ProtectEu, cosa cambierà per Europol, Eurojust e Frontex?

Ieri la Commissione europea ha presentato la strategia ProtectEu per rafforzare la sicurezza interna dell'Ue. In particolare la Commissione intende ampliare le capacità operative delle sue agenzie Europol, Eurojust e Frontex oltre a facilitare l'accesso ai dati per le forze dell'ordine

Apr 2, 2025 - 16:18
 0
ProtectEu, cosa cambierà per Europol, Eurojust e Frontex?

Ieri la Commissione europea ha presentato la strategia ProtectEu per rafforzare la sicurezza interna dell’Ue. In particolare la Commissione intende ampliare le capacità operative delle sue agenzie Europol, Eurojust e Frontex oltre a facilitare l’accesso ai dati per le forze dell’ordine

L’Unione europea punta a rafforzare la sicurezza interna con il potenziamento dell’Europol e non solo.

Ieri la Commissione europea ha presentato “ProtectEu”, una strategia europea per la sicurezza interna degli Stati membri ed i propri cittadini. “In un ambiente di sicurezza modificato e in un panorama geopolitico in evoluzione, in cui le minacce ibride da parte di stati stranieri ostili e attori sponsorizzati dagli stati stanno crescendo, in cui potenti reti di criminalità organizzata stanno proliferando e criminali e terroristi stanno operando sempre più online, l’Europa deve rivedere il proprio approccio alla sicurezza interna. La strategia mira a promuovere un cambiamento di cultura sulla sicurezza interna, con un approccio che coinvolga l’intera società, coinvolgendo cittadini, imprese, ricercatori e società civile”, si legge nella nota diffusa dall’esecutivo europeo.

Dunque la strategia europea per la sicurezza interna integra la strategia dell’Unione per la preparazione e il Libro bianco sulla difesa europea. Insieme al prossimo Scudo europeo per la democrazia, formano un quadro completo per un’UE sicura, protetta e resiliente, prosegue la nota di Bruxelles.

L’obiettivo è sostenere gli Stati con strumenti giuridici più incisivi, maggior condivisione delle informazioni e una cooperazione più approfondita.

In particolare, la Commissione amplierà le capacità operative delle sue agenzie, tra cui Europol, Eurojust e Frontex. Inoltre, è previsto lo sviluppo di un sistema europeo di comunicazione critica per facilitare lo scambio di informazioni sensibili e migliorare la cooperazione tra i primi soccorritori, come polizia e ambulanze.

Ed è proprio qui che sorgono i nodi. “Al suo interno ci sono alcune proposte destinate a far discutere, perché rischiano di compromettere il diritto alla privacy facilitando l’accesso alle comunicazioni criptate e la conservazione dei dati da parte delle autorità giudiziarie e di polizia” rileva Mattinale europeo.

Tutti i dettagli.

LE PAROLE DI VON DER LEYEN

“Oggi lanciamo un’importante iniziativa per affrontare meglio le minacce alla sicurezza come il terrorismo, la criminalità organizzata, la crescente criminalità informatica e gli attacchi contro le nostre infrastrutture critiche – ha dichiarato la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen -. Rafforzeremo Europol e forniremo alle forze dell’ordine strumenti aggiornati per combattere la criminalità. Ma anche ricercatori, aziende e persino cittadini possono contribuire a una maggiore sicurezza per tutti”.

UN NUOVO MANDATO PER EUROPOL

Dunque, come ha spiegato von der Leyen, è previsto un nuovo mandato per Europol, l’agenzia dell’Ue per la cooperazione tra le forze dell’ordine, per trasformarla in un’agenzia di polizia “veramente operativa”, dotata di maggiori risorse e strumenti innovativi per indagini transfrontaliere complesse, in stretto contatto con gli Stati membri, ma anche con altre agenzie dell’Ue, come Eurojust (l’Agenzia per la cooperazione giudiziaria penale), Eppo (la Procura pubblica europea) ed Enisa (l’Agenzia per la sicurezza informatica). Quest’ultima è un centro di competenze in materia di sicurezza informatica in Europa con sede ad Atene (Grecia) e una sede distaccata a Heraklion (Grecia).

RAFFORZAMENTO DI FRONTEX, EUROJUST ED ENISA

Allo stesso tempo, l’esecutivo europeo intende rafforzare Frontex, Eurojust ed Enisa. Dal 2004 Frontex aiuta i paesi dell’UE e i paesi associati alla zona Schengen a gestire le loro frontiere esterne. “Contribuisce anche ad armonizzare i controlli alle frontiere in tutta l’Ue. L’agenzia agevola la collaborazione tra le autorità di frontiera dei singoli paesi dell’UE fornendo assistenza tecnica e know how”.

Oltre a rafforzarne le competenze, il personale di Frontex verrebbe triplicato a 30 mila unità e dotato “di tecnologia avanzata per la sorveglianza e la consapevolezza della situazione”.

ACCESSO AI DATI PER LE FORZE DELL’ORDINE AL CENTRO DELLA STRATEGIA PROTECTEU

Dopodiché, la Commissione europea insiste sulla necessità da parte delle forze dell’ordine di strumenti efficaci. Secondo Europol, l’85% delle indagini penali nei paesi membri si basa sulla “capacità delle autorità di accedere alle informazioni digitali” perché quasi tutte le forme di criminalità organizzata lasciano impronte digitali. Pertanto, l’Ue proporrà una tabella di marcia per l’accesso legale ed efficace ai dati per le forze dell’ordine, accompagnata da una roadmap tecnologica sulla cifratura e una valutazione d’impatto al fine di aggiornare le norme sulla conservazione dei dati dell’Ue.

La Commissione punta a migliorare infatti le capacità operative con un nuovo sistema di comunicazione critica per consentire la comunicazione transfrontaliera tra diverse autorità.

QUESTIONE DI PRIVACY

Ma la questione delle comunicazioni crittografate è delicata. Da tempo infatti i sostenitori della privacy sostengono che fornire alle forze dell’ordine i mezzi per accedere alle comunicazioni crittografate sarebbe un passo avanti verso la costruzione di uno stato di polizia dell’Ue.

“Troveremo soluzioni equilibrate” per garantire il diritto alla privacy, ha assicurato il Commissario Europeo agli Affari Interni e Migrazioni Magnus Brunner.