Portogallo, il governo caccerà 18mila migranti: l’annuncio a pochi giorni dalle elezioni anticipate
La decisione, annunciata in vista delle consultazioni previste per il 18 maggio, ha sollevato molte polemiche da parte delle opposizioni di sinistra: «Il primo ministro usa l'immigrazione per fare campagna elettorale » L'articolo Portogallo, il governo caccerà 18mila migranti: l’annuncio a pochi giorni dalle elezioni anticipate proviene da Open.

Il governo del Portogallo ha annunciato un’espulsione massiccia di persone migranti che non sono riuscite a regolarizzare la propria posizione. I primi 4.500 ordini di espulsione saranno emessi questa settimana, ma in tutto sono previsti circa 18mila respingimenti per altrettanti stranieri, prevalentemente originari da India, Pakistan, Bangladesh e Nepal. Si tratta inizialmente di un provvedimento amministrativo dinanzi al quale i migranti hanno 20 giorni per partire o fare ricorso, poi l’espulsione diventa coercitiva e i destinatari potranno essere condotti davanti a un giudice ed eventualmente internati in Centri di permanenza temporanea (Cit, nell’acronimo portoghese). Al momento, però, il Portogallo ha un solo centro operativo nei pressi di Porto, mentre altri due, in fase di costruzione con i soldi del Pnrr, non saranno pronti prima del 2026.
Le proteste
L’annuncio, arrivato in vista delle elezioni anticipate, previste per il 18 maggio, ha sollevato molte polemiche. Il presidente della Repubblica, Marcelo Rebelo de Sousa, pur minimizzando l’impatto della misura annunciata rispetto alla quantità di immigrati oggi presenti sul territorio nazionale, ha ricordato che «senza di loro l’economia portoghese collasserebbe». Le opposizioni di sinistra, invece, accusano apertamente il governo di demagogia. «Il primo ministro usa l’immigrazione per fare campagna elettorale e, soprattutto, per fare in modo che non si parli dei pessimi risultati del suo governo», ha detto il segretario socialista, Pedro Nuno Santos.
I numeri
Le organizzazioni attive nel campo dell’accoglienza ricordano che il motivo di molte situazioni irregolari risiede nel ritardo accumulato dalle autorità portoghesi nel periodo tra l’estinzione del Servizio stranieri e frontiere (Sef) e la nascita della nuova Agenzia per l’integrazione, migrazioni e asilo (Aima). Un complesso passaggio di consegne avvenuto nel 2023, proprio in una fase di grande crescita dell’immigrazione in Portogallo. Dal 2017 al 2024, infatti, il numero di stranieri nel Paese è quadruplicato, passando dal 4% al 15% della popolazione. L’anno recente con il maggior numero di notifiche di espulsione, il 2019, ne ha contate circa 4800, poco più di quante ne saranno notificate solo questa settimana.
Foto copertina: ANSA / MIGUEL A. LOPES | Protesta contro la discriminazione e la mancanza di risposte da parte dell’Agenzia per l’Integrazione, la Migrazione e l’Asilo (AIMA) a Lisbona, 07 aprile 2025
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