Paolo Galbiati, il “ladro di pallacanestro” che ha portato Trento al primo storico trionfo

Trento vince la Coppa Italia battendo l'Olimpia Milano. La storia del suo allenatore L'articolo Paolo Galbiati, il “ladro di pallacanestro” che ha portato Trento al primo storico trionfo proviene da Il Fatto Quotidiano.

Feb 17, 2025 - 17:31
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Paolo Galbiati, il “ladro di pallacanestro” che ha portato Trento al primo storico trionfo

Non lo definisce un vero e proprio lavoro, ma una bellissima ossessione. Al massimo una professione. “Spesso trovo match in diretta a notte fonda e rimango sveglio. Ancora oggi, dico che vado ad allenare quando esco di casa. Ed è la sensazione più bella del mondo”. Paolo Galbiati l’ha rifatto di nuovo. Per la seconda volta nella sua carriera, dopo l’impresa con Torino nel 2018 (con il club fallito tre mesi più tardi), il giovane allenatore di Aquila Basket Trento vince le Final Eight di Coppa Italia annichilendo in finale la favorita Olimpia Milano di Ettore Messina per 79-63 (dopo aver battuto Reggio Emilia e Trieste). Per i bianconeri si tratta del primo trofeo a livello professionistico. Primi in campionato e con un’età media tra le più basse del campionato, Trento stupisce. E (stra)vince contro i più forti

È il successo del duo dinamico formato da Quinn Ellis e Saliou Niang, dell’imprevidibilità di Anthony Lamb e Myles Cale, del capitano AndrésTotoForray, dell’MVP Jordan Ford. Ma soprattutto dell’allenatore brianzolo: “Quando sono diventato allenatore di Serie A ho telefonato a mio padre e abbiamo pianto insieme al telefono”. Sette anni dopo, Galbiati ha alzato (di nuovo) la coppa più importante – fino ad ora – della sua carriera.

Dalla C1 alla Serie A: il talento e l’ossessione di Galbiati
“Io mi definisco un ladro di pallacanestro; mi piace guardare di tutto. Ogni volta che potevo andavo a vedere allenamenti, anche di allenatori delle giovanili. Se si giocava una partita infrasettimanale io arrivavo molto prima per guardare gli altri”. Sinonimo di dedizione e voglia di migliorarsi ogni giorno. E non è un caso se la carriera di Paolo Galbiati, fino ad ora, ha avuto una parabola ascendente che in pochi a quell’età (42 anni il prossimo 20 febbraio) posso vantare. Valori che l’allenatore trasmette in campo, soprattutto ai più giovani: sacrificio e grinta. Una mentalità vincente che si aggiunge a qualità tecnico-tattiche di alto livello e un approccio analitico, quasi visionario. Sicuramente efficace visti i risultati. Dalla Serie C1 alla prima panchina in Serie A, tutto in pochissimi anni. Da Bernareggio alle giovanili di Milano, poi l’occasione di una vita con Torino. Nel mezzo Biella, Cremona, Varese (da vice allenatore). E ora, Trento: “Si respira un’aria meravigliosa. E non in senso metaforico”. Pensava di non andare oltre le categorie giovanili, oggi Galbiati è il simbolo di una delle realtà affermate del basket italiano.

Niente favole: Trento è una solida realtà
Un progetto a lungo termine, per una società sostenuta dal presidente Luigi Longhi e del DS Rudy Gaddo, e con un budget inferiore rispetto a diversi club di alta fascia. Una squadra giovane e talentuosa che si diverte in campo e fa divertire sugli spalti. Velocità e grinta alla ricerca del dominio su entrambi i lati del campo. Trento si sta consacrando come una positiva e solida realtà della Serie A. Dopo aver vinto le prime 10 partite della stagione, i bianconeri sono la capolista del campionato a quota 30 punti (mantenendo le inseguitrici a due punti di distanza).
All’Inalpi Arena gli applausi sono tutti per la squadra e per il coach Paolo Galbiati, artefice del trionfo. Organizzazione, entusiasmo e tanta voglia di stupire. Ancora una volta. Ora Trento non si vuole più nascondere.

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