Piazza Affari vs Nasdaq
La Borsa di Milano ha superato Nasdaq e S&P 500 dal 2020, grazie al reinvestimento dei dividendi. La Cina rilancia il tech con Jack Ma e guida la corsa all’oro, mentre l’UE discute spese per la difesa.

L'articolo del Sole 24 Ore evidenzia come la Borsa di Milano sia stata la migliore per performance dalla crisi del Covid, superando persino Nasdaq e S&P 500. Dal 18 marzo 2020, il FTSE MIB ha guadagnato il 208%, contro il 206% del Nasdaq e il 183,6% dell’S&P 500. Tuttavia, un errore comune nell’analisi dell’indice italiano è considerare solo il FTSE MIB, che non tiene conto del reinvestimento dei dividendi. Se si include questo fattore, la performance risulta ancora più elevata, dimostrando il peso degli interessi composti nel lungo periodo.
Il confronto con altri indici come il DAX, che è total return, mette in evidenza questa discrepanza. Nonostante l’ottima performance di Piazza Affari, i bassi volumi di scambio la rendono meno significativa rispetto ai mercati americani, dove si muovono capitali molto più consistenti. L’analisi dell’articolo passa poi ai titoli che hanno trainato il rialzo, con le banche in prima linea: Banco BPM (+837%), Popolare di Sondrio (+830%), Unicredit (+714%), seguite da Unipol e Leonardo. Quest’ultima ha beneficiato delle discussioni nell’Unione Europea sulla possibilità di escludere le spese per la difesa dal Patto di Stabilità.
Si passa poi alla Cina, con un focus sul ritorno di Jack Ma, fondatore di Alibaba, alla ribalta dopo anni di silenzio seguito allo stop dell’IPO di Ant Group nel 2020. Il leader cinese Xi Jinping sta cercando di riconquistare la fiducia del mondo finanziario, coinvolgendo i grandi imprenditori tech nel rilancio del settore tecnologico nazionale. L’ETF KraneShares sulle aziende tech cinesi continua a salire, segnalando un rinnovato interesse per questo mercato.
Infine, si analizza la corsa all’oro, alimentata soprattutto dagli acquisti della Cina e della sua banca centrale. A differenza dei retail occidentali, i cinesi stanno accumulando oro, anche in seguito alle sanzioni imposte alla Russia che hanno messo in discussione il sistema di pagamenti internazionale SWIFT. L'oro si conferma così un asset rifugio, con la Cina che cerca di rafforzare le proprie riserve, ancora inferiori a quelle di Stati Uniti, Germania e Italia.