OPA su Anima, Banco BPM alza la posta
L’istituto ha rivisto al rialzo il corrispettivo dell’operazione pubblica di acquisto sulla SGR indipendente da 6,2 a 7 euro per azione. Impegni di adesione da Poste e FSI per il 21% del capitale sociale. Obiettivo: contrastare l’avanzata di Unicredit. L'articolo OPA su Anima, Banco BPM alza la posta proviene da FundsPeople Italia.

Passi avanti nell’OPA di Banco BPM su Anima SGR. In una nota diffusa nella mattinata di ieri, 12 febbraio, Piazza Meda ha annunciato la revisione al rialzo del corrispettivo dell’offerta di BPM Vita, portandolo da 6,2 a 7 euro per azione. Sempre nella stessa nota la banca ha annunciato di aver ricevuto impegni di adesione da parte di Poste Italiane e di FSI, per un numero di azioni complessivo pari al 21% del capitale sociale della SGR: la quota di Banco BPM potrà così portarsi a superare il 43 per cento.
Gli impegni, si legge ancora “sono soggetti a talune condizioni, tra cui l’autorizzazione all’incremento del corrispettivo dell’Offerta da parte dell’Assemblea di Banco BPM”. Occhi puntati, dunque, sull’assemblea ordinaria convocata per il 28 febbraio e chiamata a deliberare sull’aumento del corrispettivo e sulla “facoltà di rinunciare, in tutto o in parte, a una o più delle condizioni di efficacia dell’offerta non ancora soddisfatte”, a questo proposito il gruppo richiama il disco verde su antitrust, golden power e modifica statutaria (resta in attesa, invece, di un “riscontro positivo” da parte di BCE in merito all’applicabilità del Danish Compromise).
Sempre ieri l’istituto guidato da Giuseppe Castagna ha presentato anche i numeri del 2024, con un utile in salita del 52% a 1,9 miliardi, ha superato già i target 2026 e un dividendo pari a 1,5 miliardi (payout 80%). In particolare, specifica ancora l’istituto che nell’assemblea dell’11 febbraio ha aggiornato il piano industriale triennale, l’obiettivo è raggiungere un utile netto pari a 2,15 miliardi nel 2027 “grazie al combinato della crescita ‘stand alone’ di Banco BPM (1,95 miliardi) e dell’integrazione di Anima (0,20 miliardi)”.
Unicredit e la flessibilità
Le mosse operate con l’assemblea dell’11 febbraio, sono anche una presa di posizione nei confronti dell’altra operazione che vede coinvolta Piazza Meda (e non come acquirente). Il riferimento all’OPS lanciata da Unicredit sull’istituto lo scorso 25 novembre. L’operazione, specifica Banco BPM, è di “rilevanza strategica” per il Gruppo BPM, “mediante la riappropriazione, da parte del Gruppo Banco BPM, della normale flessibilità operativa, tipica in questa tipologia di operazioni, in relazione ai termini, condizioni e modalità dell’offerta stessa”. Flessibilità oggi “nei fatti limitata a seguito della promozione da parte di UniCredit (in data successiva all’annuncio dell’Offerta) dell’offerta pubblica di scambio avente a oggetto le azioni di Banco BPM”. La banca chiarisce di avere “già espresso le proprie preliminari valutazioni sull’OPS” e che “si pronuncerà compiutamente su di essa nei termini e con le modalità di legge”.
La flessibilità operativa, insiste l’ente, è necessaria, appunto, per “completare con successo l’offerta su Anima, che del piano industriale è e rimane un fattore abilitante chiave”. l’AD Castagna e il presidente Massimo Tononi specificano in un commento a margine dei risultati 2024 come già “nei comunicati stampa diffusi in data 26 novembre 2024 e 17 dicembre 2024 si rimarcava, infatti, come le condizioni fossero inusuali per questo tipo di operazioni; oggi, con la pubblicazione degli eccellenti risultati del Gruppo e l’aggiornamento degli obiettivi di piano, tale offerta contrasta in maniera sempre più evidente con la dimostrata capacità di Banco BPM di produrre performance eccellenti, con prospettive di ulteriore crescita e profittabilità concrete, credibili e realizzabili”.
Nella conferenza stampa di presentazione dei risultati, Castagna ha fatto un riferimento anche all’opzione MPS. Lo scorso 12 novembre Banco BPM era infatti salito al 5% dell’istituto senese nell’ambito di un collocamento (ABB) avviato dal MEF, ma l’OPS di Unicredit ha segnato un ostacolo alla possibilità di proseguire con un’operazione “di sistema” (alla stessa data anche Anima era salita al 4% di MPS). "Eravamo disponibili ad allargare il discorso con loro", ha detto l’AD. “Quell'operazione è stata resa neanche più ipotizzabile dall'offerta di UniCredit e quindi ora siamo qui a discutere della nostra strategia".
Il nuovo assetto
E a proposito di strategia, nelle mire di Banco BPM, un modello di business “sempre più diversificato e orientato alla creazione di valore”. Alla base del nuovo assetto ci saranno le sinergie tra la rete commerciale di Banco BPM “e le competenze della fabbrica integrata Assicurazione Vita e Risparmio Gestito”. Ne conseguiranno: un aumento dal 40% al 50% dell'incidenza dei proventi diversi dal margine di interesse sul totale dei ricavi; e un maggior contributo delle fabbriche prodotto (da 1,18 miliardi previsti nel piano 2023-26 a 1,70 miliardi nel 2027). Uno dei puntelli del nuovo piano industriale è, appunto, un modello di crescita dei ricavi incentrato sulle fabbriche prodotto. Da qui la necessità di un ulteriore rafforzamento di Banco BPM Vita e “dell’intero conglomerato finanziario Banco BPM”. Questo potrà avvenire soltanto “dal conseguimento di un assetto nel quale lo sperimentato potenziale della rete distributiva sarà affiancato da quello della nuova fabbrica integrata Assicurazione Vita e Risparmio Gestito risultante dal successo dell’Offerta”.
Su queste basi, è convinzione del CdA che il positivo completamento dell’OPA “comporterà importanti benefici per tutti gli azionisti presenti e futuri di Banco BPM, con un incremento atteso dell’utile per azione rispetto al dato di Piano Industriale pari al 10%”.
Altre società coinvolte
Banco BPM elenca poi una serie di benefici derivanti dalla buona riuscita dell’operazione, dalla possibilità di “incrementare il livello di penetrazione dei prodotti Anima all’interno della propria base di clientela”, alla promozione di nuove partnership da parte di Anima nei segmenti retail e istituzionali, facendo leva sulla rete di relazioni istituzionali del Banco. Altri due soggetti coinvolti sarebbero Banca Aletti (private bank del gruppo milanese) e Kairos (SGR specializzata, acquisita da Anima nel 2023).
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