Approvati 47 progetti strategici Ue per le materie prime
Ci sono anche quattro iniziative italiane tra le 47 scelte dalla Commissione europea per rendere più sicuro e diversificato l’approvvigionamento di materie prime critiche, tra cui litio, cobalto, manganese, nickel e grafite. Bruxelles ha adottato oggi, 25 marzo, la prima lista di “Progetti strategici” per rilanciare l’industria Ue nell’ambito del Critical Raw Material Act (Crma), […] The post Approvati 47 progetti strategici Ue per le materie prime first appeared on QualEnergia.it.

Ci sono anche quattro iniziative italiane tra le 47 scelte dalla Commissione europea per rendere più sicuro e diversificato l’approvvigionamento di materie prime critiche, tra cui litio, cobalto, manganese, nickel e grafite.
Bruxelles ha adottato oggi, 25 marzo, la prima lista di “Progetti strategici” per rilanciare l’industria Ue nell’ambito del Critical Raw Material Act (Crma), approvato a marzo 2024 per ridurre la dipendenza del Vecchio Continente dalle importazioni di metalli impiegati nelle tecnologie della transizione energetica, come le batterie.
Il nostro Paese, evidenzia una nota del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, “ha ottenuto un importante risultato: su dieci progetti di riciclo riconosciuti strategici a livello europeo, quattro sono in Veneto, Toscana, Lazio e Sardegna”.
Le aziende coinvolte sono Solvay, Itelyum Regenration, Portovesme e Circular Materials.
Secondo il ministro Gilberto Pichetto Fratin, il risultato avvia “una nuova visione del settore delle materie prime in Italia, incentrata sulla competitività, ma anche sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale”, confermando “il forte orientamento del nostro Paese verso la circolarità, la valorizzazione e l’uso efficiente delle risorse”.
Il Critical Raw Material Act prevede che estrazione, lavorazione e riciclo di materie prime strategiche copra rispettivamente il 10%, 40% e 25% della domanda Ue al 2030.
I 47 progetti selezionati dall’esecutivo Ue, si legge in un comunicato, aiuteranno l’Europa a raggiungere questi obiettivi e contribuiranno alla transizione verde e digitale negli Stati membri, sostenendo al contempo altri settori industriali come la difesa e l’aerospazio (nella foto di testa il vice presidente esecutivo della Commissione Ue, Stéphane Séjourné, in conferenza stampa).
Tali iniziative, per diventare operative, richiedono un investimento complessivo pari a 22,5 miliardi di euro.
Potranno beneficiare del supporto coordinato di Bruxelles, degli Stati membri e delle istituzioni finanziarie per quanto riguarda l’accesso ai finanziamenti e alle autorizzazioni accelerate di massimo 27 mesi, per i progetti di estrazione, e 15 mesi per tutti gli altri.
Le iniziative della lista sono distribuite in 13 nazioni: Belgio, Francia, Italia, Germania, Spagna, Estonia, Repubblica Ceca, Grecia, Svezia, Finlandia, Portogallo, Polonia e Romania.
Coprono uno o più segmenti della filiera delle materie prime, con 25 progetti che comprendono attività di estrazione, 24 di lavorazione, 10 di riciclaggio e 2 di sostituzione delle materie prime.
La maggior parte dei progetti riguarda il litio (22), poi troviamo nickel e cobalto con, rispettivamente, 12 e 10 iniziative, mentre sette iniziative coinvolgono la filiera del manganese e 11 la catena di approvvigionamento della grafite.The post Approvati 47 progetti strategici Ue per le materie prime first appeared on QualEnergia.it.