Papa Leone XIV ancora non ha parlato di ambiente: temo non sia tra le sue priorità
La Natura e il rispetto della persona umana sono i cardini del pontificato di Francesco. Con Laudato Si’ chiede la conversione all’ecologia, con Fratelli Tutti dice che siamo tutti fratelli. La scelta del nome “Francesco” dà rilevanza alla comunione con la Natura e suggerisce particolare attenzione alla questione ambientale. La natura è un valore assoluto, […] L'articolo Papa Leone XIV ancora non ha parlato di ambiente: temo non sia tra le sue priorità proviene da Il Fatto Quotidiano.

La Natura e il rispetto della persona umana sono i cardini del pontificato di Francesco. Con Laudato Si’ chiede la conversione all’ecologia, con Fratelli Tutti dice che siamo tutti fratelli. La scelta del nome “Francesco” dà rilevanza alla comunione con la Natura e suggerisce particolare attenzione alla questione ambientale.
La natura è un valore assoluto, a cui non sono attribuibili etichette politiche. Per il sostegno a pace, disarmo e fratellanza, Francesco è stato accusato di filocomunismo da qualche genio che pare ignorare che questi sono i valori di Gesù. Laudato Si’ identifica come “male” la distruzione di madre natura per avidità di ricchezza, e vede gli umani contro la natura, a distruggere le premesse per la loro stessa esistenza, mentre Fratelli tutti vede umani contro umani, a distruggersi a vicenda: il male sono la guerra e il riarmo.
La scelta di Prevost di chiamarsi Leone richiama un papa Leone che si confronta con Attila, e un’enciclica sociale di un altro papa Leone. Leone, come dicono in molti, segue Francesco dando importanza alla fratellanza. E l’ambiente? La crisi climatica? La conservazione della Casa Comune? Il Creato?
Ho sentito il suo discorso inaugurale e ho contato quante volte Leone ha detto “pace”: dieci. E poi ha parlato in spagnolo, rivolgendosi alla sua parrocchia in Perù. Chiede pace disarmata quando tutti i governi propongono la pace armata, garantita dalle armi. E poi, da statunitense, parla in spagnolo al Sud America, lanciando un messaggio fortissimo a chi vede il “male” nei profughi “invasori”. Sommo gaudio dai laici che, ovviamente, tralasciano posizioni molto “credenti”, come se ci si potesse aspettare un papa “laico”. La destra, che spesso usa la religione per suoi fini ostentando rosari, sottolinea le dichiarazioni fideiste: ci crediamo noi, ci crede lui, i miscredenti si rassegnino, Leone è con noi. Ognuno sceglie quel che porta acqua al suo mulino.
In precedenza Prevost si è schierato con Bergoglio riguardo all’ambiente e quindi certamente è sensibile alla custodia della casa comune. Ma, almeno fino ad ora, si è concentrato sui rapporti tra umani e ha tralasciato i rapporti tra umani e ambiente. Non ne ha parlato nel discorso inaugurale e ChatGpt ha consultato la Rete per me, dicendomi che, in passato, Prevost ha fatto molte dichiarazioni sull’ambiente, in linea con Francesco, ma che, da quando è Papa, non ne ha parlato. Prima o poi lo farà, non ho dubbi, ma intanto anche nel suo primo Regina Caeli la crisi climatica non trova spazio.
I bravi comunicatori dicono alla “gente” quello che vuole sentirsi dire, riscuotendo approvazione: vedi? la pensa come me… ha ragione! Se troviamo conferme alle nostre convinzioni, siamo d’accordo con chi ci parla. Quel che ha detto Leone su pace e riarmo ha confermato le mie aspettative, ma sono preoccupato per quello che non ha detto, e che continua a non dire. Se non lo dice, mi viene da pensare che nel suo ordine gerarchico mentale l’ambiente non abbia il primo posto, e neppure il secondo. Direi neppure il terzo… Ancora non sappiamo quale posto abbia, a parte le dichiarazioni precedenti all’elezione, in perfetto accordo con Francesco. Da matematico, Leone si è già pronunciato sull’intelligenza artificiale e, quindi, sugli algoritmi che mimano il pensiero umano e che sempre più lo sostituiscono, invece di integrarlo. Ma l’ambiente no, non trova posto nei suoi discorsi. L’intelligenza artificiale viene prima della crisi climatica? Pare di sì.
Molti commentatori trovano perfetta sintonia tra Leone e Francesco, sottolineando le comuni posizioni su pace e riarmo; solo Luca Mercalli, in due righe, auspica che affronti anche la conversione ecologica invocata da Francesco. Ho chiesto ancora a ChatGpt se altri lo avessero notato, tra i commentatori, e pare proprio di no: non se n’è accorto nessuno. Che nessuno lo noti significa che sono in pochi a dare importanza all’ambiente.
Bergoglio è stato tranquillamente ignorato nelle sue invocazioni a favore dell’ecologia e della pace, e temo che anche Prevost subirà la sua stessa sorte. Pur non spostando convincimenti con quello che dice, il Papa può rafforzarne con quello che non dice. Se non parla di ambiente e di crisi climatica, o se ne parla con meno enfasi rispetto a Francesco, rinforza il convincimento di chi non crede a quel che ci dice la scienza rispetto ai problemi ambientali. Per quel che vale sarò felice di aver torto in queste prime impressioni su Leone XIV, e quando parlerà di ambiente avrò solo la piccola soddisfazione personale di trovarmi d’accordo con lui, anche se temo che qualunque cosa dirà lascerà il tempo che trova, senza spostare di un millimetro convinzioni precostituite.
La transizione ecologica ha lasciato spazio alla transizione militare e le proteste sono criminalizzate: Francesco e la sua conversione ecologica sono stati prontamente archiviati, come anche la transizione ecologica. Certo che sarebbe stato divertente se Prevost avesse scelto di chiamarsi Donato, oppure Teodoro, i quasi equivalenti italiani di Donald. Chissà come lo avrebbero interpretato i vaticanisti da tastiera. Completo accordo con la politica di Trump che, dopotutto, aveva promesso la pace, oppure completo disaccordo col President Donald con la dichiarazione che il Donald numero uno è lui, Pope Donald? Mi aspetterei un meme di Prevost Presidente degli Usa. Anzi, senza aspettarlo, l’ho fatto io.
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