Oro prossimo alla soglia dei 3mila dollari. Come muoversi ora?

L’oro ha segnato un nuovo massimo avvicinandosi al test della soglia dei 3.000 dollari per oncia. Salirà ancora? Si fermerà per consolidare intorno a questo livello? Accuserà una correzione? Vediamo di seguito cosa ne pensano alcuni analisti specializzati nel metallo prezioso. Gli analisti di Macquarie hanno recentemente rivisto al rialzo le loro previsioni sul prezzo... Leggi tutto

Mar 14, 2025 - 10:07
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Oro prossimo alla soglia dei 3mila dollari. Come muoversi ora?

L’oro ha segnato un nuovo massimo avvicinandosi al test della soglia dei 3.000 dollari per oncia. Salirà ancora? Si fermerà per consolidare intorno a questo livello? Accuserà una correzione? Vediamo di seguito cosa ne pensano alcuni analisti specializzati nel metallo prezioso.

Gli analisti di Macquarie hanno recentemente rivisto al rialzo le loro previsioni sul prezzo dell’oro, prevedendo un picco medio trimestrale di 3.150 dollari l’oncia nel terzo trimestre del 2025, con una previsione di top che potrebbe arrivare a 3.500 dollari l’oncia. Un valore che rappresenterebbe, in termini reali, il picco storico raggiunto nel gennaio del 1980, che si attestava a 3.505 dollari l’oncia, un valore che si era verificato a seguito del secondo shock petrolifero provocato dalla rivoluzione iraniana.

Macquarie prevede che i prezzi dell’oro rimarranno elevati per un periodo prolungato, sostenuti principalmente dall’aumento della domanda da parte degli investitori e delle istituzioni ufficiali, che si mostrano più disposti a pagare per l’assenza di rischio di credito o rischio di controparte, una caratteristica che rende l’oro particolarmente attraente in tempi di incertezze globali. E gli analisti di Macquarie sottolineano poi che la forza del prezzo dell’oro finora, e la loro aspettativa che essa continui, è principalmente il risultato di una crescente consapevolezza riguardo ai rischi economici e geopolitici che hanno alimentato le aspettative di inflazione e abbassato i tassi reali a breve termine, favorendo così illingotto l’oro nonostante la forza relativa del dollaro.

Un ulteriore fattore che potrebbe influenzare il futuro andamento dei prezzi dell’oro è la situazione del bilancio federale degli Stati Uniti, la cui legislazione è destinata a giocare un ruolo chiave nelle dinamiche economiche. Sebbene i dettagli rimangano incerti, gli analisti di Macquarie ipotizzano che il deficit  si aggraverà rispetto agli scenari attuali, in parte a causa delle entrate da tariffe doganali, dei risparmi ottenuti attraverso la riforma della “Department of Government Efficiency” (DOGE) e di potenziali tagli alla Medicaid, che potrebbero non essere sufficienti a bilanciare l’estensione dei tagli fiscali previsti dalla “Tax Cuts and Jobs Act” (TCJA).

Secondo Rhona O’Connell, Head of Market Analysis di StoneX Bullion, le condizioni attuali rimangono favorevoli all’oro, nonostante le sfide psicologiche che i livelli di prezzo potrebbero comportare. O’Connell evidenzia che “3.000 dollari saranno una resistenza psicologica importante“, e sottolinea come, nonostante ciò, il metallo giallo continui a mantenere un buon slancio sul mercato, con una certa pressione derivante dalle recenti prese di profitto.

Per quanto riguarda l’argento, O’Connell si mostra meno ottimista: “Le prospettive per l’argento per il momento sono meno costruttive di quelle per l’oro”, spiega, facendo riferimento all’incertezza economica che pesa sul suo valore. In particolare, la “continua mancanza di acquisti fisici da parte degli investitori privati” denota una cautela che si traduce in un rallentamento degli scambi. Inoltre, l’analisi delle medie mobili suggerisce un “schema negativo” per il metallo argentato.

O’Connell conclude che, sebbene il contesto globale continui a essere favorevole per l’oro, le recenti prese di profitto suggeriscono che una parte di questo slancio potrebbe essere già stata “prezzata” dal mercato. La volatilità, quindi, potrebbe persistere, anche se il supporto fondamentale per l’oro rimane solido.