Perché Quevedo era così crudele con Góngora?

L'inimicizia tra Francisco de Quevedo e Luis de Góngora è una delle più famose della letteratura spagnola ed era molto più di una semplice rivalità letteraria: era anche una lotta ideologica, stilistica e personale. La crudeltà di Quevedo spesso sconfinava nel personale, come nel suo famoso sonetto A una nariz, in cui derideva le caratteristiche nasali del suo rivale, paragonandolo allo sperone di una galea o a un pesce spada.L'inimicizia iniziò per motivi letterari, poiché Quevedo disprezzava lo stile di Góngora, che considerava oscuro, artificioso e pedante. Ma l'animosità tra i due andava oltre la poesia: Quevedo era profondamente conservatore, moralista e cristiano, mentre Góngora conduceva una vita più rilassata, era appassionato di gioco d'azzardo, accumulava debiti (alcuni dei quali proprio con Quevedo) e circolavano voci sulla sua omosessualità, il tutto aggravato dal fatto di essere un sacerdote.Ma non era solo una questione di orgoglio: entrambi competevano per il riconoscimento in una corte dove l'ingegno era un'arma di ascesa sociale ed essere il poeta più brillante del momento poteva tradursi in favori reali, pensioni, prestigio e influenza. Quevedo usava la satira come strumento contro i suoi rivali e Góngora, sebbene rispondesse anche nei suoi versi, non era così implacabile.Nonostante nutrisse una particolare avversione per Góngora, la verità è che Quevedo era piuttosto polemico in generale, andava d'accordo con molti altri poeti e tendeva ad essere piuttosto crudele: ebbe anche famosi scontri con Juan Ruiz de Alarcón, che attaccò per essere gobbo, e con molti dei suoi contemporanei, che accusò di plagiare le sue opere. Tuttavia, non si può negare che sviluppò un'ossessione maniacale per il suo rivale e arrivò persino a comprare la casa in cui viveva per cacciarlo via.

Mag 9, 2025 - 12:48
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Perché Quevedo era così crudele con Góngora?

L'inimicizia tra Francisco de Quevedo e Luis de Góngora è una delle più famose della letteratura spagnola ed era molto più di una semplice rivalità letteraria: era anche una lotta ideologica, stilistica e personale. La crudeltà di Quevedo spesso sconfinava nel personale, come nel suo famoso sonetto A una nariz, in cui derideva le caratteristiche nasali del suo rivale, paragonandolo allo sperone di una galea o a un pesce spada.

L'inimicizia iniziò per motivi letterari, poiché Quevedo disprezzava lo stile di Góngora, che considerava oscuro, artificioso e pedante. Ma l'animosità tra i due andava oltre la poesia: Quevedo era profondamente conservatore, moralista e cristiano, mentre Góngora conduceva una vita più rilassata, era appassionato di gioco d'azzardo, accumulava debiti (alcuni dei quali proprio con Quevedo) e circolavano voci sulla sua omosessualità, il tutto aggravato dal fatto di essere un sacerdote.

Ma non era solo una questione di orgoglio: entrambi competevano per il riconoscimento in una corte dove l'ingegno era un'arma di ascesa sociale ed essere il poeta più brillante del momento poteva tradursi in favori reali, pensioni, prestigio e influenza. Quevedo usava la satira come strumento contro i suoi rivali e Góngora, sebbene rispondesse anche nei suoi versi, non era così implacabile.

Nonostante nutrisse una particolare avversione per Góngora, la verità è che Quevedo era piuttosto polemico in generale, andava d'accordo con molti altri poeti e tendeva ad essere piuttosto crudele: ebbe anche famosi scontri con Juan Ruiz de Alarcón, che attaccò per essere gobbo, e con molti dei suoi contemporanei, che accusò di plagiare le sue opere. Tuttavia, non si può negare che sviluppò un'ossessione maniacale per il suo rivale e arrivò persino a comprare la casa in cui viveva per cacciarlo via.