Omnibus, il Parlamento UE approva il posticipo degli obblighi in materia di rendicontazione e due diligence
Gli eurodeputati hanno sostenuto la proposta della Commissione, conosciuta come ‘Stop the clock’, parte del più ampio pacchetto di misure di semplificazione annunciato da Bruxelles a febbraio. L'articolo Omnibus, il Parlamento UE approva il posticipo degli obblighi in materia di rendicontazione e due diligence proviene da FundsPeople Italia.

Arriva la “procedura d’urgenza” per rafforzare la competitività dell’Unione europea. Il 3 aprile, il Parlamento europeo ha votato a favore del rinvio delle date di applicazione delle norme in materia di due diligence e di obblighi di rendicontazione di sostenibilità sostenendo la proposta della Commissione, conosciuta come ‘Stop the clock’, parte del più ampio pacchetto di misure di semplificazione volto a rafforzare la competitività dell’UE, noto come pacchetto Omnibus e presentato dalla Commissione lo scorso 26 febbraio.
Il passaggio “d’urgenza” in parlamento era stato annunciato martedì 1° aprile e due giorni dopo gli europarlamentari hanno dato l’ok alle nuove norme con 531 voti a favore, 69 contrari e 17 astensioni.
Con questa novità, le aziende più grandi avranno un anno in più per prepararsi alle nuove norme sulla due diligence mentre per alcune imprese l’obbligo di rendicontazione di sostenibilità slitterà di due anni.
Rinvio per la CSRD
Secondo quanto si legge in una nota diffusa dall’Europarlamento, infatti, l’applicazione della direttiva sulla rendicontazione di sostenibilità (CSRD) sarà posticipata di due anni per la seconda e la terza ondata di imprese coperte dalla normativa. Alla luce di questo sviluppo, le imprese con più di 250 dipendenti saranno tenute a riportare per la prima volta le misure sociali e ambientali adottate nel 2028 relativamente all’anno finanziario precedente (l’obbligo iniziale era nel 2026 riferito al 2025), mentre per le PMI quotate l’obbligo scatterà nel 2029 relativamente al 2028 (inizialmente l’obbligo scattava nel 2027 riferito all’anno finanziario 2026).
Rinvio anche per la CS3D
Slitta anche l’obbligo legato Corporate sustainable due diligence Directive (CS3D) approvata il 26 luglio del 2024 e prevista, in prima battuta, in applicazione il 26 luglio del 2026. Ebbene, con il voto degli eurodeputati l’applicazione si sposta al 26 luglio 2027. La CS3D impone degli obblighi per le imprese relativi agli impatti negativi effettivi e potenziali sui diritti umani e gli impatti negativi sull'ambiente, in relazione alle loro attività, a quelle delle loro controllate e a quelle dei loro partner commerciali nelle catene del valore. L’estensione di un anno, si legge nel testo diffuso dal Parlamento UE, si applicherà anche alla prima ondata di imprese interessate, ossia le aziende UE con oltre 5 mila dipendenti e un fatturato netto superiore a 1,5 miliardi di euro, e aziende extra-UE con un fatturato superiore a tale soglia nell’Unione. Queste aziende dovranno applicare le regole soltanto a partire dal 2028. La stessa data di applicazione varrà per la seconda ondata di imprese: quelle con sede nell’UE con oltre 3 mila dipendenti e un fatturato netto superiore a 900 milioni di euro, e le aziende extra-UE con un fatturato superiore a tale soglia nell’UE.
I prossimi passaggi
Oltre alla proposta che posticipa l’applicazione delle norme sulla rendicontazione e sulla due diligence, approvata il 3 aprile dal Parlamento UE, la proposta Omnibus include la modifica del contenuto e l’ambito di applicazione di tali obblighi, il cui esame parlamentare inizierà ora nella commissione affari giuridici.
Per entrare in vigore, la proposta di legge necessita ora dell’approvazione formale del Consiglio, che ha sostenuto lo stesso testo il 26 marzo 2025.
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