Pil italiano ancora indietro rispetto agli altri europei, la fake news sulla crescita

Il Pil italiano è cresciuto dello 0,3% nel primo trimestre del 2025, sfiorando al media europea e soprattutto migliorando le previsioni, anche se i dazi hanno rallentato l'export

Apr 30, 2025 - 13:53
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Pil italiano ancora indietro rispetto agli altri europei, la fake news sulla crescita

Nel primo trimestre del 2025 l’economia italiana è cresciuta dello 0,3% rispetto allo scorso trimestre e dello 0,6% rispetto allo stesso periodo del 2024. Si tratta di dati più positivi del previsto, entrambi di circa lo 0,1%. Il primo risultato, quello congiunturale, è anche il migliore degli ultimi due anni. Per trovare una crescita più rapida tra un trimestre e l’altro bisogna infatti tornare ai primi tre mesi del 2023.

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti si è detto soddisfatto del risultato e ha dichiarato che il Paese sta crescendo più degli altri Stati europei. In realtà la crescita italiana è rimasta sotto la media europea e ha battuto, tra le grandi economie continentali, solo la Germania, da tempo in crisi.

L’Italia cresce più del previsto

Le stime preliminari sulla crescita del Pil italiano nel primo trimestre del 2025 diffuse dall’Istat si sono rivelate migliori del previsto. Le previsioni parlavano infatti di una crescita congiunturale (trimestre su trimestre) dello 0,2% e di una annuale dello 0,4%. Se il Paese dovesse smettere di crescere durante tutto il resto dell’anno, l’economia italiana si espanderebbe comunque dello 0,4% rispetto al 2024 (crescita acquisita).

Si tratta di dati positivi, dopo che alla fine del 2024 la crescita italiana si era bloccata per mesi ed era stata pari allo 0,6% annuo. Per trovare un risultato più positivo di quello congiunturale del trimestre appena concluso, bisogna tornare all’inizio del 2023, quando il Pil era cresciuto dello 0,5%. Da allora l’economia del nostro Paese non era mai riuscita a espandersi di più dello 0,2%.

I settori che trascinano la crescita italiana

I dati del primo trimestre sono particolarmente positivi anche perché dipendono principalmente da un’espansione dell’industria e, anche se con un impatto largamente inferiore sul totale, dell’agricoltura. I servizi invece, che da anni sono l’unico settore economico in forte crescita, si sono mantenuti stazionari.

Questo dato è cruciale perché negli ultimi anni la manifattura italiana ha attraversato un periodo di crisi. Due settori centrali come quello automobilistico e quello del lusso hanno visto ridursi ordini e profitti a causa di circostanze fuori dal controllo delle singole aziende e dello Stato. Una ripresa della produzione industriale, con una prevalenza di settori alternativi a quelli tradizionali come la farmaceutica, è fondamentale per la crescita del Paese.

L’Istat ha anche rilevato un aumento della componente interna della spesa, un altro dato che negli ultimi anni era stato spesso negativo. Questo è riuscito a compensare il calo delle esportazioni dovuto alle tensioni internazionali e ai dazi.

La soddisfazione del Governo

Il ministro dell’Economia Giorgetti ha commentato soddisfatto i dati: “Istat certifica una crescita positiva per il primo trimestre, migliore rispetto ad altri Paesi europei. Un segnale importante che dimostra la correttezza delle nostre previsioni e l’efficacia delle politiche economiche del governo” ha dichiarato.

In realtà l’Italia fa peggio della media dell’eurozona (+0,4% sul trimestre) e rimane in difficoltà nel confronto con le altre grandi economie del continente. Fa peggio della Francia nel dato annuale e peggio della Spagna in entrambi gli indicatori. L’unico grande Stato europeo che l’Italia ha superato è la Germania. Quest’ultima però sta lentamente uscendo da una recessione che dura da due anni.