Prevost e quella volta che criticò Vance: il post su X

Il nuovo Papa, quando era cardinale, non ha risparmiato critiche sulle politiche migratore all’amministrazione Usa sul social di Elon Musk. Base Maga divisa, e c’è chi azzarda: è un “anti-Trump”

Mag 8, 2025 - 22:52
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Prevost e quella volta che criticò Vance: il post su X

Roma, 8 maggio 2025 – Dopo il presidente Usa Donald Trump, anche il suo vice Jd Vance, si è congratulato su X con Papa Leone XIV. “Sono sicuro che milioni di cattolici americani ed altri cristiani pregheranno per il suo lavoro di successo alla guida della Chiesa. Che Dio lo benedica!" ha scritto Vance. Ma nei mesi scorsi il cardinale Prevost aveva rilanciato sui social un editoriale critico nei confronti di alcune dichiarazioni rilasciate a febbraio da Vance. ll nuovo Papa, attivo sui social e in particolare su X, condivise sul social di Elon Musk un articolo del National Catholic Reporter (Ncr) intitolato: "Jd Vance sbaglia: Gesù non ci chiede di fare la classifica del nostro amore per gli altri".

Papa Leone XIV e JD Vance

L’antefatto e le critiche a Vance

Durante un'intervista a Fox News, Vance aveva affermato che "esiste un concetto cristiano secondo cui si ama la propria famiglia, poi si ama il prossimo, poi si ama la propria comunità, poi si amano i propri concittadini e, infine, si dà priorità al resto del mondo. Gran parte dell'estrema sinistra ha completamente capovolto questo concetto". I suoi commenti suscitarono forti critiche da parte di molti cristiani, incluso il nuovo Papa, che condivise appunto l'editoriale in cui affermava che Vance "si sbagliava". 

Le accuse a Trump sulle politiche migratorie

Ma Prevost non ha risparmiato critiche nemmeno a Trump, in particolare sulle politiche migratorie. E non è un mistero che, nonostante Trump abbia subito celebrato l'elezione del primo Papa americano della storia, Prevost non fosse il candidato preferito dalla Casa Bianca, che invece aveva puntato sull'arcivescovo di New York Timothy Dolan. Durante il suo periodo come cardinale, il futuro Papa ha utilizzato i social media per esprimere il dissenso verso Washington. Oltre al post del 3 febbraio in cui il futuro pontefice dava torto a Vance, in un altro post del 13 febbraio, Prevost aveva criticato direttamente le decisioni del governo Trump in materia di immigrazione, sottolineando la sua preoccupazione per le politiche adottate. Queste prese di posizione si allineano con la visione di Papa Francesco, che ha spesso enfatizzato l'importanza dell'accoglienza e della solidarietà verso i migranti. Prevost, avendo trascorso molti anni come missionario in Perù e avendo ottenuto la cittadinanza peruviana, ha sviluppato una sensibilità particolare verso le questioni sociali e migratorie e il suo ruolo arriva in un momento in cui la Casa Bianca sta portando avanti deportazioni di immigrati.

Base Maga divisa: è un “anti-Trump”

La base Maga si è divisa: da un lato molti attribuiscono la prima volta di un papa americano all'"effetto Trump", e lo stesso presidente, sostengono alcuni commentatori, probabilmente si attribuirà una parte del merito. Ma l'ala dura del movimento trumpiano Maga non ha gradito la scelta. L'influencer Laura Loomer, molto ascoltata dal tycoon, ha bocciato Prevost, definito un "anti-Trump". Il presidente Usa, però, al momento ha lanciato segnali di pace, parlando di "grande onore per il nostro Paese" e esprimendo entusiasmo per un futuro incontro con il nuovo Pontefice.

L'ultima apparizione di Prevost su X è del 15 aprile, per rilanciare un post polemico sulla "espulsione illegale di un residente statunitense da parte dei federali" con un link a un pezzo del 'Catholic Standard' dedicato al problema dell'immigrazione, intitolato "Questa prova è una Passione". Fra i post più vecchi – molti dei quali risalenti al suo lungo dicastero in Perù – anche il rilancio di un'intervista dello stesso Prevost al quotidiano di Lima 'La Republica', in cui da vescovo della diocesi di Chiclayo invitava "le vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti a denunciarli", uno dei temi più cari a papa Francesco.