Ondata horror di insulti social contro Liliana Segre, c’è anche chi evoca Auschwitz. Condanna di tutti i partiti

“La più nazista di tutte“, “Vecchia il popolo italiano non ti vuole“, “Sanguisuga ebrea” e “Stanno facendo la raccolta differenziata“. Sono gli insulti ai quali senza vergogna si sono lasciati andare alcuni utenti social nei confronti della senatrice a vita Liliana Segre, testimone della Shoah scampata al campo di sterminio di Auschwitz. Le offese, senza […] L'articolo Ondata horror di insulti social contro Liliana Segre, c’è anche chi evoca Auschwitz. Condanna di tutti i partiti proviene da Il Fatto Quotidiano.

Apr 27, 2025 - 18:36
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Ondata horror di insulti social contro Liliana Segre, c’è anche chi evoca Auschwitz. Condanna di tutti i partiti

La più nazista di tutte“, “Vecchia il popolo italiano non ti vuole“, “Sanguisuga ebrea” e “Stanno facendo la raccolta differenziata“. Sono gli insulti ai quali senza vergogna si sono lasciati andare alcuni utenti social nei confronti della senatrice a vita Liliana Segre, testimone della Shoah scampata al campo di sterminio di Auschwitz. Le offese, senza alcun freno inibitorio né pudore, sono comparse sulle pagine social del Comune di Pesaro che ha ospitato Segre per la festa della Liberazione. “A che punto arriva l’essere umano – commenta il sindaco Andrea Biancani – Pesaro è con lei. Definirli bestie sarebbe un insulto per le bestie stesse. Purtroppo esistono persone talmente ignoranti da riuscire a scrivere certe cose che non riesco neppure a definire o a comprendere. Sono parole gravi che andrebbero perseguite dalla giustizia. Pesaro è con lei e bene, benissimo, abbiamo fatto a darle la cittadinanza onoraria“. Altri commenti sono comparsi sul profilo social dell’eurodeputato Pd e candidato presidente del centrosinistra nelle Marche Matteo Ricci: uno di questi utenti ha deciso di affacciarsi all’abisso di evocare l’ingresso del lager di Auschwitz con la frase “Il lavoro rende liberi ma questa è rimasta schiava di Netanyahu“.

Incredibile il minestrone di temi che emergono dalla serie di insulti. Sabato sera, per esempio, è andato in onda su Rai3 un documentario sulla storia della senatrice a vita: su facebook l’annuncio della messa in onda ha avuto oltre 400 commenti, alcuni su Gaza (nonostante l’appello di Segre per i bambini, se si volesse scendere nel merito) ma anche per la sua posizione sui vaccini. “La signora Segre è stata indifferente al green pass a due anni di dittatura sanitaria, troppo spesso non vede non sente non parla”. Parole che seppelliscono i commenti positivi: “Le voglio bene” o “splendida signora”.

Tutti i partiti hanno condannato gli insulti a Liliana Segre. “Nel ribadire con assoluta fermezza la mia totale condanna per qualunque atto di antisemitismo, esprimo solidarietà mia personale e del Senato” ha scritto il presidente dell’assemblea di Palazzo Madama Ignazio La Russa chde ha definito “vergognosi” gli insulti. Messaggio simile è arrivato dal presidente della Camera Lorenzo Fontana che ha parlato di offese “vili e intollerabili”. “È fondamentale essere uniti – aggiunge – nel contrasto all’odio e nella difesa della memoria e dei valori democratici”. La segretaria Pd Elly Schlein sottolinea che l’accaduto dimostra “quanto tutti noi dobbiamo impegnarci ogni giorno contro l’odio in ogni sua forma, contro l’antisemitismo, contro il razzismo, contro questa violenza dilagante che troppo spesso sulla rete rimane impunita e non lo possiamo accettare. Siamo al suo fianco”. “La sua testimonianza – ribadisce in una nota il M5s – è un patrimonio di memoria e civiltà per tutto il nostro Paese. Chi offende Liliana Segre offende la nostra storia e i valori democratici su cui si fonda la Repubblica. Siamo e saremo sempre al suo fianco”.

Già in passato la senatrice, attraverso il suo legale Vincenzo Saponara, ha presentato denunce e la Procura di Milano ha chiuso le indagini su 12 persone accusate di minacce e diffamazione aggravate da motivi di odio razziale nei suoi confronti (per altre 17, fra cui chef Rubio ha chiesto l’archiviazione a cui il legale si è opposto presentando una tabella con 246 account social con gli insulti e le minacce che contengono). Ed ora pare scontato che valuterà la denuncia anche per i nuovi insulti.

L’odio social nei confronti della senatrice a vita – che finì ad Auschwitz all’età di 14 anni – si è aggravato dopo l’attacco terroristico di Hamas in Israele del 7 ottobre 2023 e dei successivi massacri commessi dall’esercito israeliano nella Striscia di Gaza. Già dal 2019 però è costretta a vivere sotto scorta, circostanza che però non la fa desistere dal partecipare ad incontri e dal continuare il suo lavoro di tenere viva la memoria sull’Olocausto. “Sono tantissimi gli odiatori vigliacchi che non si presentano – aveva detto a inizio marzo al Memoriale della Shoah – Metto una gamba davanti all’altra, non ho paura“.

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