Prezzi energia, il disaccoppiamento elettricità-gas è già in corso
Disaccoppiare il prezzo dell’energia elettrica da quello gas per abbassare le bollette italiane è ormai un mantra degli ultimi mesi. Sulla questione c’è una generale convergenza, anche politica, perché fuori dalla cerchia degli addetti ai lavori sono poco chiare le modalità con cui si potrebbe procedere in questa direzione. Se per disaccoppiamento si intende eliminare […] The post Prezzi energia, il disaccoppiamento elettricità-gas è già in corso first appeared on QualEnergia.it.

Disaccoppiare il prezzo dell’energia elettrica da quello gas per abbassare le bollette italiane è ormai un mantra degli ultimi mesi.
Sulla questione c’è una generale convergenza, anche politica, perché fuori dalla cerchia degli addetti ai lavori sono poco chiare le modalità con cui si potrebbe procedere in questa direzione.
Se per disaccoppiamento si intende eliminare la norma di mercato per cui la formazione del prezzo elettrico è agganciata alle quotazioni gas sulla borsa Ttf olandese, cosa che oggi crea un gap sfavorevole sul mercato all’ingrosso italiano, allora occorrerebbe perorare la causa a livello comunitario.
A ricordarlo è anche Paolo Arrigoni, presidente del Gse, intervenuto il 6 marzo alla Fiera di Rimini, in occasione di un convegno sulla sostenibilità della transizione energetica organizzato da Althesys.
“Molti parlano di introdurre due mercati: come Italia, da soli, non lo possiamo fare, deve intervenire l’Europa in tal senso”. L’Ue, però, “ci invita a utilizzare Ppa o contratti per differenza e, dunque, Fer X, Fer 2, energy release” e una serie di strumenti, gestiti dal Gse, “che “consentono di fare un disaccoppiamento” de facto.
In altre parole, per mitigare il costo aggiuntivo che il mercato finanziario europeo determina sul mercato energetico italiano, bisogna uscire dalle maglie di questo sistema con strumenti che agiscono differentemente sul prezzo dell’energia.
“Questo per dire che il nostro Governo sta lavorando in tal senso”, sottolinea Arrigoni, ricordando anche il nuovo ruolo che il Gse è chiamato a svolgere sulle garanzie Ppa.
Sull’altra faccia del decoupling elettricità/gas è intervenuto anche Guido Bortoni, vicepresidente aggiunto di Elettricità Futura.
“Il disaccoppiamento c’è già, non c’è bisogno di evocarlo, e non sono le norme che lo consentiranno, il disaccoppiamento è contrattuale”, secondo l’ex presidente di Arera. Dunque, per incidere sui costi dell’energia, il consumatore deve “agire per tempo” dotandosi di strumenti come “CfD o Ppa” per “crearsi il proprio mix con contratti di lungo termine”.
Tutti aspetti al centro dell’analisi portata sul palco della fiera di Rimini da Alessandro Marangoni, Ceo Althesys.
“Il disaccoppiamento tra prezzi del gas ed elettrici in Italia attraverso meccanismi di lungo periodo potrebbe accelerare la transizione energetica, con un impatto positivo sulla riduzione delle emissioni e sui prezzi elettrici, soprattutto in uno scenario di instabilità a livello internazionale” (le slide illustrate nel corso dell’evento sono disponibili in basso).
Si tratterebbe, tra l’altro, di un percorso più strutturale rispetto a quello accennato con il recente decreto bollette, visto che per Marangoni l’ultimo decreto del Governo “ha una logica emergenziale. Va bene un intervento spot oggi, ma bisogna agire a monte sul costo dell’energia”.
Il ruolo di fotovoltaico ed eolico
Il convegno organizzato da Althesys a KEY ha visto un intervento di Raffaele Rossi, capo analisi di mercato di SolarPower Europe, che ha riassunto i trend di sviluppo del fotovoltaico europeo (le slide proiettate sono disponibili in basso).
“Il mercato del FV su tetto sta rallentando poiché diversi programmi di incentivazione sono stati gradualmente eliminati. La congestione della rete e la mancanza di stoccaggio, inoltre, portano a un aumento dei prezzi negativi dell’elettricità, riducendo l’attrattiva finanziaria degli investimenti nel solare”. Più in generale “il tasso di elettrificazione dell’Ue è troppo lento e stagnante da cinque anni. L’industria pesante e i trasporti, ad esempio, devono elettrificarsi maggiormente per consentire l’integrazione di più energia rinnovabile”.
Il permitting e l’accesso alla disponibilità dei terreni “rimangono macchinosi in diversi Stati membri, ritardando le tempistiche dei progetti e ostacolando la crescita”. Tutto ciò senza dimenticare che “diversi partiti politici, tradizionalmente meno favorevoli alle rinnovabili, sono saliti al potere in vari Paesi Ue, rallentando potenzialmente l’attuazione del Green Deal”.
E l’Italia? Un frontrunner delle Fer, secondo il presidente Gse Arrigoni. Questo perché decreto Cer, Parco Agrisolare, Energy release, Transizione 5.0 e Fer X transitorio sono un gruppo di provvedimenti a sostegno delle rinnovabili che, insieme alle misure annunciate per il prossimo futuro, “cubano complessivamente 85 GW di contingente al 2029. A fine 2024 siamo a 75 GW installati, l’obiettivo è 131 GW al 2030, quindi rimangono circa 56 GW, cioè un numero che rientra negli 85 stimati”.
“Poi ci possono essere iniziative di mercato” e quindi, secondo Arrigoni, “l’obiettivo 2030 sulle Fer elettriche non è un miraggio, ma si sta concretizzando come una realtà. Il Paese è in linea, ora bisogna lavorare sulla sostenibilità economica e sociale” (si veda Rinnovabili, Italia in ritardo di otto anni verso i target 2030). Tra le indicazioni date nel corso del workshop, anche la tempistica della piattaforma Suer per le istanze Fer, “on-line entro poche settimane”.
Per Guido Bortoni, invece, “siamo a metà del guado” nella costruzione di un mix di generazione decarbonizzato e quindi “dobbiamo promuovere una transizione piena di investimenti”. Da questo punto di vista “non bisogna fare come la Spagna, dove il prezzo dell’energia è più basso, ma gli investimenti in rinnovabili si sono piantati”.
A rivendicare il suo ruolo strategico è l’eolico, come rimarcato dal presidente Anev, Simone Togni: “L’onshore è una delle tecnologie che consente e consentirà costi di generazione energetica significativamente più bassi di quelli che attualmente esprime il mercato elettrico italiano. Crediamo che vada anche sottolineato il valore aggiunto del kWh da eolico, già oggi competitivo in termini economici con le fossili, ma vantaggioso anche su altri aspetti, come quelli sociali, ambientali e climatici, da inserire nei ragionamenti sul costo dell’energia”.
- Le slide Althesys (pdf)
- Le slide Solar Power Europe (pdf)