare sulle spalle un peso che nessuno dovrebbe sopportare. Sono una giovane donna che si è trovata sola, sommersa da un’ondata di dolore troppo grande, troppo feroce, troppo ingiusto”.
Infine: “Ho toccato il fondo della disperazione, sentendomi svuotata, senza forze, incapace perfino di riconoscere la persona che ero stata prima di tutto questo. Il dolore mi ha piegata, mi ha messa in ginocchio, mi ha fatto sentire fragile, piccola, persa. Eppure, nel buio più totale, qualcosa dentro di me ha continuato a brillare. Un frammento di forza, una scintilla di speranza. Non mi fermerò. Non lascerò che tutto questo definisca chi sono. Continuerò a lottare, non per rabbia, non per vendetta, ma perché la verità merita di essere raccontata”.
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