Passaporti e carte d’identità, come cambiano: un sistema più sicuro
Passaporto e carta di identità più difficili da falsificare. Il governo ha inoltre introdotto cambiamenti in merito al rinnovo dei documenti e alle regole per l'espatrio

Cambiano le regole per chiedere il passaporto e per rinnovarlo, e lo stesso vale per la carta d’identità, con le novità presentate dal governo in Consiglio dei ministri in merito ad anagrafe e sicurezza.
Le norme sono contenute in un disegno di legge collegato alla Manovra di finanza pubblica. Ogni documento avrà un microchip con i dati biometrici del suo proprietario, tra le quali impronte digitali e foto. Produrre documenti falsi, o tentare un furto di identità, diverrà dunque più difficile.
Cosa cambia per il passaporto
Il testo prevede che, in futuro, il rinnovo del passaporto diventi solo un ricordo: alla scadenza del documento si dovrà procedere a chiederne uno nuovo.
Introdotta inoltre una procedura semplificata per la denuncia in caso di smarrimento del passaporto all’estero o di furto, così come per il rilascio del nuovo documento.
Decade definitivamente il passaporto collettivo, già in disuso, perché non conforme agli standard europei. Il passaporto collettivo era un documento d’identità che consentiva a un gruppo di persone di viaggiare all’estero per motivi culturali, religiosi, sportivi o turistici. Era destinato a comitive di persone da 5 a 50 ed era “usa e getta”: valeva solo per un viaggio, poi doveva essere chiesto nuovamente.
Cambiano le multe per chi cerca di espatriare con un passaporto non valido, con importi che vengono adattati all’inflazione. Vengono inoltre depenalizzate alcune infrazioni minori.
La carta di identità, valida per l’espatrio in Paesi Ue, potrà essere utilizzata anche verso destinazioni non comunitarie, dietro la firma di accordi bilaterali. In caso di impedimenti legali all’espatrio, i motivi saranno annotati sulla carta di identità.
Riforma dell’Aire
Il governo ha messo in cantiere anche la riforma dell’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero). L’obiettivo è quello di rendere più efficiente la procedura per la registrazione degli italiani all’estero, uniformando le informazioni in possesso degli uffici consolari con quelle dell’Anpr (Anagrafe nazionale della popolazione residente). Con la riforma a regime, si allargherà la rosa dei cittadini che potranno iscriversi in via facoltativa all’Aire, fra i quali i lavoratori di organizzazioni internazionali che a fini fiscali risulteranno ancora cittadini italiani. Si procederà inoltre a una sorta di censimento per quanto riguarda le categorie escluse dall’Aire, come per esempio il personale pubblico all’estero per servizio.
Riforma della cittadinanza
Cambia anche il modo in cui è possibile ottenere la cittadinanza italiana per discendenza: la riforma dello ius sanguinis restringe il campo ai soli cittadini stranieri che abbiano i nonni italiani, e non più almeno un antenato nato dopo il 1861. L’obiettivo è quello di stroncare il business del passaporto italiano, messo in atto da chi punta ad accedere al nostro welfare o a diventare cittadino europeo.
Altre misure
Sempre all’interno del disegno di legge collegato alla Manovra di finanza rientrano modifiche organizzative che riguardano il Ministero degli Affari esteri guidato da Antonio Tajani. L’obiettivo è quello di raggiungere migliori performance economiche. Uno dei punti principali riguarda la valutazione della meritocrazia del personale, tramite un sistema di valutazione annuale.
Aumentano infine le opportunità di carriera in incarichi di responsabilità anche per chi non ha alle spalle un percorso diplomatico.