Inflazione in aumento del +2% in un anno: più cari frutta, verdura e carne

L'aumento dell'inflazione in Italia, seppur moderato, comporta rialzi significativi sulla spesa alimentare e sui trasporti. Importante calo, invece, per la benzina

Apr 30, 2025 - 13:53
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Inflazione in aumento del +2% in un anno: più cari frutta, verdura e carne

Aprile 2025 segna un nuovo, seppur moderato, aumento dell’inflazione in Italia. Secondo le stime preliminari dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, cresce dello 0,2% su base mensile e del 2% rispetto ad aprile 2024, in leggera accelerazione rispetto all’1,9% registrato nel mese precedente.

Si tratta di variazioni contenute che però si riflettono in maniera significativa su settori chiave del consumo quotidiano dei cittadini, contribuendo a un aumento in concreto del costo della vita.

Costano di più alimentari e trasporti

A spingere l’indice verso l’alto sono stati soprattutto gli aumenti nei beni alimentari e nei servizi legati ai trasporti. I prezzi degli alimentari non lavorati (frutta, verdura, carne, ecc.) crescono del 4,2% su base annua, mentre quelli dei prodotti lavorati (come pane, pasta e alimenti confezionati) aumentano del 2,3%. Complessivamente, il comparto alimentare segna un rincaro del 3,0% rispetto all’anno precedente.

Parallelamente, si registra un’accelerazione notevole nei servizi relativi ai trasporti, i cui prezzi balzano dall’1,6% di marzo al 4,4% ad aprile. Un aumento legato anche a fattori stagionali, ma che incide in maniera concreta sulle spese dei cittadini, specie in vista dei ponti primaverili e dell’estate.

L’energia

Un altro elemento chiave riguarda l’energia. Mentre su base mensile si osserva una flessione dei prezzi (-6,0% per gli energetici regolamentati e -5,3% per quelli non regolamentati) su base annua la musica cambia: gli energetici regolamentati (quelli i cui prezzi sono fissati o controllati, come l’elettricità per alcune fasce di utenti) segnano un impressionante 32,9% rispetto ad aprile 2024, in netto aumento rispetto al già elevato 27,2% del mese precedente. Al contrario, gli energetici non regolamentati (come la benzina o il gas sul libero mercato) registrano un calo annuo del 2,9%.

Carrello della spesa sempre più caro

Altro indicatore significativo è l’andamento dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”, che comprende alimentari, prodotti per l’igiene personale e per la casa. Anche in questo caso si registra un’accelerazione dei prezzi, passati da un 2,1% al 2,6% annuo.

Inflazione in linea con gli obiettivi

L’inflazione di fondo, che esclude i beni più volatili come energia e alimentari freschi, sale dall’1,7% al 2,1%, mentre quella al netto dei soli beni energetici raggiunge il 2,2%. Questo indica una pressione strutturale sui prezzi che va oltre i rincari stagionali o temporanei.

Anche l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca), usato per i confronti a livello europeo, conferma un’inflazione annua stabile al 2,1%, con una variazione mensile dello 0,5%, dovuta principalmente alla fine dei saldi stagionali.

In generale, il tasso d’inflazione rimane in linea con l’obiettivo della Bce, ovvero attorno al 2%. Un’inflazione più alta costringerebbe la Bce ad alzare i tassi (con ripercussioni su mutui e prestiti), mentre un’inflazione più bassa spingerebbe l’Ue verso la deflazione.

Cosa pesa davvero sulle tasche dei consumatori

In sintesi, a pesare maggiormente sul portafoglio degli italiani in questa fase sono:

  • gli aumenti dei beni alimentari, essenziali e quotidiani, che sfiorano il 3%;
  • i servizi legati ai trasporti, cresciuti rapidamente in un solo mese;
  • il “carrello della spesa”, che racchiude beni di largo consumo, oggi più caro del 2,6%;
  • i forti rincari degli energetici regolamentati, che colpiscono indirettamente molte altre voci di spesa.