Porte spalancate per IA e robot

Porte spalancate ai robot, che entreranno nella vita di tutti. Anche dei minori, che, da 14 anni in su, potranno da soli dire di sì alle macchine che trattano i loro dati. Ma l’IA (intelligenza artificiale) è sdoganata sui luoghi di lavoro, negli studi professionali, nell’attività di polizia, negli uffici dei pubblici ministeri e nei […] L'articolo Porte spalancate per IA e robot proviene da Iusletter.

Mar 21, 2025 - 12:38
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Porte spalancate per IA e robot

Porte spalancate ai robot, che entreranno nella vita di tutti. Anche dei minori, che, da 14 anni in su, potranno da soli dire di sì alle macchine che trattano i loro dati. Ma l’IA (intelligenza artificiale) è sdoganata sui luoghi di lavoro, negli studi professionali, nell’attività di polizia, negli uffici dei pubblici ministeri e nei tribunali, ai triage del pronto soccorso e nello studio del medico di famiglia, a scuola e in azienda. A volerlo è l’Europa (regolamento UE n. 2024/1689, noto come AI Act) e l’Italia deve armonizzare il suo ordinamento alle leggi europee: si appresta a farlo con il disegno di legge recante “disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale”, approvato in prima lettura il 20/3/2025 dal Senato.

Il ddl in esame è comunque solo l’apripista, anche se non sempre entra nei dettagli, ma si limita a disegnare una rete di principi astratti, tra cui la prevalenza dell’uomo sull’IA.

Così in materia di privacy in realtà la norma è meramente ripetitiva del Gdpr (regolamento UE 2016/679) sui diritti degli interessati (trasparenza e opposizione), salvo che nella parte relativa ai minori: la scelta è di lasciare i ragazzini ultraquattordicenni da soli a decidere quali informazioni consegnare ai robot, senza che i genitori possano dire la loro.

In ogni caso, le PA devono promuovere lo sviluppo dell’IA e, nell’acquisizione dei sistemi e modelli di IA negli appalti pubblici, saranno privilegiati i fornitori che non fanno espatriare i dati e hanno i server in Italia.

L’IA avrà il suo posto negli ospedali e nelle aziende sanitarie: l’accesso alle cure potrà essere regolato con questi sistemi automatizzati, ma non deve discriminare. Sempre nella sanità, sul robot si potrà contare per la ricerca medica senza consenso degli interessati, per l’attività dei medici di famiglia, per il fascicolo sanitario elettronico e per le piattaforme a disposizione dei medici. Per assumere, promuovere, licenziare, trasferire, assegnare mansioni e così via il datore di lavoro potrà avvalersi dei sistemi automatizzati e lo stesso potranno fare comuni, regioni e tutte le PA nei procedimenti amministrativi.

Lo dice anche il regolamento europeo, ma il ddl in esame conferma la possibilità di impiego dei robot nei tribunali (ma è il magistrato che è responsabile) e nelle cancellerie.

Il robot (buono) viene, poi, assoldato per il servizio di cybersicurezza nazionale e, quindi, contro i robot cattivi.

Vengono stimolate le start-up e in particolare le PMI: sono, infatti, stanziati incentivi per un miliardo di euro.

La pianificazione delle iniziative è affidata alla strategia nazionale per l’IA pilotata dalla Presidenza del consiglio di ministri e per supervisionare l’applicazione dell’IA sono chiamate l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (con compiti di vigilanza del mercato) e l’Agenzia per l’Italia digitale (sviluppo tecnico e accreditamento dei soggetti incaricati di dare il bollino blu ai sistemi di IA).

Il provvedimento approva alcune deleghe, da attuare entro 12 mesi, al governo: la prima per la disciplina dell’addestramento delle IA ; le altre per definire la disciplina delle sanzioni per violazione dell’AI Act, dell’uso dell’IA per l’attività di polizia e nelle indagini dei pubblici ministeri, per adeguare i programmi scolastici, per previsioni in materia di responsabilità penali, amministrative anche delle imprese (d.lgs. 231/2001), risarcimenti dei danni causati dall’IA e lotta ai fake prodotti con l’IA. Il ddl, inoltre, contiene un capo dedicato alla tutela del diritto di autore, assicurato anche se si usano l’IA per la loro opera e protetto contro la pesca a strascico di opere da parte delle IA. Chiude il ddl una serie di disposizioni penali per condotte realizzare con l’IA tra le quali: l’istituzione di una aggravante comune per fatti ai danni di soggetti vulnerabili, l’introduzione di un reato contro contenuti fake, dell’aggravante per i reati di aggiotaggio e di manipolazione del mercato, l’estensione della sanzione per il plagio ai fatti commessi con sistemi di intelligenza artificiale.

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